a cura della redazione - 03 December 2017

La cavalcata trionfale della Vespa “Sei Giorni”

Nel 1951 l’Italia ospita la Sei Giorni di Regolarità, la più importante manifestazione di fuoristrada dell’epoca. Per la Vespa Sport fu una cavalcata trionfale e da quel momento il modello verrà soprannominato “Sei Giorni”. La storia

La 26esima Sei Giorni di Regolarità

Varese, 18-23 settembre 1951: l’Italia ospita la Sei Giorni di Regolarità (oggi Enduro), la manifestazione di fuoristrada più importante al mondo nata in Inghilterra nel 1913. Tra i vari trofei destinati alle varie categorie, c’è anche il premio - consistente in medaglie d’oro - della Federazione Motociclistica Internazionale riservato alle Case costruttrici che possono iscrivere squadre di tre piloti. La Piaggio dispone di tre squadre che nel programma ufficiale della manifestazione sono così elencate: la “A” con Natale Biasci, Giuseppe Cau e Pierino Opessi che all’ultimo momento prende il posto di Argo Fassorra; la “B” con Ivo Granchi, Ferdinando Nesti e Alberto Vivaldi; la “C” con Carlo Merlo, Miro Riva e Bruno Romano. Come conduttore isolato è iscritto Dino Mazzoncini, il pilota che nel febbraio dello stesso anno aveva conquistato il record mondiale di velocità per la classe 125 cc con la Vespa siluro sulla RomaOstia volando a 171,102 km/h.

La gara si svolge su sei tappe per un totale di 2.011 km, di cui 169 di notte, più un’ora di velocità sull’autodromo di Monza. La media è fissata in 45 km/h per le squadre e 40 km/h per gli isolati. Tutti i piloti sono in sella a un modello di Vespa appositamente preparato dalla Piaggio per la competizione: è una specialissima Vespa Sport le cui caratteristiche sarebbe troppo lungo elencare. Tutto viene modificato e irrobustito rispetto al modello di serie, con un’opera capillare di interventi su ogni componente, dai freni alle sospensioni e soprattutto alla meccanica: in particolar modo alcune soluzioni, come il carburatore sopra il cilindro, saranno travasate successivamente nella produzione di serie della Vespa Gran Sport (la Giesse o anche Vespone) presentata alla fine del 1954.

Per la Vespa è una cavalcata trionfale: tutti i piloti conquistano la medaglia d’oro eccetto Natale Biasci, finito all’ospedale con fratture multiple per un grave incidente alla terza tappa e Motociclismo di allora celebra l'evento con una copertina (foto sotto). Da allora quel modello di Vespa Sport (messo in vendita nel 1952 in un numero di soli 100 esemplari), sarà indissolubilmente battezzato “Sei Giorni”: un sogno, ormai irrealizzabile, per ogni collezionista che si rispetti. Soprattutto facoltoso...

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