Sulla Moto Guzzi FIOM-CGIL e Piaggio restano divise
Sulla moto guzzi fiom-cgil e piaggio restano divise
Lecco 22 settembre 2009 – Ancora nulla di fatto sulla Moto Guzzi.
Si è tenuto questa mattina l’incontro fra i vertici del Gruppo Piaggio
ed i rappresentati del sindacato di Lecco, aderente alla FIOM-CGIL, guidati
da Mario Venini. Il patronato e l’azienda dovevano discutere sulla
situazione
attuale e sul futuro dell’azienda di Mandello del Lario, ma entrambe le
parti sono rimaste ferme sulle proprie posizioni. Intanto per circa 130
lavoratori della Guzzi prosegue la cassa integrazione: finirà il 5 di ottobre,
ma che Venini conferma che “Piaggio ci ha già chiesto la possibilità di
prolungare il termine”. Il prossimo incontro tra la Fiom e la dirigenza
dell’industria sarà il 5 o il 7 di ottobre.
Piaggio ha presentato un nuovo piano industriale che evidenzia la volontà
di trasferire da Mandello del Lario a Noale tutti gli uffici che svolgono
le funzioni di Ricerca e Sviluppo, Marketing, Vendite e Acquisti. Ciò comporterà
al lato pratico la riduzione di un terzo dei dipendenti dello stabilimento,
che scenderanno a 100 dagli attuali 150: ufficialmente le cinquanta persone
impiegate nei Reparti che saranno trasferiti in Veneto resteranno assunte,
ma dovranno spostarsi anch’esse a Noale. Tuttavia, la Fiom ritiene
improbabile
che i lavoratori coinvolti accettino di trasferirsi e fa notare che i cinquanta
trasferimenti si tradurranno in cinquanta licenziamenti. Il Piano di Piaggio
prevede di mantenere a Mandello solamente la linea di montaggio dei motori
e l’assemblaggio dei veicoli. Dunque il lavoro nella fabbrica del Lecchese
si ridurrà a mettere insieme pezzi di propulsore prodotti a Noale e le
varie componenti delle moto. Risultato: nel suo “nido storico” della
vecchia Aquila di Mandello resterà ben poco.
Spiega Mario Venini: “Ciò che più ci ha sconcertati è stato il fatto che
Piaggio abbia giustificato il piano di ristrutturazione con l’esigenza
di adattare la fabbrica agli attuali volumi produttivi. È assurdo, perché,
se tutte le industrie del Lecchese si fossero comportate in questo modo,
noi, come sindacato, ci saremmo trovati a dover far fronte ad un tasso
di disoccupazione fuori dal normale: più di seimila persone”. Ma c’è
altro: “La verità di fondo è che tre anni fa avevamo concordato con
Piaggio
un piano di rilancio con un investimento complessivo di dodici milioni
di euro nella sola ristrutturazione dei capannoni della fabbrica, ma non
è mai stato attuato. Sinora il Gruppo ha seguito una linea completamente
diversa: ha speso circa 1,5 milioni per i lavori di ristrutturazione e
nel corso dell’incontro di oggi ci ha comunicato che spenderà un altro
milione per l’adeguamento del tetto alle misure di sicurezza previste
dalla legge. Per il resto Piaggio investirà altri quattro milioni circa
per la promozione del Marchio Moto Guzzi. Insomma le cifre dedicate alla
Guzzi, tra visibilità e strutture, saranno poco più della metà di quanto
Piaggio si era, appunto, impegnata a spendere solamente per la ristrutturazione
dello stabilimento di Mandello del Lario e a cui sarebbero dovuti seguire
altri stanziamenti per il rilancio della Casa dell’Aquila. Ma, ormai,
sembra tutto morto. Certamente Piaggio ha disatteso ogni nostra aspettativa
e degli appassionati guzzisti”.
Una delusione è arrivata anche dal Presidente della Provincia di Lecco,
Daniele Nava (PDL), che non ha firmato la petizione presentata da Venini
e dai suoi uomini per salvare la Moto Guzzi. Nava ha fatto consegnare dalle
mani dell’assessore alle attività produttive e al lavoro, Fabio Dadati,
una lettera con cui la Provincia da lui presieduta diceva di comprendere
“le preoccupazioni dei lavoratori e delle Organizzazioni Sindacali,
indicate
nel testo della petizione, a difesa dei posti di lavoro e del mantenimento
dello stabilimento della Moto Guzzi nel territorio di Mandello del Lario,
con tutte le fasi del processo industriale, il cui marchio rappresenta
un’eccellenza per tutto il territorio provinciale”. Nava avrebbe
dovuto
incontrare oggi i vertici di Piaggio, ma degli esiti dell’incontro non
si è avuta alcuna notizia ufficiale e non.
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