Umbria: da Gubbio ad Assisi, 90 km di statale dove godersi le pieghe
CITTÀ UMBRE
CITTÀ UMBRE Le città dell’Umbria sono un classico del turismo.
Tutti
ci sono passati, di proposito o solo per caso, ma stabilire il punto di
partenza e quello di arrivo non significa aver già programmato il giro.
Si possono seguire molte strade e, si sa, quelle minori allungano la strada
e dilatano i tempi, ma per i curiosi sono quasi una scelta obbligata. Cercando
i luoghi sconosciuti, magari per collegare due bellezze artistiche come
Gubbio e Assisi, si scopre che non esistono più i trasferimenti da un luogo
all’altro, ma il viaggio stesso diventa una vacanza. Tutto questo vale
per ogni viaggio, soprattutto quando si devono fare molti km, ma anche
piccole deviazioni dalla via maestra possono diventare molto gustose.
GUBBIO
GUBBIO Partiamo da Gubbio, dove gli echi dell’antico periodo
romano
sono ancora forti e, riconoscibili nell’impianto urbanistico e negli
splendidi
resti del teatro localizzato nella pianura, uno dei più grandi
dell’antichità.
Si entra nel centro storico di questa città riedificata intensamente nei
secoli del Medioevo e del Rinascimento, immersi in un pezzo di storia in
cui oggi si vede il contrasto tra moderno e antico: caffè, ristoranti e
boutique si alternano alle botteghe artigiane di ceramica e ferro battuto,
mostrando come spesso la tradizione sia al servizio del turismo.
BRANCA E GUALDO TADINO
BRANCA E GUALDO TADINO Si lascia Gubbio per la Statale 298 in direzione
Perugia e poi, subito fuori dal centro abitato, si svolta per Branca. Si
attraversano le colline umbre in un saliscendi continuo, 14 km di curve
dolci e asfalto buono. Superata Branca, dopo aver attraversato il ponte
sul fiume Chiascio si svolta a destra in direzione Perugia e dopo 4 o 5
km si abbandona definitivamente la strada principale girando per Gualdo
Tadino e poi si imbocca la via più isolata e più lunga, in direzione di
Assisi.
ASSISI
ASSISI È sulle pendici del monte Subasio, a 424 metri di altitudine,
che sorge la città natale di San Francesco, in una posizione panoramica
da cui domina la pianura umbra. Si lascia la moto appena fuori le mura
e si attraversa una delle antiche porte. La prima cosa che affascina di
Assisi è che è riuscita a mantenere l’aspetto medievale, con i viottoli
stretti e tortuosi, gli edifici religiosi e le antiche piazze circondate
dalle case di un tempo. Si entra in un mondo suggestivo, fino a sbucare
sulla piazza della basilica di San Francesco. Il colpo d’occhio è
impressionante,
anche perché dietro alla basilica c’è solo il cielo, tutto il mondo
–
o meglio, la pianura - è sotto di noi. Imperdibile l’occasione di vedere
l’interno della chiesa dedicata al Santo. È disposta su tre livelli:
cripta,
chiesa inferiore e chiesa superiore, dove si trovano celebri affreschi
tra cui opere di Giotto come il grande ciclo della vita di San Francesco.
IN MEDIA STAT VIRTUS
IN MEDIA STAT VIRTUS Il giro è finito, anche se per vedere le bellezze
di Assisi si dovrebbe sostare almeno due o tre giorni. Ma l’Umbria non
è certo finita qui; noi siamo stati solo nel luogo più visitato (Assisi)
e su quelle strade che non conosce nessuno. Quando si viaggia
l’atteggiamento
categorico è sbagliato: c’è chi evita qualunque posto noto per non essere
inghiottito dalla massa dei turisti e c’è chi è attratto solo da questi.
Come al solito la ragione sta nel mezzo e unisce una celeberrima basilica
a una stradina collinare.