di Luca Nagini - 09 September 2018

Qual è il miglior navigatore per chi va in moto?

Il mercato dei navigatori in Italia si divide tra l'americana Garmin e l'olandese TomTom, unici riferimenti del settore. Abbiamo messo a confronto i loro entry level e top di gamma, in una comparativa che intende rilevare quale sia lo strumento più funzionale, immediato e con maggiore autonomia

Garmin vs TomTom

I test dei dispositivi tecnologici per motociclisti sono decisamente i più complicati da descrivere, perché ci vorrebbero moltissime pagine solo per spiegare tutte le funzioni di cui dispongono. Questa volta abbiamo preso in esame 4 navigatori specifici per moto, delle due grandi Case che si dividono il mercato, Garmin e TomTom. Non si possono presentare nel dettaglio tutte le caratteristiche che hanno questi piccoli computer da viaggio, abbiamo evidenziato le più interessanti, quelle su cui ci siamo concentrati durante il lungo test.

Il nostro test

Sono prodotti destinati a essere sempre alimentati dalla batteria della moto, ma ci sono tantissime situazioni in cui è comodo avere una certa autonomia, perché collegare i cavi di alimentazione e nasconderli per bene sotto le plastiche, non è un’operazione sempre agevole, specie sugli scooter che sono totalmente carenati. Se abbiamo una seconda moto, o proprio uno scooter che usiamo in città per brevi spostamenti, può essere molto pratico utilizzare solamente le batterie ricaricabili integrate. Abbiamo testato l’autonomia in funzione della navigazione, con la retroilluminazione al 100%. Bisogna però ricordare che questi strumenti possono essere alimentati anche tramite la presa USB di collegamento al computer, grazie a un classico attacco accendisigari (se la nostra moto ne è dotata).

La velocità di accensione, il tempo di calcolo percorso e ricalcolo, se fuori rotta, sono stati misurati nello stesso momento e nelle stesse condizioni (tutti e 4 insieme), ripetendo le prove tre volte e facendo poi una media. Tutti i dispositivi sono stati aggiornati all’ultima versione software disponibile. Ma le prove pratiche (come si comportano in tutte le condizioni possibili) dalle grandi città alle montagne, sono state fatte per tre settimane su oltre 5.000 km, al seguito del Giro d’Italia per il quale chi scrive collabora. E i risultati sono stati molto variabili, ma sempre coerenti tra tutti e quattro i prodotti. Se li colleghiamo ai nostri telefoni, per avere aggiornamenti reali sul traffico, tutti e 4 tendono a proporre di cambiare percorso di frequente. Abbiamo una leggera differenza nella scelta della strada migliore soprattutto in città, dove i Garmin tendono a fare percorsi più diretti e tortuosi, mentre TomTom più lineari. Ma, a conti fatti, non ci sono risparmi evidenti di tempo.

Percorsi avventurosi e strade tortuose

Attenzione ad affidarsi troppo alla funzione Percorsi Avventurosi o Strade Tortuose (rispettivamente di Garmin o TomTom, ma è la stessa cosa): è sempre preferibile avere un’idea di cosa può offrire una certa area. Il rischio, come ci è capitato, è di ritrovarsi in zone industriali e commerciali, che sono lontane dalle strade a scorrimento veloce o attraversare grandi città invece di evitarle con tangenziali o circonvallazioni. Funziona bene, invece, quando ci troviamo in spazi più aperti, in collina e in montagna. Per ognuno dei due marchi, si può regolare la tendenza a scegliere strade più o meno a curve, con dislivelli maggiori o minori (in sostanza, strade di montagna, collina o pianura). Garmin è più sensibile, alle massime regolazioni, potrebbe portarvi in posti veramente remoti, ma basta abituarsi e iniziare a “pensare” come il navigatore per ritrovarsi ad esplorare stradelle che non avreste mai preso in considerazione. Dopo tutta questa strada, il responso sulla scelta dei per corsi è sostanzialmente allineata, con un piccolo svantaggio per lo Zumo 595, che non prevede una funzione interessante per i motociclisti che vogliono farsi una scampagnata in giornata: impostare un punto, una destinazione o una distanza totale, e il navigatore che vi propone un giro ad anello con tragitto diverso tra andata e ritorno, andando a cercare strade tortuose (... o avventurose).

Garmin Zumo 396

Dati dichiarati: Wi-Fi integrato; collegamento Bluetooth ad interfono e smartphone, per aggiornamenti live traffico e meteo tramite Smartphone Link, riproduzione musica, gestione chiamate e messaggi, istruzioni vocali; Incident Detection Messaging con invio SMS di soccorso; Group Track, per condividere gli itinerari in tempo reale; Riders Alert, avvisi durante la guida; funzione Percorsi Avventurosi; Route Shaping, per aggiungere destinazioni intermedie; Text to Speech, riconoscimento vocale di nomi delle strade; schermo 4,3” resistivo, 480x272 pixel; IPX7 impermeabile, resistente a raggi UV e spruzzi di carburante; autonomia fino a 7 h; mappa di 46 Paesi; micro SD espandibile; Round Trip, consente di calcolare itinerari impostando lunghezza o durata del percorso; Multi Routing Preview offre 3 alternative di percorso; gestione tracce; compatibile con Garmin Base Camp, per pianificare itinerari e tracce da computer.

Dati rilevati:

  • Autonomia 2 h (al 100% della luminosità)
  • Tempo calcolo percorso 17'' s
  • Tempo di accensione 20''
Pregio: funzioni evolute
Difetto: Cavo di collegamento USB mini

L’ultimo arrivato in casa Garmin porta una dose di novità enorme, che si potrebbero riassumere in 3 punti fondamentali: 1) tutte le funzioni multimediali del fratello maggiore 595, più il sistema di avviso in caso di incidente. 2) Mappe di 46 Paesi europei con aggiornamenti a vita gratuiti. 3) Interfaccia di calcolo percorso evoluta. Tutte le funzioni dichiarate sono efficaci e utili, forse anche troppo perché, se attivate insieme, finiscono per rallentare il sistema, durante le funzioni basilari come scorrere la mappa. Ci si può perdere tra i menù per ricercare la funzione desiderata ma, presa dimestichezza col sistema, sarà difficile rinunciare a quello che offre. L’interfaccia è del tutto simile al 595. La funzione di invio messaggio di emergenza, in caso di incidente, non avvisa i soccorsi con la nostra posizione GPS, ma contatta un numero a scelta in rubrica. Il display da 4,3”, rispetto al 595, è più piccolo di 0,7“. La differenza maggiore è nella dimensione dei caratteri (3 mm, rispetto ai 4 mm del top di gamma). Eccellente visibilità anche in pieno sole, grazie alla retroilluminazione molto potente, anche senza alimentazione. Si possono visualizzare a piacimento i campi dati sul lato destro, o escluderli per avere maggiore vista sulla mappa. È curioso notare come il prodotto più recente tra quelli in prova adotti un cavo di tipo USB mini, ormai perlopiù soppiantato dal micro USB e dal recente USB-C. La confezione comprende un attacco manubrio Ram Mount e un supporto a ventosa da auto, con relativo cavo di alimentazione per accendisigari. Lo schermo è il più luminoso e il più dispendioso se tenuto al 100% come nel nostro test.

La nostra pagella (voti da 1 a 5)
  • Autonomia: 3,5 su 5
  • Schermo: 4 su 5
  • Facilità d’uso: 4 su 5
  • Scelta percorso: 4,5 su 5
  • Funzioni: 5 su 5
Prezzo: 399,99 euro

TomTom Rider 40

Dati dichiarati: collegamento Bluetooth con Interfono e smartphone, istruzioni vocali, MyDrive e TomTom Trafic per aggiornamenti live traffico e autovelox; gestione chiamate in arrivo; orientamento orizzontale e verticale; mappe stradali edi 25 Paesi europei aggiornate a vita; abbonamento a Avvisi Autovelox aggiornati per tre mesi; funzione Strade Tortuose; gestione e pianificazione itinerario da PC tramite software Tyre Pro; condivisione file con altri utenti TomTom tramite Bluetooth; schermo 4,3” capacitivo, 480x272 pixel; impermeabile IPX7; memoria esterna micro SD.

Dati rilevati:

  • Autonomia: 4 h 30’ (100% della luminosità)
  • Tempo calcolo percorso: 12”
  • Tempo di accensione: 59”
Pregio: controllo zoom a due dita
Difetto: assenza di Wi-Fi

Nella prima barra di ricerca scrivi quello che vuoi: indirizzo, hotel, nome di un passo o qualunque Punto Di Interesse, e lo trovi in un attimo. Come se fossimo su Google Maps, per intenderci. Questa facilità d’uso è sicuramente la caratteristica migliore dei TomTom, ideali per chi richiede un prodotto che sappia fare da navigatore stradale, nel modo più semplice e immediato. Anche la scelta del percorso in base alle impostazioni (come la funzione Strade Tortuose), è intuitiva ed efficace, ancor meglio se programmiamo il percorso da computer. Ottima anche la grafica e la velocità del sistema. Mancano, però, tutte quelle funzioni extra e multimediali, che possono essere utili o interessanti per il pilota, anche solo la possibilità di personalizzare i dati di viaggio visualizzati sullo schermo (che sono pochi in ogni caso, non è disponibile neppure la quota sul livello del mare). Non c’è possibilità di caricare tracce GPS, gestire funzioni dell’interfono o dello smartphone (si può però rispondere alle chiamate). Abbiamo fatto fatica ad usare il display con guanti invernali “classici”, molto spessi privi di polpastrello sensibile agli schermi. All’attacco manubrio Ram Mount è possibile aggiungere due blocchi di sicurezza con chiave. Lo schermo del Rider 40 è capacitivo quindi non composto da due strati separati che si toccano al momento della pressione, ma da un unico display di vetro ad alta sensibilità, che offre un’esperienza di navigazione più piacevole. Sembra di utilizzare uno smartphone. Ottima anche la retroilluminazione.

La nostra pagella (voti da 1 a 5)
  • Autonomia: 4,5 su 5
  • Qualità schermo: 4 su 5
  • Facilità d’uso: 5 u 5
  • Scelta percorso: 4 su 5
  • Funzioni: 2 su 5
Prezzo: 349,95 euro

Garmin Zumo 595

Dati dichiarati: Collegamento Bluetooth ad interfono e smartphone, per aggiornamenti live traffico e meteo tramite Smartphone Link, riproduzione musica, gestione chiamate, istruzioni vocali; Live Track, consente ai contatti di seguirci in tempo reale; Riders Alert, avvisi durante la guida; funzione Percorsi Avventurosi; Route Shaping, per aggiungere destinazioni intermedie durante la navigazione; Text to Speech, riconoscimento vocale di nomi delle strade; schermo 5” resistivo, 800x480 pixel; IPX7 impermeabile, resistente a raggi UV e spruzzi di carburante; mappa stradale europea 46 paesi con aggiornamenti a vita; memoria espandibile micro SD; Multi Routing Preview, propone tre alternative di percorso; Computer di bordo; gestione tracce; compatibile con Garmin Base Camp, per pianificazione itinerari e tracce da computer; orientamento orizzontale e verticale.

Dati rilevati:

  • Autonomia: 45’ (al 100% della luminosità)
  • Tempo calcolo percorso: 8”
  • Tempo di accensione: 16”
Pregio: mappe di 46 Paesi
Difetto: retroilluminazione debole

Il top di gamma Garmin ha il merito di aver introdotto l’interfaccia che ora equipaggia anche il 396, rispetto al quale perde le nuove funzioni di Incident Detection Messaging e Round Trip, ma mantiene in esclusiva i comandi per l’action cam Garmin, la Virb, e il controllo della pressione pneumatici, con i relativi sensori valvola. Come per il 396 si possono avere tante informazioni di viaggio, come quota, due trip indipendenti, temperatura, velocità max-media in movimento, autonomia della nostra moto, rifornimenti benzina più vicini, ecc. Tra gli avvisi di sicurezza, i più utili sono gli autovelox e il limite di velocità. La possibilità (limitata, a dire il vero) di gestire tracce GPS, allarga l’utilizzo verso chi voglia andare in fuoristrada, disegnandosi il percorso da computer. Non ha Wi-Fi integrato: deve essere collegato al pc per gli aggiornamenti. Il display da 5” è enorme e con una risoluzione elevata, 800x480 pixel, svetta tra tutti i concorrenti (caratteri alti 4 mm, 1 in più rispetto agli altri). Inspiegabile la scarsa retroilluminazione: quando c’è sole forte sul display, si fa fatica a visualizzare le informazioni. La cornice sporgente, interferisce con le dita, verso i bordi dello schermo. Pensato per essere alimentato dalla batteria della moto, il 595 ha il cavo che esce dalla base di attacco, che non si può rimuovere. L’autonomia a batteria interna è davvero limitata. Il kit prevede attacco Ram Mount semplice, cavo micro USB, supporto auto a ventosa e relativo alimentatore accendisigari, più un coperchio per non bagnare i contatti quando laviamo la moto.

La nostra pagella (voti da 1 a 5)
  • Autonomia: 2,5 su 5
  • Qualità schermo: 4 su 5
  • Facilità d’uso: 4 su 5
  • Scelta percorso: 4,5 su 5
  • Funzioni: 5 su 5
Prezzo: 599,99 euro

TomTom Rider 550

Dati dichiarati: Wi-Fi integrato; collegamento Bluetooth con Interfono e smartphone, istruzioni vocali, lettore messaggi in arrivo; MyDrive e TomTom Trafic per aggiornamenti live traffico e autovelox; gestione chiamate in arrivo; compatibile con assistenti vocali Siri e Google Now, per gestione musica, contatti, meteo; orientamento orizzontale e verticale; mappe Europa di 47 Paesi aggiornate a vita; funzione Strade Tortuose; TomTom Road Trips, per scoprire strade dedicate alle moto; gestione e pianificazione itinerario da PC tramite software Tyre Pro; condivisione file con altri utenti TomTom tramite Bluetooth; schermo 4,3” capacitivo, 480x272 pixel; impermeabile IPX7; memoria esterna micro SD.

Dati rilevati:

  • Autonomia: 4 h 45’ (al 100% della luminosità)
  • Tempo di calcolo percorso: 9”
  • Tempo di accensione: 35”
Pregio: schermo ad alta sensibilità
Difetto: pochi dati visualizzati

È un’evoluzione del Rider 40, ma ne mantiene gran parte delle caratteristiche di funzionamento, anche come impostazione delle schermate e dei menù. La ricerca della destinazione immediata, la scelta del percorso migliore in base alle proprie esigenze e la facilità d’uso rimangono invariati, ma ora abbiamo delle funzioni extra che aumentano le capacità multimediali: il Wi-Fi integrato lo rende indipendente dal PC (per quanto riguarda gli aggiornamenti), è presente un lettore dei messaggi del telefono (oltre alla risposta alle chiamate), ed è compatibile con gli assistenti vocali per smartphone Siri e Google Now. In questo modo viene delegato al nostro cellulare la gestione della musica, dei contatti e di tutte le informazioni che vogliamo avere al momento, ad esempio il meteo. Ma per gestire queste funzioni, bisogna avere anche un interfono. Rimangono limitate le possibilità di personalizzazione, a livello di informazioni visualizzate durante la navigazione. Lo schermo è identico al Rider 40, ma ora è possibile regolare la sensibilità su due livelli, a seconda dello spessore del guanto. Con guanti molto spessi funziona meglio rispetto al modello entry level. Gli attacchi manubrio Ram Mount e la staffa di supporto sono identici al 40, così come i blocchi di sicurezza (optional). Molto fluida risulta la navigazione sul display: lo spostamento sulla mappa è decisamente agile, senza scatti, e c’è la possibilità di gestire lo zoom aprendo e chiudendo due dita appoggiate allo schermo, come ormai siamo abituati a fare per qualunque immagine digitale.

La nostra pagella (voti da 1 a 5)
  • Autonomia: 4,5 su 5
  • Qualità schermo: 4 su 5
  • Facilità d’uso: 5 su 5
  • Scelta percorso: 4 su 5
  • Funzioni: 3 su 5
Prezzo: 399,99 euro

La classifica finale

Alla fine possiamo compilare una pagella dettagliata, dove abbiamo dato un voto all’autonomia, alla qualità dello schermo (comprensivo di risoluzione, dimensione caratteri, sensibilità al tocco e visibilità con luce forte), alla facilità d’uso (quanto è intuitivo impostare e trovare una destinazione, ma anche accedere alle diverse funzioni), alla scelta del percorso (come abbiamo detto in precedenza, alla fine si assomigliano molto) e alle diverse funzioni, che vanno oltre la semplice navigazione.

Come nasce la classifica

I punteggi finali relativi a ciascun navigatore provato risultano dalla somma dei voti ottenuti nelle voci previste dalla nostra pagella (autonomia, schermo, facilità d'uso, scelta del percorso), alle quali abbiamo dato ugual peso. I voti corrispondono al numero di palline nelle relative pagelle, moltiplicati per due per una lettura più chiara.

La pagella
GARMIN ZUMO 396 TOMTOM RIDER 40 GARMIN ZUMO 595 TOMTOM RIDER 550
AUTONOMIA 7 9 5 9
SCHERMO 8 8 8 8
FACILITÀ D’USO 8 10 8 10
SCELTA PERCORSO 9 8 9 8
FUNZIONI 10 4 10 6

Navigatore vs smartphone

Abbiamo tutti sotto mano un navigatore pronto all’uso: i nostri cellulari sono dispositivi potentissimi, con i quali possiamo avere app di navigazione anche molto evolute, ma con dei limiti precisi. Nella maggior parte dei casi, la navigazione consuma molti dati e poi c’è il problema di come fissare il telefono alla moto. Fino a poco tempo fa, per stare tranquilli in caso di pioggia, avevamo bisogno di una custodia impermeabile, che può essere molto costosa, oppure rendere difficile la visibilità e la sensibilità dello schermo. Oggi però molti smartphone sono impermeabili o resistenti agli schizzi, quindi possiamo evitare le custodie ingombranti. Ma rimangono altri problemi: la scarsa visibilità dello schermo in piena luce e la scarsa autonomia. Nel primo caso, c’è poco da fare, dobbiamo tenere la retroilluminazione al massimo e cercare di orientare lo schermo in modo da non avere troppi riflessi, ma questo inficia l’autonomia della batteria: se riusciamo ad alimentare il telefono, possiamo poi avere il problema del surriscaldamento (ipotesi concreta se teniamo il cellulare al riparo dal vento e sotto il cupolino). Insomma, i navigatori da moto hanno ancora molti vantaggi, ed è uno degli ultimi settori dove l’acquisto di questi prodotti abbia ancora senso.

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