di Nicolas Patrini - 11 September 2018

“Addio Motomondiale. Ora torno a lavorare in ferramenta”

Romano Fenati, in un’intervista rilasciata al quotidiano Repubblica, si è sfogato in merito a quanto accaduto con Stefano Manzi in gara a Misano. Il pilota Moto2 dice così addio alle corse per tornare a lavorare con la famiglia. Le sue parole

In un’intervista rilasciata a “Repubblica”, Romano Fenati commenta l’annullamento dei contratti e l’addio al mondo delle gare. Il gesto nei confronti di Stefano Manzi ha infatti avuto gravi conseguenze per il pilota di Ascoli Piceno: Annullamento immediato del contratto con il Team Marinelli Snipers, rescissione dell’accordo che lo legava a MV Agusta – Team Forward nel 2019, apertura di un fascicolo a suo carico per “tentato omocidio” da parte del Codacons. Ai fatti si sono aggiunte le parole di Cecchinello, che lo ha definito “Un ragazzo con problemi piscologici”, e di Cal Crutchlow, che ci è andato giù pesante durante la conferenza stampa della MotoGP dopo la gara di Misano. Insomma, non sono servite a molto le scuse ufficiali del pilota 22enne e, dulcis in fundo, la FMI ha "stracciato" la sua licenza impedendogli di partecipare alle attività federali. Ecco le sue parole:

"Col motomondiale ho chiuso. Non correrò mai più. Non è più il mio mondo. Troppa ingiustizia. Ho sbagliato, è vero: chiedo scusa a tutti".

“Volete vedere il mio casco e la mia tuta? C'è una lunga striscia nera: la gomma di Manzi. Mi ha attaccato tre volte e anche lui avrebbe potuto uccidermi, come dite voi. L'ultima volta lo aveva fatto 500 metri prima, allora ho pensato: adesso faccio lo stesso, ti dimostro che posso essere 'cattivo' come te e magari finalmente capirai cosa significa. Però non ho mai pensato di fargli male, giuro".

“Per un po' lavorerò nei negozi di ferramenta di mio nonno, con lui e la mamma. Del resto, lo facevo già. E poi, ho un progetto ad Ascoli: ma preferisco non parlarne. Se mi mancheranno le corse? Io sono sempre sceso in pista per vincere. Per essere Romano Fenati. Ma mi rendo conto che a nessuno importa di me, di quello che sto soffrendo. E allora, meglio dire addio. Per sempre".

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