di Beppe Cucco - 31 May 2019

Kawasaki Z400, piccola naked da Mondiale

Ha un peso piuma, è agile, si guida bene e… costa il giusto. Qualche dettaglio interferisce però con il comfort di marcia. Ecco le prime impressioni di guida della nuova Kawasaki Z400, con i pregi e i difetti della moto

Z400 è la nuova naked di Kawasaki sviluppata sulla base della sorella Ninja 400, la moto campione del Mondo 2018 nella categoria Supersport 300 con Ana Carrasco, con la quale condivide il motore e la ciclistica. Troviamo dunque un bicilindrico parallelo di 399 cc di cilindrata in grado di erogare una potenza massima di 45 CV a 10.000 giri/min. e con un picco di coppia di 38 Nm a 8.000 giri/min; telaio a traliccio in acciaio, forcella con steli da 41 mm, monoammortizzatore regolabile nel precarico, fari a LED, cerchi da 17”… La Z si differenzia però dalla carenata, oltre che, ovviamente per il look, per il manubrio alto al posto dei semimanubri, una diversa taratura delle sospensioni e una nuova strumentazione (presa in prestito dalla sorellona Z650).

Per tutti i dettagli tecnici di questo nuovo modello vi rimandiamo al nostro articolo di presentazione; qui sotto trovate le prime impressioni di guida con i pregi e i difetti della moto; in fondo all'articolo la scheda tecnica.

Come va

Iniziamo subito con il dire che la nuova Z400 è nel complesso un'ottima entry-level, una moto alla portata dei giovani motociclisti che si avvicinano al mondo delle due ruote a motore, ma in grado di far divertire anche i più esperti, o i cosiddetti motociclisti di ritorno, vogliosi di rimettersi su una moto vera, ma non impegnativa. Cambio e frizione lavorano egregiamente: il primo ha innesti precisi e per nulla contrastati, la seconda è letteralmente… di burro e ben modulabile. È una delle frizioni più morbide che ci è capitato di provare recentemente. La seduta vicina a terra e i fianchi stretti permettono di toccare bene il suolo con entrambi i piedi. Le pedane sono arretrate il giusto (solo i piloti più alti avranno le gambe un po` troppo piegate) e il manubrio è alto e vicino al busto (è circa 50 mm più in su rispetto ai semimanubri della sorella Ninja 400). In sella si assume una posizione rilassata, con la schiena quasi verticale e nessun carico sui polsi. Se il pilota viaggia abbastanza comodo, al passeggero invece è destinato il minimo indispensabile.

Il motore ha una risposta pronta al gas, spinge in modo regolare già dal basso e fino ai medi ha una coppia sufficiente, ma è sopra i 6.000 giri/min che il bicilindrico esprime il meglio di sé. Da questo regime e fino al limitatore (posto in zona 12.500 giri/min) la spinta si fa più corposa e il divertimento aumenta. Dovrete abituarvi quindi a giocare spesso con il cambio per tenere la moto in questo regime, ma, come detto, sarà un piacere farlo considerato quanto lavora bene l’accoppiata cambio-frizione. Ovviamente non ci sono dispositivi elettronici a controllare l’erogazione, ma la potenza a disposizione non è tanta e si può quindi ruotare la manopola del gas in ogni situazione senza pensieri.

Scheda tecnica

MOTORE
Tipo Bicilindrico parallelo, 4 tempi, raffreddato a liquido, 8 valvole
Alesaggio x corsa 70 x 51,8 mm
Cilindrata 399 cc
Rapporto di compressione 11,5:1
Potenza massima 45 CV a 10.000 giri/min
Coppia massima 38 Nm a 8.000 giri/min
Starter Elettrico
Iniezione Elettronica
Frizione Multidisco a bagno d’olio
Cambio A 6 rapporti
Trasmissione finale Catena
TELAIO E CICLISTICA
Telaio A traliccio in acciaio
Sospensioni anteriori Forcella telescopica con steli da 41 mm; 120 mm di escursione
Sospensioni posteriori Monoammortizzatore regolabile nel precarico, 130 mm di escursione
Freno anteriore Singolo disco semi-flottante da 310 mm con pinza a due pistoncini
Freno posteriore Singolo disco da 220 mm con pinza a due pistoncini
Pneumatico anteriore 110/70R17 M/C 54H
Pneumatico posteriore 150/60R17 M/C 66H
DIMENSIONI
Lunghezza 1.990 mm
Larghezza 800 mm
Altezza 1.055 mm
Interasse 1.370 mm
Altezza sella 785 mm
Peso in ordine di marcia 167 kg
Capacità serbatoio 14 litri

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