di Nicolas Patrini - 21 September 2019

In 27 anni il Boxer ha guadagnato 46 CV, crescendo di oltre il 50%

Approfondiamo la storia del motore Boxer a quattro valvole di BMW, montato per la prima volta sulla R 32 del 1923

La prima BMW. la R 32 del 1923, è dotata di un motore boxer, caratteristica che da sempre accompagna la storia del Marchio tedesco. L'evoluzione di tecnica e di stile di questo motore si protrae di anno in anno, mantenendo un preciso schema costruttivo come la distribuzione ad aste e bilancieri, il raffreddamento ad aria e il numero di valvole (due) per cilindro. La vera rivoluzione, il salto di prestazione, avviene 27 anni fa quando in occasione del settantesimo anniversario viene presentata la R 1100 RS, una sportiva dotata di un boxer a quattro valvole per cilindro, alimentazione con iniezione elettronica. È un cambiamento "culturale" notevole perché le tranquille naked e le endurone da deserto di BMW cominciano ad essere in difficoltà nelle vendite: anche i tradizionalissimi clienti dell'azienda bavarese cercano ora moto dalle prestazioni più "interessanti" e vogliono più grinta pure dal pacioso boxer: Abbiamo così un bicilindrico di 1.085 cc, capace di erogare 90 CV a 7.250 giri/min contro i 60 CV a 6.500 giri/min del propulsore di 980 cc della R 100 RS (dati dichiarati). In realtà, ad attirare la clientela sportiva BMW ci aveva già provato da tempo proponendo dal 1983 la serie K, quella col motore a tre e quattro cilindri. Altro velato intento era la volontà di mandare in pensione il boxer, che doveva essere soppiantato da questo motore "a sogliola", modernissimo nella costruzione e nell'assemblaggio (richiedeva minore impiego di "ore uomo" e più aiuto da parte dei robot) rispetto al tradizionale boxer. Però, in tutta la storia della serie K non verrà costruita una moto in più rispetto ai modelli dotati del boxer.

Un altro motivo strutturale legato alla nascita del 4 valvole è quello di dotarlo di un sistema di raffreddamento più efficace nella zona di maggiore stress termico della testata: si usa una elevata quantità di lubrificante contribuisce notevolmente ad abbassare la temperatura. I tecnici BMW, inoltre, montano un catalizzatore a tre vie che supporta l'ineiezione e preparano quindi il boxer alle normative che prevedono un drastico abbattimento delle emissioni inquinanti. Nel corso dei 15 anni successivi, questo motore subisce ulteriori sviluppi. A partire dal 1999, nei modelli R 1150, la cilindrata sale a 1.130 cc (nel 2002 si monta la doppia accensione), dal 2004 raggiungono una cilindrata di 1.170 centimetri cubi. L’aumento di cubatura va di pari passo a una rivisitazione tecnica del motore per ottenere più fluidità di marcia e comfort. Il boxer viene equipaggiato con un albero di equilibratura che ruota in direzione contraria rispetto al senso di rotazione dell’albero a gomito e questo elimina quasi completamente le pur limitate vibrazioni. Tre anni dopo il suo debutto, nell’autunno 2007, questo propulsore viene ulteriormente sviluppato: equipaggia inizialmente la endurona R 1200 GS ed eroga una potenza di 105 CV, contro i precedenti 98. Il cambio a sei marce rivisitato con diametri dei cuscinetti maggiorati tiene conto anche dell’aumento di coppia.

Nell’autunno 2009 si si offre la versione dotata di due alberi a camme in testa per ogni cilindro. Se il motore precedente assicurava già una spinta propulsiva di tutto rispetto, il nuovo motore migliora ulteriormente la risposta e la performance complessiva. Con una potenza di 110 CV a 7.750 giri/min, un numero di giri massimo aumentato a 8.500 giri/min (+500) e quindi una fascia di regime più ampia, il bicilindrico risponde con maggiore elasticità. Lo step successivo, notevolissimo, arriva nel 2012. Il layout del motore è tutto nuovo: la potenza sale a 125 CV a 7.700 giri/min, il raffreddamento continua a essere ad aria/ liquido, ma il fluido che elimina il calore non è più l’olio ma l'acqua, la frizione è a dischi multipli in bagno d'olio, condotti di alimentazione verticali, cilindri integrati nel basamento. Un’altra novità, la trasmissione ad albero sulla sinistra anziché a destra. L'anno scorso debutta infine l’ultima evoluzione del bicilindrico boxer (nella foto qui a lato), che vede l’arrivo della fasatura variabile. Il nuovo motore ha una cilindrata di 1.254 cc, alesaggio x corsa di 102,5x76 mm (prima101x73 mm), la potenza erogata è di 136 CV a 7.750 g/min e la coppia massima pari a 143 Nm a 6.250 g/min. Con un aumento di cilindrata del 7%, il nuovo motore presenta una coppia superiore del 14% e il 9% di potenza in più. Anche in questa versione il boxer è raffreddato ad aria/ liquido. L’obiettivo di Monaco è quello di incrementare i valori di potenza e coppia nonché aumentare la silenziosità di funzionamento, la fluidità di marcia e ottimizzare i valori di emissioni e di consumo. Tali risultati sono stati resi possibili dall’impiego della tecnologia ShiftCam, un sistema di fasatura e alzata variabile delle valvole sul lato aspirazione.

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