a cura della redazione - 24 November 2017

La "Guazza", un vero mito degli Anni ‘60

Vero status symbol tra i ragazzi lombardi, la Matacross 50 Special ha segnato un'epoca. Aveva un esclusivo motore a disco rotante e il meglio della componentistica disponibile sul mercato. Tecnica, storia, curiosità e prova

Un pò di storia

La nascita di una fuoristrada

In questo ambiente molto "ruspante", ma pure molto creativo nella tecnica e nella capacità di ingegnarsi con poco dove lavoravano una decina di persone, compreso i due figli del titolare, nasce la Matacross (qui trovate tutte le immagini). Seguendo le richieste del mercato, che spingeva sulle moto da fuoristrada diventate protagoniste di un vero boom, la Matacross ha tutte le carte in regola per piacere: prima di tutto il motore esclusivo perché non esistono altri ciclomotori con l'ammissione a disco rotante e il cambio estraibile, un sound elettrizzante se montavi la marmitta a "sogliola", poi una componentistica adeguata anche per affrontare il vero fuoristrada con tanto di sospensioni Ceriani (il massimo per quel tempo), un telaio a doppia culla chiusa con tubi da 22 mm di diametro, così robusto da sostenere il doppio della cilindrata e anche di più, pneumatici giustamente artigliati, un manubrio Tommaselli largo, il serbatoio con una nicchia per metterci un minimo di ricambi e se andavi a correre pure la tabella dei controlli orari ben bloccata dagli elastici. Chicca tecnica: quando il perno della ruota posteriore si sfila, la corona e la catena rimangono vincolate al forcellone, proprio come le vere moto da Regolarità. Questa Special viene messa a punto da un campione del fuoristrada come Arnaldo Farioli, che poi diventerà l'importatore delle KTM.

Perchè "Matacross"?

Perché Matacross e non Mattacross? Per distinguerla dalla sorella da "velocità", la Matta 50. Lo sportivissimo ciclomotore (in versione Export superava i 100 km/h) era stato così chiamato dalla carta del "sette e mezzo" quella che spariglia tutto. Un'altra versione, narra che deriva dal fatto che in omologazione non si riusciva a farla andare sotto i 40 km/h del Codice strada.

La nostra prova, datata marzo 1971

Come va la bellissima Matacross Special del 1971, lo racconta il numero di Motociclismo del marzo di quell'anno:

"Soddisfacente l’assetto grazie alla opportuna altezza del manubrio, alla celebrata collocazione dei vari comandi a pedale e alle dimensioni del sellone; per di più la sagoma del serbatoio si è rivelata particolarmente funzionale, e soprattutto quando si guida rialzati sulle pedane permette di tenere la moto ben serrata tra le ginocchia, anche nelle peggiori condizioni del terreno. Non che la moto tenda a scappare di mano e a saltellare da tutte le parti, tutt’altro; anche se il suo nome potrebbe ricordarlo, ‘Matta’ non è.

È invece una 50 con la quale ci si può lanciare decisi sui fondi più sconnessi e più infidi: le sospensioni sono tra le migliori incassatrici che la produzione nazionale (e forse anche internazionale) abbia mai sfornato, la distribuzione dei pesi è soddisfacente e il famoso telaio di cui si parlava è veramente in gamba. Nel corso della nostra prova abbiamo affondato le ruote nella neve e nel fango, quel particolare tipo di fango che sembra contenere tra i suoi ingredienti tanta colla da mettere in difficoltà anche una BSA Victor nelle mani di Jeff Smith. Ebbene, su un terreno del genere sono apparsi evidenti i numerosi pregi della Matacross Special: anzitutto una buona aderenza, dovuta non tanto all’artigliato posteriore da 3.00 quanto alla cura posta nello studio di un assetto ‘scientifico’... Da aggiungere una grande maneggevolezza ed un ampio angolo di sterzo.

Il nostro test è stato duro anche per il motore, che però è sempre stato all’altezza della situazione, dimostrando in ugual misura potenza, docilità e resistenza. Sempre prontissimo ad avviarsi... Sette cavalli ben domati, dunque, ma quando è necessario, pronti a saltar fuori d’impeto. Da un minimo basso e regolarissimo il motore prende i giri molto rapidamente, senza nessuna esitazione nei passaggi, ed il tono dello scarico, da ovattato e sommesso diventa acuto e pieno, gradevolissimo... Il modello a nostra disposizione aveva il cambio a 4 rapporti, ma naturalmente col 6 marce è possibile sfruttare meglio la potenza. Col 4 marce è necessario ricorrere spesso alla frizione e soprattutto con un fondo pesante è inevitabile strapazzarla un po’, senza tuttavia avvertire segno di fatica, anche alla lunga. Potenti i freni, specialmente l’anteriore, ottima la loro impermeabilità.

E concludiamo con la vil moneta. La Matacross Special costa 240.000 lire nella versione 4 marce; il sovrapprezzo per ottenere il modello a 6 è fissato in 40.000 lire. Se vi affrettate a rompere il salvadanaio farete in tempo ad averla tra i primi e a sfruttare le belle giornate di primavera per rodarla come merita”

Scheda tecnica

DATI TECNICI GUAZZONI MATACROSS 50 SPECIAL
Motore Monocilindrico inclinato in avanti a 2T, cilindro in ghisa e testa in lega leggera, distribuzione a disco rotante, durata fase aspirazione 200°, alesaggio per corsa 41x37,5 mm, cilindrata 49,5 cc, rapporto di compressione 8:1.
Accensione A volano magnete da 28 Watt/6 Volt sulla destra dell'albero motore e bobina AT esterna, anticipo fisso 15°, distanza tra i contatti 0,35 mm, candela grado termico 225 scala Bosch, distanza tra gli elettrodi 0,5-0,6 mm
Alimentazione Miscela al 6%, serbatoio carburante da 11 litri, di cui 2 di riserva. Carburatore Dellorto MB 18, diametro diffusore 18 mm, getto max 105, getto minmo 50, valvola gas 50, polverizzatore 260, spillo conico E1 alla seconda tacca, filtro aria F11, vite aria aperta di 1 giro + mezzo
Trasmissioni Primaria a catena sul lato destro, rapporto 3:1 (36/12), secondaria a catena, rapporto 4,153 (pignone 13, corona 54 denti)
Cambio A 4 marce (6 su richiesta) con leva a pedale sul lato destro
Frizione A dischi multipli a bagno d’olio
Telaio A doppia culla chiusa in tubi di acciaio
Sospensioni Anteriore forcella teleidraulica Ceriani, posteriore forcellone oscillante con due ammortizzatori Ceriani teleidraulici
Ruote A raggi con cerchi in acciaio, pneumatici Pirelli MT 74 da 2.50-19" ant e 3.00-17" tipo Motocross
Freni Anteriore e posteriore a tamburo centrale in lega leggera a camma singola, dimensioni utili 135x20 mm
Dimensioni in mm e peso Lunghezza 1.840, interasse 1.200, larghezza 820, altezza 1.050, altezza sella 790, altezza pedane 270, luce a terra 230, peso a vuoto 75 kg
Prestazioni Potenza max 1,08 CV a 3.800 giri, velocità massima 40 km/h, pendenza massima superabile 20%. Variante Export: potenza max 7 CV a 9.000 giri, velocità massima 85 km/h, pendenza superabile al limite del ribaltamento

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