di Beppe Cucco - 15 January 2018

Yamaha MT-09 SP: è una lama... finalmente!

Prova Yamaha MT-09 SP 2018: la casa di Iwata affila la propria naked. Grazie a sospensioni più performanti, la versione top della media giapponese risulta più precisa e sportiva. Non manca, però, qualche difetto...

In occasione del Salone di Milano Yamaha ha presentato una nuova versione della propria “quasi maxi” naked: la MT-09 SP 2018. Proprio come era successo lo scorso anno con la MT-10 SP, ora anche per la sorella minore la versione "standard" viene affiancata da questa versione speciale, studiata per enfatizzare le caratteristiche sportive della moto, grazie all’adozione di un monoammortizzatore Öhlins completamente regolabile, una nuova forcella, una strumentazione aggiornata e una grafica più aggressiva (qui le foto)… cliccate qui per tutti i dettagli. La nuova MT-09 SP, disponibile nella sola livrea “Silver Blu Carbon”, è in vendita ad un prezzo di 10.440 euro c.i.m.* (1.200 euro in più della MT-09 "base").

Ora è arrivato il momento di salire in sella! Per farlo siamo volati a Faro (Portogallo) per il press test internazionale (guarda il video). Qui sotto trovate le prime impressioni di guida e qui le foto della prova; il test completo, con approfondimenti e interviste, sarà sul numero di Motociclismo di febbraio, in edicola alla fine del mese.

*:il prezzo “chiavi in mano” si ottiene aggiungendo al prezzo “franco concessionario” le spese per la messa in strada, che Motociclismo quantifica forfettariamente in 250 euro.

Parola d'ordine: precisione

Iniziamo subito dalle novità principali: le sospensioni. La nuova forcella, accoppiata al mono Öhlins, regala alla SP una stabilità migliore rispetto a quella della MT-09 "standard", cosa che si nota soprattutto alzando il ritmo. Grazie alle regolazioni offerte dal reparto sospensivo potete cucirvi addosso la moto in base al vostro stile di guida, questo vi permette di contare su un ottimo sostegno in qualunque situazione. Anche nei curvoni veloci, la nuova SP trasmette fiducia e una volta impostata la traiettoria è una lama. I trasferimenti di carico sono ben contrastati e la moto non si accuccia in frenata né si siede in accelerazione; questo permette di adottare uno stile di guida più aggressivo. Nonostante il passo avanti fatto in termini di stabilità, la MT-09 SP non perde la “famosa” agilità nello stretto che avevamo avuto modo di apprezzare sulla versione "standard": in sella è un piacere danzare da una curva all'altra e lei si butta tra i tornanti con disinvoltura e sicurezza. È una moto molto agile, ma non nervosa. Anche se il mono può sembrare un po' duro, il comfort non manca e le sospensioni assorbono bene buche e asperità. Una piccola nota per quanto riguarda il pomello della regolazione remota del mono: si trova in una posizione che può dar leggermente fastidio al piede e alla caviglia sinistra del passeggero… Ma guardate il lato positivo: avete una scusa in più per lasciare a casa la fidanzata e godervi la moto in solitaria!

Un motore eccellente. Migliorabile il quickshifter

Per il resto ritroviamo la "solita" MT-09 che già conosciamo, con il suo divertentissimo tre cilindri di 847 cc da 115 CV, una vagonata di coppia sempre disponibile e con i rapporti corti. Il motore ha un allungo che strappa le braccia e la voglia di sollevare la ruota anteriore verso al cielo a ogni apertura del gas è tanta (soprattutto se mettete la mappatura A, in cui l'erogazione della potenza è fin troppo pronta). Durante il test, fra le curve, abbiamo apprezzato maggiormente la mappatura STD (standard), che offre un’erogazione più dolce, meno brusca. In ogni caso questo motore è davvero divertentissimo, spinge sempre e spinge forte: con le marce basse ti fa letteralmente decollare, ma anche se usi le marce più alte, la spinta non manca mai, fin dai regimi più bassi. La posizione di guida è quasi da motardona, con la sella stretta e lunga, i fianchi sottili e il manubrio alto e vicino al busto. Si può viaggiare, ma dopo molti chilometri il fondoschiena inizia a lamentarsi per via della sella non proprio morbida. L'impianto frenante è all'altezza della moto, ma all'anteriore ha un attacco morbido, un po' spugnoso; se adottate una guida aggressiva l'ABS al posteriore potrebbe risultare un po' troppo invasivo. Morbida la frizione, migliorabile il quickshifter (attivo solo a salire e non in scalata): ai bassi regimi a volte la marcia non si innesta e si deve tirare la frizione per passare al rapporto superiore. Tutto fila liscio, invece, sopra i 4.000 giri/min. Concludendo, possiamo dire che questa MT-09 SP è facile e alla portata di tutti se si vuole andare a passeggio, ma si rivela anche divertente, sicura e precisa quando si vuole alzare il ritmo. Che abbia nel mirino le avversarie di categoria più performanti?

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