a cura della redazione - 14 September 2018

"Marquez è un pilota pericoloso. Ostacolò deliberatamente Rossi"

In un'intervista esclusiva Kevin Schwantz ci racconta come è cambiato l'allenamento dei piloti rispetto al passato e ci parla del rapporto tra Iannone e la sua Suzuki, delle gare su strada, fino ad arrivare al "famoso" contatto tra Rossi e Marquez

Abbiamo letto alcune tue dichiarazioni su Iannone e sugli altalenanti risultati con la Suzuki
“Fino ad Austin non ho visto risultati che a mio parere Suzuki merita. Ma ultimamente Iannone mi è parso più focalizzato sul suo lavoro, più determinato. Le prime gare era spento, poco aggressivo. Ad Austin gli ho chiesto: ‘Allora, come va la moto?’ E lui mi ha risposto: ‘Non frena, non curva e non accelera!’. Cazzo, ma possibile che non faccia niente bene?!”.

Chi è secondo te il prossimo Marquez?
“Direi Jorge Martin in Moto3. Credo abbia davvero molto talento e si impegna al 100%. È un pilota che mi piace molto. Ho apprezzato il suo approccio alle gare; anche dopo che si è infortunato, come ha ripreso il lavoro e con quale entusiasmo”.

Correresti una gara come il Tourist Trophy o la Dakar?
“Nel 2000 ho partecipato all’Australian Safari, dunque una gara off-road, con una Suzuki DRZ 400 ma non è il mio genere di competizioni; leggere il road book mentre guido non fa per me, non credo che sarei in grado di farlo. A me piace spalancare il gas senza dovermi occupare di trovare la strada. Dunque no, partecipare alla Dakar non era e non è nei miei pensieri. Per quanto riguarda il TT, è di sicuro un evento pieno di fascino ma troppo pericoloso. Ricordo che una volta organizzai la trasferta a Macao come una sorta di vacanza per il mio team, alla fine della stagione ’88; ero l’unico a partecipare con una 500 due tempi e in effetti non ho dovuto spingere tanto per portare a casa la vittoria. Ma non avrei mai partecipato al TT: per conoscerne davvero tutti i segreti devi passarci anni a girare; Macao è molto più corto come tracciato, più semplice memorizzarlo”.

Cliccando sui link seguenti potete leggere le altre parti dell'intervista in cui Kevin ci racconta alcuni aneddoti della sua carriera, la rivalità con Doohan e quella con Rainey, il sorpasso della vita, le gioie e i dolori della sua carriera e quali erano i suoi circuiti preferiti, i riti scaramantici, qual'è la miglior moto che ha mai guidato e... i segreti per andare forte in moto!

Facci l’elenco di tutti i tuoi passatempi preferiti.
“Per le vacanze voto Riccione, ma non nel mese di agosto! Il mio film preferito è On Any Sunday (il film/documentario del 1971 con Steve McQueen, ndr). Mi piace ascoltare musica Country, guidare un Ford F250 (un pick-up americano mastodontico,ndr) per poter caricare le mie moto e trainare la barca con cui vado a pesca, chiaramente motorizzata con due potenti fuoribordo Suzuki. Però mi piace anche la Porsche Panamera: ne avete una in prova da vedere e provare? (allude al centro prove di Automobilismo, ndr)”.

Sappiamo che adori andare a pescare; cos’altro ti piace fare nel tempo libero?
“Mi piace andare in giro a spasso con la mia V-Strom, oppure in bicicletta con la mountain bike… non ho altri passatempi”.

Perché non ci regali un “piccolo Kevin”?
“Forse perché non ho mai trovato la donna giusta con cui mettere al mondo un figlio. Oggi, a 54 anni, è tardi: non potrei sopportare l’idea di trovarmi a settant’anni con un figlio teenager! Comunque ho un bel labrador nero che fa le veci di un mio ipotetico figlio”.

Cosa pensi di Randy Mamola come Leggenda della MotoGP?
“Direi che sono assolutamente d’accordo, Randy è un amico e se c’è qualcuno che, pur non avendo vinto un titolo mondiale, meritava questa consacrazione, quello è proprio lui”.

È vero che, prima della staccata, aspetti fino a quando non ti appare Dio, poi ti attacchi ai freni?
“Certo!”.

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