di Beppe Cucco - 03 June 2019

Petrucci: “Era ora!”

Con la vittoria al GP del Mugello Danilo ha realizzato il sogno di una vita. Petrucci ringrazia il suo compagno di squadra Andrea Dovizioso per l’aiuto che gli ha dato, e non nega che…

Con la vittoria al GP del Mugello Danilo Petrucci ha realizzato il sogno di una vita. Il pilota Ducati numero 9 ringrazia il suo compagno di squadra Andrea Dovizioso per l’aiuto che gli ha dato a partire da quest’inverno, e non nega che gli dispiace per la manovra che ha fatto all’ultimo giro alla San Donato. Ecco le parole di Petrucci:

Volevo assolutamente vincere e quando ho capito che il ritmo al vertice non era troppo elevato e potevo gestire la mia corsa nel gruppo di testa, mi sono detto che era il giorno giusto per provarci. Ho cercato di controllare la gara restando al comando per evitare di rischiare troppo nella bagarre, e facendo il mio ritmo per preservare le energie e le gomme per il finale. Temevo un po’ la scia in vista dell’ultimo giro ma sono riuscito a staccare davvero profondo, trovando un piccolo spazio tra Andrea e Marc per riprendere il comando, poi ho semplicemente spinto al massimo fino alla bandiera a scacchi”.

Ai microfoni di Sky Petrucci aggiunge: “Salire qui sul gradino più alto del podio del Mugello è il sogno di una vita. C’ero salito nel 2017 e già mi sembrava un sogno, oggi invece l’ho portata a casa io (la vittoria, ndr). È stato incredibile, mi è dispiaciuto molto all’ultimo giro fare quell`infilata ad Andrea, perché io penso che metà di questa vittoria è per lui, che da quest’inverno mi ha adottato come un fratello. Purtroppo oggi in ottica mondiale lui ha perso dei punti, ma sentivo di avere una grande occasione. Io sono stato preso qui in Ducati per vincere almeno una gara; ora mi sono tolto questa soddisfazione, posso essere più rilassato e penso che potremo provare a vincere il mondiale con Andrea, questo sarà il nostro nuovo obiettivo”. Scherzando con i giornalisti che gli chiedono che titolo vorrebbe per le sue dichiarazioni Danilo risponde: “Era ora!”.

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