VertiGO: da una tesi di laurea, l’ultima supersportiva elettrica
Vertigo: da una tesi di laurea, l’ultima supersportiva elettrica
Milano 3 novembre 2009 –
Si chiama VertiGo. È una supersportiva equipaggiata con un motore elettrico.
È nata dalla tesi di laurea di Maarten Timmer, studente dell’istituto
Tu Delft di Delft, in Olanda, dove hanno sede diverse facoltà dei settori
ingegneria, design, costruzioni e fisica dei materiali. Oltre alla progettazione
della moto, la tesi di Timmer ha come oggetto lo studio del pacchetto
propulsore-trasmissione
completo di elettronica, batterie e computer, applicato all’architettura
di una supersportiva.
Il proposito con cui ha condotto gli studi e ciò che Timmer intende dimostrare,
si leggono nella nota introduttiva alla tesi: “Una moto supersportiva
è veloce, molto veloce! L’idea che le persone hanno dei veicoli elettrici
è che questi funzionino in modo stupido, siano lenti e poco gradevoli dal
punto di vista estetico. Invece, è vero tutto l’opposto! I veicoli elettrici
hanno un motore relativamente piccolo, ma hanno tanta coppia disponibile
immediatamente, che assicura un’accelerazione pronta, in grado di battere
la maggior parte delle moto attuali. La guidabilità di una moto supersportiva
oltre che dall’accelerazione prodotta dal motore, soprattutto dalle doti
di maneggevolezza e dalla capacità di definire le traiettorie sulla corda
in curva. Per disegnare una moto che risulti leggera e agile, il posizionamento
del centro di gravità è fondamentale. Perché la scelta di una motocicletta
elettrica? Principalmente perché lo studio dei veicoli elettrici si concentra
nel campo automobilistico. Vi sono già diversi prototipi di vetture elettriche
di nuova concezione. I pro ed i contro delle motorizzazioni elettriche
di tipo automobilistico sono già noti. In confronto all’industria
automobilistica,
quella motociclistica è molto più piccola e deve affrontare risorse estremamente
ridotte per analizzare la propulsione elettrica nella progettazione di
moto. Solamente in pochissimi pezzi, alcuni Marchi hanno prodotto prototipi
elettrici; questa carenza di risorse e di prototipi elettrici è stato il
motivo per dare inizio al mio studio”.
Aggiunge Timmer: “L’altro motivo è l’analisi dei prototipi di moto elettriche
attualmente disponibili: stile e contenuti tecnici sono troppo vicini alle
moto tradizionali. Per quale motivo si nota una tale differenza fra i numeri
dei concept elettrici a quattro ruote e quelli motociclistici lanciati
dalle Case? Per paura di reazioni impreviste da parte degli utenti delle
moto classiche, oppure perché le tecniche costruttive correnti non possono
essere implementate? L’influenza sul design complessivo della moto del
pacchetto di propulsione elettrica che ho progettato con questa tesi, si
traduce in una moto dalle forme straordinariamente innovative, completamente
al di fuori di tutti i canoni classici. La conclusione è che la propulsione
elettrica applicata con il mio progetto consente di realizzare moto totalmente
differenti da una motocicletta tradizionale. Ciò consente di ottenere un’
interazione
differente tra moto e pilota”.
Quelle di Timmer non sarebbero solo parole, piuttosto si tratterebbe di
dati di laboratorio: “L’interazione moto-pilota è analizzata nel mio
progetto ed il modo in cui possa influenzare il design si riassume nel
mio prototipo VertiGO. Questo concept si lascia alle spalle tutti i pregiudizi
e mostra come una moto elettrica possa avere un elevato contenuto di tecnologia,
essere decisamente diversa da una due ruote tradizionale nell’estetica,
piacevole da guidare ed in grado di offrire sensazioni nuove al pilota”.
Timmer spera che la sua tesi possa essere uno stimolo per le Case costruttrici.
Per quanto non si tratti di un’idea inedita, almeno per la categoria
supersportive
dove è già arrivata l’elettrica Mission One, sarà sempre un buono studio
per la mobilità del futuro.