di Leonardo Lucarelli - foto Tommaso Pini - 31 March 2018

Waterland: l’Inghilterra fra natura e arte

Nell'Ovest della Gran Bretagna esiste una regione dove l'acqua regna sovrana, si chiama Lake District e sintetizza ciò che di meglio offre il paesaggio inglese...

Parlando del Lake District occorre fare una premessa: ha poco senso in questo territorio stilare un vero “itinerario”, la cosa migliore è buttarsi tra le sue strade orlate di chilometri e chilometri di muretti a secco, tutte godibilissime in moto, e immergersi in uno dei luoghi migliori per farsi sorprendere della maestosità del paesaggio inglese. La regione dei laghi, che con i suoi 2.292 kmq è il parco nazionale più esteso d’Inghilterra, per secoli ha calamitato poeti, pittori ed escursionisti in cerca di ispirazione e solitudine. Ad ogni curva (e sono parecchie) si aprono scenari eccezionali: laghi scintillanti, colline battute dal vento, valli profonde e verdissime, salite vertiginose e paesini imbiancati a calce. Non perdetevi Carlisle, Kendal o Penrith, cittadine ricche di storia e, se avete tempo, includete nel percorso la selvaggia costa della Cumbria.

Il regno dell'acqua

Noi siamo partiti da Liverpool, atterrando al John Lennon Airport (e come altro avrebbe potuto chiamarsi?), ritirando lì le nostre Triumph per poi dirigerci immediatamente verso Preston e quindi continuare sulla M6 fino a Newby Bridge, nostra porta d’ingresso al Lake District. Un vecchio indovinello locale dice: quanti laghi ci sono nel Lake District? La risposta è “uno”, perché soltanto Bassenthwaite Lake contiene la parola “lago”. Tutti gli altri specchi d’acqua hanno desinenze diverse, come "water" (Crummok Water, Coniston Water, Esthwaite Water), "tarn" (come il Bleaberry Tarn, ma sono centinaia, alcuni decisamente piccoli), o "mere" (come il Buttermere o il Windermere, il primo che costeggiamo). La A592 è una bella linea ondulata all’ombra degli alberi che, probabilmente, in agosto sarà ingolfata di auto dirette alle numerose spiagge, mentre adesso (siamo in giugno) si lascia guidare con gioia.

Il Windermere non solo è il lago più esteso d’Inghilterra (simile a un loch scozzese), ma è un polo turistico fin dal 1847, anno in cui arrivò qui il primo treno a vapore, ed è quindi uno dei luoghi maggiormente frequentati di tutto il parco nazionale. Se volete fuggire dalla folla, potete rifugiarvi a Troutbeck, delizioso borgo rurale nascosto tra i fell (le "colline tipiche boscose"), a nord di Windermere, lo troverete proseguendo lungo la strada che conduce al Kirkstone Pass e che permette di abbracciare con lo sguardo i magnifici panorami sul lago. Da lì la Holbeck Ln, stretta stretta e affacciata su pascoli pieni di pecore, ci porta sulla A591, attraverso la quale continuiamo a seguire i contorni del Windermere, svoltando poi a sinistra verso Clappersgate e, ancora a sinistra, lungo la B5286, immersa nel verde, quello della cupola di alberi e quello color bottiglia del muschio avvinghiato ai muretti che la delimitano.

Natura e arte

In una decina di chilometri, arriviamo a Hawkshead, una manciata di cottage imbiancati di calce, stradine acciottolate e vecchi pub. Per visitare il centro abitato, interamente pedonale, dobbiamo parcheggiare le moto e ci ritroviamo a passeggiare in una cartolina di fine ‘800. Qui veniva a scuola Wordsworth, e il marito di Beatrix Potter, una delle più lette e amate autrici di letteratura d’infanzia, lavorò per parecchi anni in uno studio legale trasformato in galleria d’arte dedicata ai disegni naturalisti della scrittrice. Da allora, poco o nulla è cambiato. La Grizedale Forest, che si estende sulle colline tra il Coniston Water e l’Esthwaite Water, è così vicina che potremmo anche arrivarci a piedi (aperta tutti i giorni 10-17, 11-16 in inverno).

Non è solo una delle zone boschive più affascinanti dell’intero parco, è il più grande museo all’aperto della Gran Bretagna. I sentieri che si annodano al suo interno, infatti, sono disseminati di oltre 90 opere d’arte, alcune davvero di notevoli dimensioni. Appena arriviamo nei pressi del Visitor Centre (dove troverete tantissimi opuscoli, cartine e informazioni di ogni genere), ci dà il benvenuto un enorme “uomo della foresta”, che sembra il Barbalbero di Tolkien.

Rimante connessi, nei prossimi giorni pubblicheremo la seconda parte del viaggio. ​​ L'articolo completo, con tanto di suggerimenti su dove dormire e mangiare, è stato pubblicato su Motociclismo - Settembre 2017.

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