a cura della redazione - 06 September 2017

“Benelli è tornata grande, il Leoncino lo dimostra”

In occasione della prova della Benelli Leoncino in anteprima esclusiva Mondiale, abbiamo intervistato Yan Haimei (general manager Benelli Italia). Ci ha spiegato dove viene fatta la Leoncino; perché si chiama così; a chi si rivolge. Abbiamo parlato anche del futuro delle grosse 3 cilindri, di nuove moto 125, di scooter elettrici…

Il Leoncino torna a ruggire

Motociclismo di settembre è pieno di articoli interessanti, ma uno svetta su tutti: il test della Benelli Leoncino in anteprima esclusiva Mondiale! Vi diciamo com’è fatta e come va la moto che, con la molto ben venduta crossover TRK 502 , costituisce l’asse portante del rilancio della casa di Pesaro.
Oltre alle impressioni di guida, approfondiamo la Leoncino con chi l’ha disegnata, chi ha progettato il motore e chi dirige tutte le operazioni a Pesaro, Yan Haimei. Partendo dalla Leoncino, alla general manager di Benelli Italia abbiamo chiesto di raccontarci cosa riserva agli appassionati il futuro della Casa marchigiana. E il futuro sarà ricco di grandi novità.

“Siamo tornati grandi”

“Prezzo entro i 6.000 euro, con un alto livello di qualità”

Qual è il target della Leoncino?
Il range della possibile clientela è molto ampio: la moto può piacere al ventenne neopatentato come al nostalgico sessantenne. Direi però che il nostro target principale si piazza a metà, tra i 35 e i 45 anni: il motociclista maturo alla ricerca di un mezzo facile ed evocativo.

Quali sono i competitor?
Non ne vedo di diretti. Quella che più si avvicina, come stile, prestazioni e storia, è la Ducati con la Scrambler. Ma il loro è un prodotto che si piazza nella fascia premium, il Leoncino sarà più facilmente approcciabile.

Quanto è importante il prezzo?
È molto importante. Riuscire a stare entro i 6.000 euro con un alto livello di qualità ci permette di ampliare la base della nostra clientela.

“Leoncino diventerà un brand, declinato in vari modelli”

Dove è costruita la Leoncino?
La costruzione di questo modello avviene interamente in Cina e questo ci consente di contenere il costo finale. Ma progettazione e sviluppo sono eseguiti in Italia: è qui che nasce la Leoncino.

Qual è il vostro mercato di riferimento?
La Benelli opera a livello planetario: Europa e Americhe hanno un peso importante, così come l’Asia. Il nostro mercato non è solo Cina.

Che risultati di vendita vi aspettate da questo modello?
Non possiamo ancora parlare di numeri, anche se ci sono già tante richieste. L’aspettativa comunque è alta. E la Leoncino diventerà presto una famiglia con una gamma articolata: un brand all’interno di Benelli.

“Torneremo alle tre cilindri e agli scooter (anche elettrici)”

Avete definitivamente abbandonato le grosse cilindrate?
Per adesso ci concentriamo su piccole e medie cubature, ma le grosse tre cilindri sono in continuo sviluppo: è un segmento molto importante nel quale torneremo presto.

E gli scooter? Magari elettrici…
Torneremo anche a fare scooter: il mercato li richiede e non saremo assenti. Quanto alla mobilità elettrica: è il futuro. Tutte le grandi Case dovrebbero essere presenti in questo settore e noi non ci tiriamo indietro.

Anche il mondo delle 125 è in fermento.
Le ottavo di litro rientrano nel nostro piano di sviluppo aziendale. Riceviamo feedback positivi dalle mini TnT (245 gli esemplari venduti da gennaio ad agosto 2017, ndr) e torneremo presto anche in Italia con 125 accattivanti.

Dopo gli alti e bassi del recente passato, come sta oggi l’azienda Benelli?
È in buona salute. Stiamo percorrendo la corretta via per la destinazione prefissata, ovvero consolidare la nostra presenza nel mercato con nuovi modelli.

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