di Giorgio Sala - 03 July 2017

MotoGP 2017, Sachsenring: le foto più belle, l'analisi, le dichiarazioni

Le foto più belle, l'analisi della gara, le dichiarazioni dopo il GP di Germania 2017. Nel giorno di Marquez e dell'altalena di Rossi e Dovizioso, la classifica si accorcia. Lorenzo, Iannone e Lowes: cosa succederà? La penalità per Pasini a barcellona; KTM ed il dominio nel Motomondiale.

Anche i piloti del Motomondiale vanno in vacanza

Il 9° appuntamento del Motomondiale 2017 si è concluso tra i saliscendi del Sachsenring: in Moto3 l’ha spuntata Joan Mir su Fenati, in Moto2 il “Morbido” ha tenuto a bada la KTM di Miguel Oliveira mentre in MotoGP Marc Marquez viene proclamato “Re di Sassonia”. Per rivivere le emozioni del weekend attraverso la gallery delle foto più belle basta cliccare qui, a seguire c’è l’analisi del GP di Germania mentre nell’ultimo paragrafo trovate le dichiarazioni dei protagonisti.

Il Motomondiale va in vacanza, e ritornerà il 5-6 agosto in occasione del Gran Premio di Repubblica Ceca, a Brno.

5 contendenti al titolo 2017: riviviamo quanto accaduto fin'ora

La vittoria di Marc Marquez al Sachsenring non arriva inaspettata: era già noto che il Cabroncito sarebbe andato a caccia dell’ottavo successo consecutivo (pole position annessa) nel Gran Premio di Germania. Quello che però non si sarebbe mai aspettato nessuno è che, dopo 9 gran premi e 5 vincitori diversi, i piloti di testa nella classifica generale fossero racchiusi in appena 10 punti (cliccate qui per consultarla).

Ma facciamo un passo indietro: le previsioni sul vincitore della stagione 2017 sono cambiate numerosissime volte da marzo a questa parte. Se Maverick Viñales aveva stupito e convinto gli addetti ai lavori durante l’inverno e dopo le gare di Losail e Rio Hondo, sono altresì bastati lo “zero” ad Austin, la vittoria di Marquez ed il podio di Rossi affinché la leadership del Mondiale passasse al Dottore. La vittoria di Pedrosa a Jerez ha permesso di ridurre le distanze in Top 4: 10 punti esatti separavano il Camomillo (4°) e Rossi (1°). Poi il ritorno al successo di Viñales a Le Mans, con le cadute di Marquez e Rossi, hanno riportato Top Gun al vertice della classifica generale. Il trionfo di Dovizioso al Mugello ha catapultato il Ducatista al 2° posto, ma conseguentemente è aumentata la leadership di Viñales a +26 punti sul secondo, contemporaneamente tra il Dovi (2°) e Pedrosa (5° e out nel GP d’Italia) c’erano solo 9 punti di differenza. Dal 7° appuntamento, quello del GP di Catalogna, è iniziata la “crisi Yamaha”, mentre la seconda vittoria consecutiva di Dovizioso ed il podio Honda Repsol hanno ridotto il vantaggio di Viñales a 6 punti sul Dovi (2°), con Marquez (3°) a +23, Pedrosa (4°) a +27 e Rossi (5°) a +28. È pesata come un macigno la caduta di Maverick ad Assen, in quanto il trionfo di Rossi ed il podio di Marquez hanno permesso al Dovi di portarsi 1° nel Mondiale. La situazione dopo il GP di Sachsenring è che Marquez è al comando, mentre Pedrosa è 5° con 26 punti di differenza: lo stesso gap che c’era tra Viñales (1°) e Dovizioso (2°) dopo il GP d’Italia.

Il motivo principale che rende la MotoGP così competitiva quest’anno è sicuramente data dal fatto che né Honda né Yamaha stanno dominando, anzi: Yamaha sta risolvendo i problemi relativi al telaio 2017, Honda era alle prese con un problema di feeling all’anteriore. Ducati fa il ruolo di “terza incomoda”: anni e anni di sviluppo di Gigi Dall’Igna stanno dando i loro frutti migliori, anche con i team privati. Suzuki sta soffrendo parecchio, Aprilia brilla soltanto grazie alle performance di Aleix Espargaro, a KTM concediamo il “beneficio del dubbio” in quanto è nell'anno di debutto nella Classe Regina.

In base a quanto successo in passato e, in parte, anche quest'anno, quello si prospetta nella seconda metà di campionato potrebbe essere quanto segue, ma va tutto letto attraverso il filtro dell'imponderabilità, che qest'anno è più che mai obbligatorio: Brno, salvo condizioni difficili, dovrebbe essere a favore dei piloti di casa Honda, anche se Rossi ha un legame speciale con il tracciato Ceco. Il Red Bull Ring sembrerebbe terreno di caccia per le Ducati, mentre Silverstone pare terreno fertile per i piloti spagnoli così come il Motorland Aragon. Misano è la pista di casa di Valentino Rossi, mentre da non sottovalutare Pedrosa nel trittico asiatico Motegi – Phillip Island – Sepang. Mentre la gara finale della stagione è sempre un “Jolly”. Insomma: se lo scorso anno hanno stupito i 9 diversi vincitori in una stagione, quest’anno ad emozionare sono 5 possibili contendenti al Titolo.

Lorenzo, Iannone, Lowes: bocciati già a metà anno?

Dopo che la prima metà di campionato si è conclusa è tempo di iniziare a tirare qualche somma, soprattutto se si guarda a tre figure tra le più discusse della MotoGP. Parliamo dei piloti ufficiali Jorge Lorenzo (Ducati), Andrea Iannone (Suzuki) e Sam Lowes (Aprilia).

Per quanto riguarda il Porfuera, la sua performance al Sachsenring è di nuovo deludente. Lorenzo prova a farsi vedere nei primi atti della corsa, ma la scelta di montare una doppia gomma soft fa vedere i propri limiti già dopo qualche giro. Jorge Lorenzo ha dichiarato ai microfoni di MotoGP.com che appena la gomma posteriore ha iniziato a cedere, è venuto a meno anche il grip anteriore e così il maiorchino non riusciva a “far girare la moto” come lui vuole. Non va dimenticato che il circuito Sassone non ha mai portato buoni risultati al “pentacampione”. La scelta di una soft al posteriore si è rivelata errata anche per Dovizioso, che ha ceduto ad Aleix Espargaro all’ultimo giro. Ma ora il Porfuera è solamente al 9° posto in classifica, dietro addirittura a Petrucci (8°) e ai rookies Folger (7°) e Zarco (6°). Sarà necessario lavorare duro in queste vacanze e trovare lo spirito giusto, oltre che il feeling giusto per ritornare nelle posizioni che gli appartengono.

Il “matrimonio” tra Andrea Iannone e Suzuki è complicato. I risultati ottenuti con Ducati dal pilota di Vasto sembrano ormai un vago ricordo davanti alle scarse performance di quest’anno: tre cadute, due decimi posti, un 9° ed un 7° posto come migliori risultati stagionali e due piazzamenti fuori dalla zona punti. Risultati che lo relegano al 16° posto nella classifica generale. Un risultato al di sotto di ogni aspettativa: Aleix Espargaro, nell’anno d’esordio di Suzuki, era 12° con 44 punti dopo 9 gare, mentre Viñales era 10° a quota 57; inutile dire che i risultati nel 2016 erano migliori. Da una parte c’è da dire che è una moto totalmente nuova per Iannone, che ha sempre avuto a che fare con le Ducati da quando corre in MotoGP. Ma questo è l’unico punto a favore che si può dare a “The Maniac”. Contro di lui ci si mette chi ritiene che ad influenzarlo negativamente sia il suo rapporto con la showgirl Belen Rodriguez, poi c’è Kevin Schwantz che non usa molti giri di parole: se non è capace di andare in moto, “che vada sui go kart”. Iannone, dopo la caduta al Sachsenring, l’ha presa con filosofia e sui suoi social ha postato la foto di un Go – Kart con il suo numero 29 ed il commento “…e domani, kart!” per sdrammatizzare la situazione.

Il discorso Sam Lowes invece va invece visto con un’altra prospettiva: è il suo anno da rookie, quindi alcuni risultati possono essere “dimenticati” in quanto manca l’esperienza. Ma la situazione del britannico è molto difficile: è finito a punti una sola volta, e quando l’ha fatto ne ha ottenuti appena 2, è caduto ben 4 volte e nelle altre gare lottava per le ultime piazze. In classifica generale è 24° davanti solo a Sylvain Guintoli… A rendere ancora più complicata la situazione sono state le parole di Albesiano dopo il GP di Barcellona, quando non ha fatto nascondere l’intenzione di andare alla ricerca di un sostituto di Lowes per il 2018. Una mossa che non ha gradito né Lowes, né altri piloti della scena internazionale come Jonathan Rea, ma nemmeno lo stesso compagno di squadra Aleix Espargaro, che ha preso le difese del britannico. La RS-GP è certamente una moto molto complicata, ma comunque nelle mani esperte di Aleix Espargaro riesce a puntare stabilmente a posizioni basse della Top 10, se non di più (sempre che il motore non si rompa prima della bandiera a scacchi...). Il problema però è che Fausto Gresini, che ha portato il suo pilota dalla Moto2 alla Classe Regina, sembra sia d’accordo con Albesiano sul da farsi. Alcune voci davano Petrucci come papabile sostituto, ma Ducati non si è lasciata sfuggire il Petrux, che ha rinnovato con Pramac, altre danno come probabile un ritorno di Bautista che, con la RS-GP del 2016, aveva fatto ottimi risultati e anche quest'anno non sta facendo per nulla male. Altre ipotesi meno accreditate dicono che Eugene Laverty potrebbe lasciare la SBK (dopo i risultati deludenti con la RSV4 RF) per ritornare in MotoGP, in quanto sotto contratto con Aprilia e non con il Team Milwaukee...

Mattia Pasini squalificato dal GP di Barcellona

Durante la gara della classe Moto2, nella quale Morbidelli ha centrato la vittoria, è arrivata una notizia che ha fatto discutere molto: il risultato di Mattia Pasini durante la gara del Montmelò viene annullato, in quanto a seguito delle analisi effettuate sull’olio motore preso dalla Speed Up numero 54 dopo la gara, è stato riscontrato che il lubrificante non era conforme alle norme vigenti. Sono state violati gli articoli 2.5, 5.1 3b del regolamento. Durante il GP di Olanda erano stati fatti degli ulteriori controlli sul campione d’olio, e al Sachsenring è arrivata la decisione finale. Dunque, Mattia Pasini perde 20 punti dalla classifica iridata, e l’ordine d’arrivo del GP di Barcellona viene fatto slittare: ciascun pilota dal 3° posto in poi guadagna una posizione ed i rispettivi punti. Con questa decisione Thomas Luthi, autore di uno “zero” al Sachsenring, riesce a guadagnare comunque 4 punti su Morbidelli.

Il comunicato è stato rilasciato dallo Stewart Panel, l’organo composto dai Commissari Sportivi costituito due anni fa dopo l’episodio Rossi-Marquez. Come da regolamento, chiunque riceverà una sanzione da questo organo può fare ricorso, tuttavia contestare delle analisi di laboratorio sembra a dir poco impossibile. Una notizia che compromette l’ottima prima metà di stagione di Mattia Pasini. Questa squalifica ha ulteriormente acceso gli animi sulla Moto2, una categoria mai amata fino in fondo dal pubblico e dagli addetti ai lavori.

KTM ed il tentativo di dominare il Motomondiale

KTM è l’unica casa che, in veste ufficiale, è presente in tutte e tre le classi del Motomondiale. L’obiettivo di Mattighofen è sicuramente quello di creare una sorta di “percorso di crescita” di un pilota dalla Classe Cadetta a quella Regina, ma ovviamente il desiderio ultimo di Pierer è quello di dominare la scena tra i prototipi da GP. In Moto2, al suo anno di esordio, KTM ha già dimostrato di poter puntare alla vittoria, non stupirebbe se già dal prossimo anno diventasse una contender per il titolo iridato. In MotoGP, certo, la strada è ancora lunga... Sicuramente Bradley Smith e Pol Espargaro hanno l’esperienza giusta per portare la RC16 sulla strada giusta, ma i due piloti ex Tech3 non sono sicuramente dei contendenti per il Mondiale. Saranno necessari dei cambiamenti nella line-up tra qualche stagione. Nel giro di un paio di anni non stupirebbe vedere una moto arancione sul podio della MotoGP. In Moto3 invece la situazione è difficile: sebbene la RC250 sia stata Campione del Mondo lo scorso anno con Brad Binder, quest’anno le difficoltà sono numerose. Antonelli, autore di una stagione 2016 sottotono, sta faticando più del previsto, mentre le prestazioni di Bendsneyder sono altalenanti ma il pillta gode del beneficio di essere un “sophomore” (ovvero al secondo anno) della Moto3. Ma il problema non è solo nei box di Aki Ajo: se si guarda ai risultati di quest’anno, le KTM sono sempre state surclassate dalle Honda sia per quantità sia per risultati. Basti vedere la classifica costruttori per rendersene conto: Honda a 220, KTM a 121. I piani di “dominio assoluto” nel Motomondiale non sono proprio a portata di mano per KTM, tuttavia bisogna ricordare che se la Casa Austriaca entra in un Campionato del Mondo lo fa per vincere: prima che la Casa di Mattighofen getti la spugna ci vorrà molto tempo e, soprattutto, risultati ben peggiori di quelli visti fino ad ora.

Le dichiarazioni dei protagonisti

Marc Marquez: “Vorrei dedicare questa vittoria a Nicky e alla sua famiglia”
Sono davvero contentissimo, sapevo fin da prima del weekend che questo sarebbe stato un appuntamento cruciale per il Campionato e che il Sachsenring fosse un tracciato importante per noi: dove valesse prendere dei rischi e dove provare a vincere. Sono felice di aver ottenuto questi 25 punti e la testa del Mondiale prima della pausa estiva. Vorrei dedicare questa vittoria a Nicky Hayden e alla sua famiglia: me l’ero ripromesso dopo il suo incidente, abbiamo passato dei bei momenti in compagnia ed eravamo amici. La gara è stata tosta: in tutta sincerità, prima della partenza, pensavo che avrei dovuto battagliare con Pedrosa, ma alla fine si è fatto sotto un altro sfidante molto veloce. All’inizio sono stato molto sorpreso nel vedere Folger lì, pensavo che più avanti sarebbe tornato in mezzo agli altri piloti, invece è rimasto! È stato un avversario davvero tosto! In Campionato siamo tutti vicini, con i primi quattro in circa 10 punti e con Dani non troppo lontano. Tutto è ancora da decidere, andremo avanti con la stessa mentalità, ottimismo e duro lavoro. Ora ci aspetta qualche giorno di vacanza, ma non molti e poi pronti per i test a Brno!

Dani Pedrosa: “L’usura del posteriore mi ha tenuto dietro ai primi”
Sono abbastanza soddisfatto del podio: abbiamo lavorato molto bene questo weekend, cercando di gestire ogni situazione possibile. In gara mi sono sentito molto forte e sono riuscito a stare con Marc nei primi giri, poi ho iniziato a perdere grip; quando Folger mi ha passato ho cercato di stargli dietro ma non sono riuscito a tenere il suo ritmo. Ho cercato di giocarmela ma quando ho iniziato a sentire la ruota dietro iniziare a slittare troppo mi sono accontentato del podio. Speravo in una performance migliore, ma alla fin fine abbiamo ottenuto un buon risultato, anche considerando i punti conquistati in ottica Campionato. mi sento ottimista, abbiamo due giornate di test quest’estate e lavoreremo dove siamo più deboli, come nella gestione delle gomme in condizioni diverse per essere più costanti possibile nella seconda parte di Campionato”.

Jonas Folger: “Ho dimostrato a tutti quanto valgo”
Non so davvero cosa dire oltre che ancora non ci creda e che sia davvero felicissimo! Ho combattuto con Marc per la vittoria e abbiamo fatto una performance incredibile, e cosa più importante, ho dimostrato di essere in grado di salire sul podio, che per me è un’iniezione di autostima. Ultimamente Zarco ha fatte delle ottime gare mentre io a volte incappavo in piccoli errori, questa volta invece finalmente mi sono sentito in grado di esprimere il mio potenziale. Credo che dovremmo tutti goderci questo momento e portare quel che di buono abbiamo fatto a Brno e poi nel resto della stagione. Ringrazio il team per il lavoro svolto, sono già pronto a guardare avanti e non vedo l’ora di tornare in sella alla mia Yamaha in Repubblica Ceca dopo la pausa estiva”.

Valentino Rossi: “Buoni punti in ottica Campionato”
È stato un weekend difficile, abbiamo faticato parecchio, come in molti altri gran premi quest’anno, ma per fortuna siamo riusciti a lavorare meglio. La gara non è stata male, sono riuscito a tenere un buon passo dall’inizio alla fine. Sono contento quando riesco a lottare per il podio, ma in fin dei conti il quinto posto non è male, sono punti importanti per il Campionato e siamo solo a -10 dal primo, credo che il Mondiale sia ancora decisamente aperto. Credo che ora mi rilasserò un paio di settimane, per ricaricare le batterie. Dopo questa piccola vacanza ricomincerò ad allenarmi, dovrò arrivare a Brno in perfetta forma”.

Maverick Viñales: “OK partire 11esimi e arrivare quarti”
Sono molto fiducioso riguardo al Campionato: partire undicesimo e chiudere quarto perdendo molto tempo nei sorpassi -arrivando abbastanza vicino a Pedrosa- significa aver fatto un ottimo lavoro durante tutta la gara. la gara è stata positiva secondo me, abbiamo fatto un buon lavoro cercando di recuperare più posizioni possibili, e questa volta abbiamo chiuso quarti. Siamo abbastanza contenti, sappiamo che dobbiamo ancora migliorare la moto, ma alla fin fine il bilancio del weekend non è affatto male. Dopo Assen essere secondi era positivo, ma in confronto al Mugello non è granché; abbiamo faticato moltissimo a Montmelò e abbiamo fatto un errore ad Assen, in fin dei conti va bene: nonostante gli errori siamo ancora tra i primi. Per continuare così dobbiamo lavorare un po’ di più, specialmente in qualifica, e prepararci meglio per la gara. la possibilità di migliorare è tutta nelle nostre mani, cercherò di migliorare il mio stile di guida e tornare più forte e pronto, questa pausa di un mese cade a fagiolo”.

Danilo Petrucci: “Sensazioni strane già nel warm up”
"Mi dispiace molto per come sono andate le cose oggi. Se devo essere sincero ho avuto sensazioni strane già dal giro di ricognizione. Durante la gara ho fatto fatica a tenere la moto perché ogni curva a sinistra sentivo di essere al limite. Mi hanno superato sul rettilineo, cosa che non mi succede mai ma la ruota posteriore non mi ha permesso di potermi esprimere. Mi dispiace per il team che ha fatto un grande lavoro. Sono davvero amareggiato".

Andrea Dovizioso: “La gomma morbida non è stata un buon investimento”
Peccato davvero per la mia posizione finale. Abbiamo deciso di scegliere la gomma posteriore morbida per la gara ma non avevamo molti dati perché non avevamo girato tanto sull’asciutto, e questo purtroppo non ha pagato. Verso la fine della gara ho fatto molta fatica perché il calo della gomma è stato molto improvviso e importante, ma questo è un campionato molto particolare e non è sempre facile gestire al meglio le situazioni. Alla fine il weekend del Sachsenring è stato abbastanza complicato ma anche interessante in prospettiva, perché siamo riusciti a capire qualcosa in più, sia sulla moto che sulle gomme. In gara mi sono sentito bene e sono davvero contento del feeling che ho avuto con la mia moto, per cui credo che potremo fare molto bene le prossime gare”.

Jorge Lorenzo: “Buoni i primi giri, ma a fine gara ho dovuto rallentare”
Non posso essere soddisfatto del risultato di oggi, né della posizione finale né del distacco dal vincitore, però dopo il warm up, che era andato davvero male, ero molto preoccupato per la gara. Invece sono riuscito a fare quattro-cinque giri con un buon ritmo all’inizio e, fino a quando non è calata la gomma posteriore sul lato sinistro, ho guidato con un passo accettabile. Verso la fine ho dovuto però abbassare il mio ritmo perché nelle accelerazioni la moto pattinava molto e non sono più riuscito a lottare per la nona posizione. Sia ad Assen che qui in Germania c’erano due o tre curve dove perdevo davvero troppo rispetto ai piloti di testa e spero che non avremo più gli stessi problemi nelle prossime piste. Sapevamo che queste due gare sarebbero state piuttosto complicate per noi però, almeno qui al Sachsenring, abbiamo capito alcune cose che ci saranno utili nei prossimi circuiti, più favorevoli per me”.

Scott Redding: “La peggior gara della mia carriera”
"Credo che questa sia stata la peggior gara della mia carriera. Non riesco a capire cosa sia successo anche perché le sensazioni del warm-up erano positive. Purtroppo non sono riuscito a trovare il feeling per poter essere competitivo. È una domenica davvero difficile per me. Voglio arrivare a Brno per poter fare una gara importante e ce la metterò tutta".

Andrea Iannone: “Pessimo risultato ma abbiamo fatto progressi”
Sono molto felice di questa gara, non per il risultato chiaramente, ma perché abbiamo fatto progressi. Abbiamo fatto un importante passo avanti durante il weekend, ho ritrovato la mia confidenza con la moto e finalmente sono riuscito a spingere più o meno quanto avrei voluto. Siamo partiti indietro in griglia e questo ha inficiato tutta la gara; al di là di ciò nei primi tre giri ho sofferto di scarsa aderenza al posteriore ma più avanti ho cercato di mantenere un buon passo stando nel secondo gruppo. Ho cercato di spingere forte e recuperare, ma sono caduto. Comunque fino alla scivolata i miei tempi erano buoni così come la mia soddisfazione con la moto”.

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