a cura della redazione - 21 August 2017

Ducati: la storia del Motore Desmoquattro (prima parte)

Il Desmoquattro è stato il primo motore Ducati con testa Desmo a quattro valvole per cilindro, iniezione elettronica e raffreddamento a liquido. Ripercorriamo la storia di questo propulsore che ha aperto la strada alle moto che per oltre vent’anni hanno dominato la SBK

Grazie, Desmoquattro

Con la 1299 Panigale R Final Edition Ducati ha voluto celebrare un capitolo molto importante della propria storia, quello del bicilindrico a quattro valvole. Un motore che ha fatto la storia della Casa di Borgo Panigale e ha scritto pagine indelebili del Campionato Mondiale Superbike. Dalla prima vittoria di Marco Lucchinelli del 3 aprile 1988 con la 851 nella prima gara della storia del mondiale delle derivate dalla serie, al 2017 con le vittorie di Chaz Davies e Marco Melandri con la Panigale R, il bicilindrico di Borgo Panigale è sempre stato protagonista della SBK. Desmoquattro, Testastretta, Superquadro. In tre decadi il due cilindri Ducati quattro valvole con comando Desmodromico si è evoluto, equipaggiando moto che hanno sempre lasciato un segno nel segmento delle Supersportive conquistando 333 vittorie, 17 Titoli Costruttori e 14 Titoli Piloti. Dalla 851 alla Panigale R passando per la 888, 916, 996, 998, 999, 1098, 1198 e 1199.

Ora in Ducati si aprono le porte per il nuovo motore V4 (la moto probabilmente verrà presentata al GP di Misano, 7-10 settembre), ma prima di fare questo passo nel futuro ci sembra giusto omaggiare il bicilindrico Desmoquattro ripercorrendo insieme la storia di questo propulsore.

Gli ultimi successi della Ducati 750 F1

Scrivetelo pure voi giornalisti: per vincere bastano ancora due valvole e due cilindri!”. È un Fabio Taglioni raggiante quello che il 6 aprile 1986 festeggia ai piedi del podio il successo di Marco Lucchinelli con la Ducati 750 F1 alla 200 Miglia di Misano, prova inaugurale del Mondiale F1. Grazie alla bicilindrica di Borgo Panigale l’ex Campione del mondo della 500 sta vivendo una seconda giovinezza, dopo le ultime deludenti stagioni passate in sella alla Cagiva che lo avevano portato ad un passo dal ritiro. A marzo si è imposto alla Battle of the Twins di Daytona, davanti agli idoli locali Jim Adamo (Ducati) e Gene Church (H-D “Lucifer Hammer”) e dopo aver piegato la resistenza dell’australiano Paul Lewis con l’esotica Norton-Quantel Cosworth. Passo deciso, guida pulita come ai bei tempi, Marco fa il vuoto alle sue spalle incoraggiato anche dai tifosi americani e con la sua vittoria suggella la rinascita sportiva della Ducati sotto le insegne della Cagiva dei fratelli Castiglioni. Dopo la gara di Misano, “Lucky” torna ancora negli States aggiudicandosi a Laguna Seca, nel mese di luglio, una prova del Campionato Americano AMA Pro-Twins e - per finire - in coppia con lo spagnolo Juan Garriga, a fine estate termina al secondo posto la 8 Ore di Jerez de la Frontera valida per il Mondiale Endurance, cedendo solo alla Honda RVF ufficiale di Igoa e Vieira, ma dopo aver sorpreso tutti in prova facendo segnare la pole position. Nelle mani di Lucchinelli la 750 F1 sembra volare e nessuno, almeno in apparenza, osa contraddire le affermazioni di un Taglioni ormai prossimo alla pensione, ma sempre presente nell’Ufficio tecnico Ducati con il ruolo di consulente nonché supervisore di tutti i progetti.

Il bicilindrico a L della serie Pantah arriva al capolinea

Ecco come ebbe inizio la storia del Desmoquattro

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