di Nicolas Patrini - 09 March 2019

"Senza l'aiuto economico della famiglia è difficile correre in moto"

Abbiamo intervistato Alberto Barozzi (bLU cRU Racing Manager Yamaha Motor Europe) e due giovani piloti per conoscere il programma di selezione e crescita dei talenti della Casa di Iwata. Ecco cosa deve fare, quanto deve spendere e come può muoversi chi desidera entrare nel mondo delle corse

La Casa di Iwata è tra le più attive nell’offrire ai giovani talenti la possibilità di emergere, sia nelle corse su asfalto che in off-road. I più piccoli possono intraprendere un percorso di crescita nel mondo delle gare grazie al progetto bLU cRU e ai migliori è offerta la possibilità di prendere parte alla “Challenge”, una competizione disputata nei round del campionato mondiale FIM Supersport 300. In occasione del nostro test delle nuove R125 e R3 abbiamo intervistato Alberto Barozzi (bLU cRU Racing Manager Yamaha Motor Europe) per conoscere come lavora Yamaha, quanto deve spendere e come può muoversi un giovane che desidera entrare nel mondo delle corse. A seguire trovate la testimonianza di due giovani talenti: Jacopo Facco, 19 anni, e Beatriz Neila, 16 anni.

Jacopo Facco, 19 anni

Quando hai iniziato a correre?
"Ho cominciato con una mini-moto cinese regalata da mio padre. Avevo 4 anni e quando la mia famiglia ha visto che davo gas ha deciso di farmi entrare in una pista vera e propria".

Quando è iniziato il tuo percorso con Yamaha?
"Ho cominciato lo scorso anno con la R3 Cup, all’interno del programma bLU cRU. Nel 2018 sono arrivato terzo e questo mi ha permesso di essere selezionato da Yamaha. Dopo i test dello scorso novembre sono stato selezionato per diventare un “ufficiale Yamaha bLU cRU”.

Cosa farai nel 2019?
"Finalmente metterò le ruote sul circuito del Mondiale, nel Campionato WSSP300 2019".

Quali aspettative hai?
"Il mio sogno nel cassetto è quello di arrivare fino alle MotoGP. Però ci vado piano, già essere nel Mondiale Supersport 300 è un grande traguardo. I sogni nel cassetto rimangono ma sono concentrato per fare bene quest’anno, poi vedremo. Sarebbe fantastico arrivare in alto".

Come ti aiuta Yamaha? E come ti supporta, invece, la tua famiglia?
"Mio padre è il mio manager. Ho inziato grazie a lui ed è lui che si occupa di “vendermi”, degli sponsor. Anche mia mamma è un’appassionata perché correva sui kart. Insomma, mi hanno fatto assaggiare la benzina fin da piccolo. L’unica apprensiva è mia nonna, ma basta che non le faccio vedere le gare. I miei sponsor ci credono e la mano di Yamaha rende tutto migliore".

Quindi è una fortuna essere seguiti da Yamaha?
"Certo. Vuol dire avere una marcia in più. Il personale è qualificato e si lavora davvero bene".

Dai un consiglio a chi vuole iniziare.
"Se si tratta di un bambino consiglio le mini-moto. Se, invece, si sale con l’età meglio cominciare con delle miniGP con ruote da 10”, 12”. I trofei sono molto competitivi e per mettersi alla prova rappresentano l’arena giusta. Se parliamo del CIV, ad esempio, troviamo molti piloti forti e anche chi è più lento apprende molto presto e viene stimolato".

Beatriz Neila, 16 anni

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