Prova BMW K 1200 R

Nuda da record.

Com'è




E' la naked più potente al mondo. Sfiora i 270 km/h e ha le sospensioni a controllo elettronico. Nononostante il peso straccia i primati di accelerazione e ha un design esclusivo e originale. Esempio riuscito di come si può stravolgere un'impostazione consolidata per andare a caccia di nuovi clienti. Salato il prezzo. La prova e i rilevamenti strumentali.

Addio ai due cilindri grandi come boccali di birra che sbucano dalla sagoma della moto. Per la nuova nuda in BMW hanno puntato su un inedito 4 cilindri in linea inclinato in avanti di 55°. Il motore, appeso al telaio a doppio trave in pressofusione d'alluminio, ha funzione portante. Spogliata delle sue parti (foto sopra), la K 1200 R mostra la struttura praticamente orizzontale del trave superiore. In questa immagine, invece, la moto si mostra con un design originale e moderno.
Non pesa poco (233 kg). Però, nella prova su strada, si è rivelata rapida nei cambi di direzione.

Oltre 140 CV alla ruota!
Con questo valore BMW intende conquistare chi riteneva pochini gli 85 CV della R 1150 R. Ma c’è di più: il nuovo 4 cilindri in linea bavarese eroga ben 42 CV in più rispetto alla Yamaha XJR 1300 o la Suzuki GSX 1400. Il blocco cilindri è integrato col carter per irrigidire il propulsore. Per limitare gli ingombri laterali, la catena di distribuzione muove solo l’albero a camme di scarico che, a sua volta, ingrana su quello di aspirazione.

Le sospensioni





Le sospensioni ESA (Electronic Suspension Adjustment) sono regolabili nel precarico su tre diversi settaggi: solo pilota; pilota + bagagli; pilota + passeggero. Le impostazioni si selezionano premendo un pulsante sul blocchetto sinistro del manubrio. In totale sono possibili 9 combinazioni.

Nella foto il sistema Duolever della forcella, regolabile elettronicamente nel ritorno grazie al sistema ESA.
L’escursione della ruota è di 135 mm.

Il nostro Centro Prove ha effettuato i rilevamenti strumentali per verificare l’efficacia del sistema. (Il grafico è pubblicato su Motociclismo di agosto).

In questo servizio accenniamo al suo comportamento di massima. Ovvero: la taratura "Comfort" assorbe meglio le asperità anche se, a velocità elevate, tende a smorzare meno efficacemente le oscillazioni. “Norm” e “Sport” si equivalgono: offrono una risposta più secca ma, sul veloce, si fanno apprezzare per l’idraulica più frenata.

Il monoammortizzatore utilizza valvole a solenoide per chiudere e aprire i passaggi dell’olio, modificandone la taratura con la pressione del tasto. Con la moto ferma è anche possibile scegliere un diverso precarico.
Solo nella posizione “Comfort” – e in coppia – è facile strusciare lo stivale a terra. Anche in questo caso, come per la forcella, il mono risulta effettivamente più confortevole in configurazione “Comf".
Nelle posizioni “Norm” e “Sport”, invece, il comportamento risulta simile.
Il sistema è disponbile come optional a 700 euro
: una spesa che l'utente più attento (e col portafoglio adeguato) potrebbe considerare. Il discorso vale soprattutto per chi intende impiegare la moto anche nell'uso turistico.

Come va





I suoi 233 kg dichiarati (più di alcune naked 1300 - 1400) non lasciano presagire un carattere sportivo. Invece la K 1200 R è una delle poche naked capace di divertire anche in pista. in più, la grande ampiezza del manubrio, consente un controllo ottimale.

La K 1200 R è una naked maneggevole e invitante. Ha il serbatoio strettissimo, il manubrio largo e una corretta distanza sella-pedane.
E’ una posizione di guida molto attiva. Che trova riscontro nella ciclistica che risponde con grande reattività a ogni comando. Sembra impossibile che pesi 233 kg.
Evidentemente le masse sono ben distribuite visto che ci si muove bene si in città che nelle strade più tortuose.

L'azione frenante non particolarmente incisiva nella prima parte di corsa della leva e le vibrazioni sulle pedane in rilascio sono i nei principali di cui ci si può lamentare.
Il motore, invece, spinge sempre con vigore dai 3.000 fino ai 10.000 giri. Solo una leggera incertezza si avverte nell'apri-chiudi, complice la trasmissione a cardano e un'erogazione "sporca" ai regimi più bassi.
Nella guida in pista il funzionamento della sospensione Duolever soddisfa meno rispetto alla guida in souplesse. Discreta in fase di inserimento e percorrenza, nelle frenate più brusche, sembra affondare fino al fondo corsa annullando la percezione di aderenza.
In questa foto la "metamorfosi" turistica della K 1200 R. Cupolino rialzato, borsa da serbatoio, bauletto poteriore e borse laterali.

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