di Giorgio Sala - 12 March 2019

Test Suzuki Katana: a spada tratta

Siamo volati a Kyoto, in Giappone, per salire in sella alla versione definitiva della nuova Suzuki Katana. Vi sveliamo il prezzo di una delle moto più attese del 2019 e vi raccontiamo come va, con pregi e difetti

Finalmente è arrivata

L’abbiamo vista nascere, come concept, in collaborazione con il designer Rodolfo Frascoli ed Engine Engineers; Suzuki ha apprezzato la Katana “3.0” ad Eicma 2017 così tanto che poi l’ha successivamente presentata a Intermot 2018, basandosi sui disegni originali di Frascoli. Noi abbiamo avuto una piccola anteprima sul circuito di Ryuyo (Motociclismo di novembre 2018), finalmente mettiamo mano sulla versione definitiva.

La Casa di Hamamatsu ha anche presentato una linea di accessori ufficiali per la Katana, che vanno a risaltare l’estetica della moto: in catalogo troviamo 20 articoli, che spaziano dai tamponi alle grafiche, dalla sella con dettagli rossi al cupolino. Numerosi accessori della moto li trovate nella gallery qui sotto.

La nuova Suzuki Katana sarà disponibile in primavera, ad un prezzo di 13.690 euro f.c. per entrambe le colorazioni (grigia o nera). Chi ordinerà la Katana in Italia entro il 30 aprile riceverà (sempre allo stesso prezzo) una “launch edition” dotata di alcuni accessori in più rispetto alla versione di serie.

Il nostro test

Ad accoglierci tra le curve della strada Arashiyama Takao sono una pioggia torrenziale e una sfilza di Suzuki Katana. Appena saliamo sulla moto i 15 mm di altezza in più rispetto alla cugina GSX-S1000 sono praticamente impercettibili: la triangolazione manubrio-pedane-sella permette al pilota una posizione caricata sull'avantreno, ma senza eccesso. Il primo approccio con la Katana è su una strada bagnata, in nostro aiuto abbiamo tre livelli di traction control (dal 3, più invasivo, allo 0, completamente spento) e delle gomme Dunlop Sportsmart 2. L’assetto è leggermente rigido, ma le sospensioni anteriori KYB con diametro da 43 mm sono completamente regolabili. Nella guida sul bagnato si apprezza il lavoro fatto sull’on-off del propulsore: praticamente azzerato rispetto alla cugina GSX-S1000. A metà giornata sbuca qualche raggio di sole, la strada si asciuga e siamo pronti ad affrontare decine di curve in successione con il gas in mano, pronti ad uscire con la manetta spalancata per dare libero sfogo ai 150 CV disponibili. Raggiungere velocità oltre il limite consentito tra la tortuosa strada che passa nel parco di Arashiyama non è difficile, ma per noi non è assolutamente un problema: la strada è chiusa al pubblico e possiamo godere a pieno del 4 cilindri derivato dalla GSX-R K5. La posizione in sella della Katana si apprezza molto quando la guida diventa sportiva, il manubrio alto permette di spostare agilmente la moto tra una curva e l’altra ed il peso di 215 kg in ordine di marcia è un dato che, nella guida, si dimentica completamente. Nelle staccate più decise la Katana non delude: la frenata è progressiva e modulabile. Durante le forti decelerazioni sarebbe apprezzabile una sella meno liscia, che impedisca al pilota di avanzare troppo verso il serbatoio. Ed è proprio quest’ultima l’unica cosa che miglioreremmo di questa moto al primo contatto.

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