di Nicolas Patrini - 20 November 2018

Test Triumph Street Twin e Scrambler: più potenti, più curate

Siamo volati a Lisbona per provare le nuove Triumph Street Twin e Street Scrambler, scoprendo che il divertimento è lo stesso che in passato e che i 10 CV in più offerti dal motore le hanno rese ancora più gustose. Non cambia la cura dei dettagli che le rendono affini alle altre Bonneville

Nessuno stravolgimento per le due Bonneville di 900 cc, che rimangono affini ai precedenti modelli malgrado la scheda tecnica dichiari 10 CV in più. Più stradale la Street Twin, più avventurosa la Street Scrambler, che come elemento distintivo sfoggia uno scarico laterale a doppio terminale e cerchi a raggi. Altissima la cura dei dettagli e migliorati sospensioni e freni grazie a una nuova cartuccia della forcella e all'arrivo di pinze Brembo a 4 pistoncini all'anteriore. Per scoprire come vanno siamo volati a Lisbona, di seguito trovate le prime impressioni di guida (il test completo su Motociclismo di dicembre).

Cliccate qui per approfondire la conoscenza della nuova Street Twin; qui, invece, per leggere le caratteristiche della "sorella" Scrambler. In alto potete scorrere le foto del nostro test.

Street Twin: la moto per tutti

Prima di salire in sella ci fermiamo a guardare la nuova Street Twin, che in quanto a finiture e cura nella scelta dei materiali è davvero ben fatta. Tutto sembra al proprio posto e lo si nota dall’attenzione con cui Triumph nasconde i cavi a vista o cerca il modo di non far notare troppo il catalizzatore. Saliti a bordo, la frizione della Street Twin è morbida e ha un attacco progressivo che fa sentire subito di avere tutto sotto controllo. La posizione del pilota non è cambiata rispetto a quella del modello precedente, ma la comodità è aumentata grazie a una maggiore imbottitura della sella. Invariate le quote che hanno reso questa “Bonnie” la best seller di Triumph in Italia: si viaggia senza affaticare schiena e polsi, con il corpo proteso leggermente in avanti. La posizione è nel complesso comoda, ma ai più alti sembrerà di avere le gambe leggermente rannicchiate. Sul modello 2019 gli interventi principali riguardano il motore, che adesso ha 10 CV in più del predecessore (in totale sono 65 CV) e il limitatore posto 500 giri più in alto, a quota 7.500 giri/min. In linea generale, invita alla calma il modo di essere della Street Twin e sembra dirci di tenerla allegra quanto basta, ma senza strafare. Il borbottio dello scarico ai bassi lascia subito spazio a un suono più cupo che via via accompagna il salire dei giri ed è ai medi che il lavoro svolto dagli ingegneri inglesi dà i suoi frutti. Il cuore della moto trova supporto in un ride-by-wire e due nuove mappe che permettono di addolcirlo ancora più di quanto non sia già. Con la mappa “Rain”, ad esempio, potete aprire il gas a cuor leggero e ad aiutarvi c’è un traction control (disinseribile) ben calibrato. Al di là del motore, la Street Twin offre buone sensazioni sia in città che fuori porta, assecondando con leggerezza le intenzioni di chi è in sella e tollerando bene le imperfezioni dell’asfalto. Tra le modifiche introdotte su questo modello c’è un nuovo setting della forcella: la nuova cartuccia trasmette una buona sensazione di controllo e offre maggior sostegno quando ci si diverte e si spinge. Complice la leggerezza con cui questa Bonneville si fa guidare, si ha sempre l’impressione di essere su una moto sincera. Volendo cercare il pelo nell’uovo potremmo dire che i due ammortizzatori trasferiscono al pilota buche e sconnessioni, ma ciò che arriva alla schiena è davvero cosa di poco. Infine la frenata: precisa, modulabile e potente quanto basta; con un ridotto sforzo alla leva il pilota ha tutto il mordente necessario. Anche il freno posteriore è potente al punto giusto e con un ABS che non fa avvertire il proprio intervento a meno che non si decida di pestare davvero la leva.

Street Scrambler: stilosa, ma con un compromesso

La Street Scrambler non ha nulla da invidiare alla più stradale delle due se si tratta di look, ma veniamo al sodo: la Bonneville coi cerchi a raggi non cambia molto in quanto a carattere. La tecnica condivisa con la Street Twin non tradisce e il motore di 900 cc ha visto l’arrivo dei medesimi aggiornamenti. A cambiare una volta in marcia sono le sensazioni date dal cerchio anteriore più grande, che nella guida dà l’impressione di avere fra le mani una moto ancora più agile e divertente. Il tutto è amplificato da un manubrio più alto e largo che restituisce una maggiore sensazione di controllo. Se la Street Twin colpisce per la facilità con cui si può fare tutto ciò che si vuole, la Street Scrambler alza ulteriormente l’asticella della rapidità in movimento. Malgrado esteticamente sia facile confonderla con l’antenata, la nuova Street Scrambler dispone di un’elettronica di prim’ordine con tanto di mappa motore Off-road dedicata, che vi permette di disattivare TC e ABS. La gestione del ride-by-wire porta quindi a 3 i riding mode, con Road e Rain utili quando si è su asfalto e si vuole gestire l’erogazione del bicilindrico. In quanto a freni e sospensioni non cambia nulla rispetto alla Street Twin; la taratura delle sospensioni e il modo in cui lavorano è il medesimo. Veniamo ora al tasto dolente, perché l’unico appunto da fare alla Scrambler riguarda lo scarico che, oltre al calore emanato, costringe a sentire la presenza dei collettori accanto al polpaccio. Non possiamo dire che si tratti di una moto scomoda nel complesso, anzi, ma il giro dei collettori presente sulla Street Twin garantisce al pilota un comfort maggiore.

Tirando le somme, le due Bonneville 900 sono moto da tutti i giorni: ci si può andare al bar, ben figurando, o uscire dalla città per divertirsi. Non sono moto che si tirano indietro anche se si tratta di accompagnarvi al lavoro e la possibilità di depotenziarle a 35 kW offre a tutti l’occasione di salire in sella. In questo le più piccole delle Triumph modern classic rispettano il retaggio Bonneville e fanno del look, del sogno di poter andare dappertutto e di un motore tanto facile quanto divertente i loro cavalli di battaglia.

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