di Nicolas Patrini - 10 May 2019

La critica di Melandri: “Ducati distrugge il campionato”

Marco Melandri analizza la situazione del Campionato Superbike e dà la propria opinione sull'arrivo in griglia della Ducati Panigale V4 R. Secondo il pilota Yamaha, le Case sono chiamate a costruire moto più costose e questo rischia di far perdere lo spirito del Mondiale Superbike

Ducati ha cambiato il modo di correre in WSBK e lo ha fatto presentando una moto capace di rompere gli schemi. Il salto generazionale è stato così grande da mettere all’opera tutte le altre Case (Kawasaki in primis, ma anche Yamaha e Honda) per poter lottare ad armi pari almeno nel 2020, dato che, per ora, la striscia di successi di Alvaro Bautista sembra essere inarrestabile. A Imola, questo week end (qui trovate gli orari TV delle gare), Rea proverà nuovamente a ribaltare le carte, ma lo spagnolo ha a disposizione una moto più competitiva e non sarà facile per il Campione in carica. Non è però tutto oro quel che luccica: se analizziamo la classifica notiamo come la Panigale V4 R non sia così forte nelle mani di tutti i piloti; Chaz Davies, Eugene Laverty e Michael Ruben Rinaldi non hanno dato paga agli avversari, anzi, lottano nel gruppo e spesso non sono riusciti a insidiare le posizioni occupate dalle Kawasaki e dalle Yamaha. Un dato su tutti: sommando i punti ottenuti dai piloti Ducati, Bautista a parte, non si superano quelli accumulati dal solo Jonathan Rea (Davies 76, Rinaldi 36, Laverty 32 - 144 in totale; Rea 183).

A parlare della situazione sono Guim Roda (qui trovate scritto cosa pensa Team Manager di Kawasaki) e un ex Ducati, Marco Melandri. Il numero 33, a dirla tutta, non ha salutato la Casa di Borgo Panigale nel migliore dei modi (qui trovate le parole al vetriolo scambiate con Paolo Ciabatti) e ai microfoni di Motorsport-Total.com ha detto:

“Bautista guida molto bene e la moto si adatta al suo stile, ma penso che la Ducati abbia cambiato completamente lo spirito del campionato mondiale Superbike. Hanno letto le regole e costruito una moto intelligente ma non possiamo vederla come una derivata di serie. Si vede chiaramente come sia un mix tra una MotoGP e una Superbike, lo si vede anche in rettilineo. Adesso tutti i produttori devono correre ai ripari se vogliono tenere il passo di Ducati e in questa stagione la situazione è irrecuperabile. Questo porterà a un innalzamento esponenziale dei costi, lo spirito del nostro Mondiale è completamente scomparso. Le moto devono restare sotto al tetto dei 40.000 euro del modello di serie e Ducati è stata brava a fare una moto già molto vicina a quello che serve per vincere in Superbike, ma decisamente più costosa delle altre. Ora il regolamento gli ha tolto 250 giri/min, sembra uno scherzo: cosa cambia, visto che ne hanno 2.000 in più delle altre? L’errore è stato fatto dall’inizio e ora tutti devono fare i conti con una realtà che permette di portare le prestazioni a quel livello. Il problema non è la Ducati in sé, ma le regole del campionato. Adesso è impossibile fare un passo indietro, i costi aumenteranno esponenzialmente e questo è un problema: lo spirito del mondiale Superbike originariamente era diverso. Ducati, con le sue vittorie senza lotta, distrugge il campionato. Vedere queste gare non è bello”.

Nel frattempo, l’8 maggio, la Commissione SBK si è riunita per chiarire alcuni punti del regolamento di gara: qui trovate le novità.

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