di Beppe Cucco - 29 August 2018

Moto Guzzi Stelvio GranSasso, la "moto definitiva"

Così l'ha definita il suo creatore, Filippo Barbacane di Officine Rossopuro. La special GranSasso è la rivisitazione in chiave moderna di una Moto Guzzi Stelvio

Qualche settimana fa vi abbiamo parlato della "Finisterrae", una Moto Guzzi Bellagio trasformata dai customizzatori di Officine Rossopuro in una una special dal sapore rétro, ma dalla caratteristiche moderne. Ora, Filippo Barbacane, fondatore dell'officina, partendo da una Moto Guzzi Stelvio ha dato vita alla GranSasso, quella che lui stesso definisce la "moto definitiva".

Ecco le parole con le quali Filippo ci presenta la sua ultima creazione, che è diventata la sua moto personale, e ci spiega il perché di questo nome: "Questa è la mia moto ideale, diciamo “la moto definitiva”, fino a quando non mi viene qualche altro strano incubo “definitivo”! Avevo questo progetto in lavorazione oramai da due anni, ma non trovavo mail tempo di metterci mano, l’unica cosa che sapevo era il nome “GranSasso”, che altro non è che la più alta montagna della mia regione (Abruzzo, ndr.), uno dei posti più belli del mondo".

Spinta dal motore della Breva

Come detto la GranSasso è realizzata sulla base di una Moto Guzzi Stelvio, il suo motore però è quello della sorella Breva, il bicilindrico a V di 90° di 1.064 cc a 2 valvole raffreddato ad aria. Filippo ha scelto questo motore invece del 1.200 4 valvole della Stelvio in quanto secondo lui il 1.100 è un motore "meno pesante, meno complesso e che scalda meno. È il motore più bello di Guzzi".

L'idea principale che sta alla base di questa special è la riduzione del peso. Filippo ha percorso più di 100.000 km con la sua Stelvio 1200 e la definisce "una moto eccellente", il peso però lo ha "sempre messo in difficoltà". Il lavoro maggiore quindi ha riguardato questo aspetto e alla fine dei lavori l'ago della bilancia segna 198 kg. È vero, si sarebbe potuto fare di più, mediante l'utilizzo di materiali più nobili, ma uno degli obiettivi era quello di "creare una moto pratica anche in caso di riparazioni in urgenza e che comunque avesse anche una certa resistenza meccanica".

Tanto alluminio

La carrozzeria della GranSasso è realizzata artigianalmente, in alluminio battuto a mano. Anche il serbatoio è in alluminio ed è composto da un corpo centrale e da due coperchi laterali (removibili), che in caso di caduta impediscono la perdita di benzina. Dello stesso materiale anche il cupolino anteriore, regolabile in altezza. Nuovo il telaietto posteriore, in acciaio al cromo-molibdeno. La nuova sella è regolabile in altezza e nella sua posizione standard si si trova a 790 mm dal suolo. La cover posteriore è rimovibile e contiene una tuta anti pioggia; all'occorrenza è possibile rimuovere l'unghia monoposto e montare la sella passeggero; entrambi i componenti sono a sgancio rapido.

Troviamo poi una forcella Marzocchi a steli rovesciati da 50 mm, completamente regolabile, e un monoammortizzatore Extreme Tech. I cerchi, a raggi, sono degli Alpina e montano pneumatici Continental TKC 70, da 110/80 R19 ant. e 180/55 R17 post. Nuovo anche l'impianto di scarico, omologato, realizzato da Mass su disegno di Officine Rossopuro; il terminale singolo, a tromboncino, trova posto in alto nella parte posteriore sinistra della moto.

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