29 September 2009

Test: MV Agusta Brutale 990R e 1090RR

MV Agusta presenta come modello 2010 la nuova Brutale, che sarà disponibile nelle versioni 990R, con motorizzazione cresciuta a 998 cc rispetto al modello precedente, e 1090RR, con motore invariato di 1078 cc motorizzazioni. I valori di coppia e potenza massima restano pressoché identici ai precedenti: indicativamente 153,5 CV e 11,9 kgm per quella di cilindrata maggiore, 141,3 CV e 10,6 kgm per la Brutale di cubatura minore. Noi le abbiamo testate sulle strade e sul circuito di Misano Adriatico

NUOVE BRUTALE






Misano Adriatico (RIMINI) 28 settembre 2009
NUOVE BRUTALE MV Agusta presenta come modello 2010 la nuova Brutale, che sarà disponibile nelle versioni 990R, con motorizzazione cresciuta a 998 cc rispetto al modello precedente, e 1090RR, con motore invariato di 1078 cc motorizzazioni. I valori di coppia e potenza massima restano pressoché identici ai precedenti: indicativamente 153,5 CV e 11,9 kgm per quella di cilindrata maggiore, 141,3 CV e 10,6 kgm per la Brutale di cubatura minore. Per avere la 990R bisognerà spendere 15.500 euro, mentre per la 1090RR il prezzo sale a 18.500 euro.

ESTETICA E MOTORE





ESTETICA E MOTORE
MV Agusta dichiara che la Brutale dell’anno prossimo ha in comune con quella del 2009 soltanto il 15% dei componenti. Lo si vede già dal disegno delle sovrastrutture, dei fari davanti e dietro e della strumentazione, che è tutto nuovo come i motori, equipaggiati con il controllo elettronico di trazione, e cambiati nell’elettronica, nel diverso sistema d’iniezione e nei circuiti rivisti per il raffreddamento (dotato di una pompa dell’acqua dalla portata maggiorata) e la lubrificazione (sostituita la pompa olio con una più capace; inserito il filtro interno). Le due cilindrate sono state ottenute modificando la misura dell’alesaggio che è di 76 mm sulla 990 e di 79 mm sulla 109, mentre la corsa di 55 mm è identica per entrambe le cubature. Sono stati ridisegnati i condotti di aspirazione e scarico. L’iniezione è un progetto condiviso fra Marelli e Mikuni: i corpi farfallati sono più leggeri e compatti e la pompa della benzina è di dimensioni ridotte, perciò il serbatoio è più capiente. Il motore è dotato di contralbero antivibrazioni. Il peso dell'alternatore e del motorino di avviamento diminuisce di 1,6 kg. La centralina è Marelli e permette al pilota di selezionare due mappature, che forniscono una diversa erogazione: una più aggressiva da asciutto e una più facile da bagnato, ma non limitano la potenza massima. Il controllo di trazione rileva le rotazioni della ruota tramite un sensore posizionato nel forcellone e le confronta con quelle rilevate da un altro sensore sulla ruota anteriore per capire se il retrotreno sta slittando; il sistema prevede otto livelli progressivi di azione, per lasciare a chi guida la scelta di un intervento più o meno invasivo del dispositivo di sicurezza. Sulla 990R la frizione è tradizionale, mentre sulla 1090RR è di tipo antisaltellamento.

CICLISTICA




CICLISTICA La ciclistica è stata completamente rivista, con un telaio a traliccio tutto nuovo. È diminuito il diametro dei tubi del traliccio, in acciaio al cromo-molibdeno saldati a Tig, e, nel complesso, il telaio risulta più compatto, anche se il ridimensionamento non ha influito sulla rigidezza che resta quella di prima. Le piastre dello sterzo sono in alluminio. L’avantreno è tutto nuovo. Aumenta di 0,5° l’inclinazione del cannotto di sterzo e ora la forcella, che è stata sostituita ma è diversa sulle due Brutale, è posizionata con un angolo di 24°. La 1090RR vanta anche l’ammortizzatore di sterzo di serie. Il manubrio è più largo di 10 mm. Il forcellone monobraccio è più lungo di 20 mm e pesa 1,6 kg in meno rispetto a quello dei modelli antecedenti, di cui riprende le linee. Anche il monoammortizzatore è cambiato. Sulla Brutale 1090RR è dotato della regolazione della frenatura idraulica alle alte e alle basse velocità. I cerchi pesano 400 grammi in meno all’anteriore e 800 grammi in meno al posteriore rispetto ai precedenti. Sulla 1090RR sono in alluminio forgiato. L’impianto frenante all’anteriore ha un disco alleggerito sulla 1090RR ed invariato sulla 990R. Su tutte e due le naked, invece, cambia il disco posteriore. Sulla 1090RR le pinze sono monoblocco.

IMPRESSIONI GENERALI




IMPRESSIONI GENERALI Abbiamo testato le nuove Brutale su strada e sul circuito di Misano Adriatico. Appena ci si avvicina, alla prima occhiata, non si direbbe che siano state rivoluzionate, ma poi con un esame più approfondito si nota che l’85% delle componenti sono davvero cambiate, come sostengono i tecnici di MV Agusta. Una volta in sella se ne apprezza la nuova ergonomica che facilita i movimenti longitudinali del pilota e migliora il livello di comfort sia per chi guida, sia per il passeggero, che ora ha un posto molto più accogliente, grazie ad una seduta più larga. Una soluzione che non ne ha, comunque, compromesso l’estetica, considerando che la linea rimane ben raccordata con il codino. Appena girata la chiave, entrambi i motori appaiono più silenziosi e sin dal primo movimento ci si rende conto di come l’erogazione delle due nuove Brutale, che hanno mantenuto coppia e potenza abbondanti come i modelli precedenti, sia diventata più dolce, rendendo le due naked di Schiranna decisamente più gestibili, pur non facendo mancare tutto il pepe dei cavalli che si fanno sentire quando si spalanca il gas.

COME VANNO SU STRADA




COME VANNO SU STRADA La MV Agusta Brutale 990R ha una taratura delle sospensioni più stradale, che offre un maggior comfort in sella e assorbe meglio i colpi, quando si affrontano le buche. La Brutale 1090RR, invece, ha una taratura più rigida delle sospensioni, perché più improntata all’utilizzo in pista, che fa sentire di più le sconnessioni dell’asfalto, ma è comunque soddisfacente. In compenso, la 1090RR fa di un’altra caratteristica studiata per i circuiti un punto forte anche su strada: l’impianto frenante è potentissimo e offre una sicurezza senza pari. Su entrambe, come detto, si apprezza la nuova erogazione più dolce rispetto a quella delle versioni precedenti (su cui era molto scorbutica) e che consente di sfruttare meglio tutti i cavalli, di cui sono ben provvisti i motori delle nuove naked varesine: anche la 990R, che è meno potente della 1090RR, si alza in seconda. Tuttavia hanno entrambe una ciclistica così bene azzeccata, che non va mai in crisi. Le nuove Brutale sono molto ben bilanciate. Sono molto agili, ma, anche quando si sta percorrendo una strada ad andatura piuttosto sostenuta, hanno l’avantreno che resta ben piantato e che offre un grande feeling al pilota, come è tradizione di tutte le moto MV Agusta. Ne deriva tanta sicurezza anche sul veloce. Il risultato del lavoro fatto dai progettisti della MV Agusta è che le Brutale prima erano caratterizzate da motori con tanti cavalli, ma difficili da gestire, ora, invece, grazie a ciclistica messe bene a punto, non mettono mai in difficoltà, perché sono diventate più facili da guidare. Sempre su strada non mancano alcuni difetti. Prima di tutto si avverte un raggio di sterzo che non è ampio quanto lo si vorrebbe ed è sicuramente inferiore a quello di una naked giapponese, anche se non di molto. Si avverte qualche vibrazione, mai troppo fastidiosa, esattamente a due regimi di rotazione specifici: 3.500 giri e 6.000 giri e in nessun altro momento. Bisogna però specificare che la situazione vibrazioni è nettamente migliorata rispetto ai modelli precedenti: prima erano uno dei difetti principali della Brutale ed erano veramente esagerate. Ora, invece, sono di lieve entità. Su strada, gli impianti frenati di tutte e due i modelli sono eccellenti all’anteriore, mentre al posteriore si sarebbe apprezzata un po’ più di potenza nella prima parte di corsa della leva.

COME VANNO IN PISTA





COME VANNO IN PISTA
La MV Agusta Brutale 990R va veramente forte, certamente più forte di una qualsiasi naked giapponese, perché ha un motore molto potente, una bellissima ciclistica e ed è leggera. Ciò che le manca per andare veramente forte è quello che invece ha la Brutale 1090RR: una ciclistica espressamente pensata per la pista, con sospensioni più rigide e più specialistiche. La 1090RR ha un impianto frenante più potente, potremmo dire quasi da Superbike, e decisamente più professionale. Ha anche qualche cavallo e un po’ di coppia in più. Un altro vantaggio della Brutale di cilindrata maggiore sono le coperture di primo equipaggiamento: le Dunlop Qualifier RR, che sono più adatte all’utilizzo in pista, rispetto alle Pirelli Diablo Rosso montate sulla 990R. Tutto ciò che offre in più la Brutale 1090RR, rispetto alla sorella minore, si traduce in una maggiore efficacia in ingresso, in percorrenza ed in uscita di curva. In pista il Traction Control funziona alla grande: permette di spalancare il gas in uscita di curva, con grandissima sicurezza. Il suo intervento è molto dolce e poco invasivo, nonostante noi, a Misano, lo avessimo usato con il livello 5 inserito.

RESPONSO DEL TEST




RESPONSO DEL TEST Le nuove Brutale sono di sicuro fra le naked più performanti che vi siano in commercio: fanno luce.

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