di Riccardo Capacchione - 03 November 2017

Twin Bonneville: un bicilindrico di successo

Il bicilindrico Triumph è un motore semplice nella sua costruzione ma capace di adattarsi a varie tipologie di moto: dalla naked, alla custom, alla sportiva. Adotta il raffreddamento a liquido in aiuto a quello ad aria

foto Fabrizio Grioni

La Bonneville e il suo celebre motore bicilindrico parallelo frontemarcia è molto probabilmente le più conosciuta delle Triumph e ancora oggi questa classica twin è la preferita dagli amanti del Marchio britannico.
Nell’ultima versione il propulsore della Bonnie (quello delle T100 e T120) si è adeguato alle nuove normative anti inquinamento e alle richieste dei motociclisti che hanno la Triumph nel cuore. Così abbiamo un efficace raffreddamento a liquido (ma ci sono ancora le tradizionali alette per cilindri e teste) e superiore potenza (nel caso del motore T120). Sulla stessa base tecnica Triumph ha saputo realizzare una serie di proposte che oggi sono arrivate, nelle due cilindrate di 900 e 1200 cc, a ben 8 versioni, motociclette molto diverse tra loro.
In questa analisi a “cuore aperto” scopriamo la versione di 1.200 cc. I cilindri sono sempre due, ma il motore è tutto nuovo. Questo propulsore si chiama 1200 HT (High Torque), letteralmente “Coppia Elevata”, il che è un esplicito indizio relativo alle sue caratteristiche. Iniziamo con lo smontaggio dei carterini esterni, fissati su quello principale con viti da 8 mm, di diversa lunghezza ma tutte dotate di collarino d’appoggio, utile per distribuire al meglio la pressione di serraggio ed evitare che il piano di contatto si rovini nel tempo. Una finezza che dimostra la cura posta nel progetto e nell’attenzione agli interventi manutentivi: con un attrezzo si smontano tutti i coperchi motore.

Non si è badato all’ingombro

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