Airoh: “Non vi faccio… pagare Cairoli, ma la mia R&D”
“Un casco made in Italy così leggero richiede investimenti importanti”
Caro direttore, facciamo riferimento alla lettera inviata dal Sig. Giuseppe Isgrò e pubblicata su Motociclismo di maggio in merito alla precedente analisi comparativa di caschi da fuoristrada (pubblicata su Motociclismo Fuoristrada di marzo 2017 e citata nell’editoriale di Motociclismo di aprile, ndr). Come evidenziato nei test eseguiti dalla rivista, il casco Airoh ha ottenuto risultati sui requisiti di sicurezza che lo posizionano tra i migliori della categoria; questo però, a differenza dei concorrenti, con un peso decisamente inferiore. Queste prestazioni, ottenute con masse così ridotte, chiaramente prevedono l’impiego di materiali diversi e tecnologicamente avanzati e di conseguenza una fase di ottimizzazione ed un’attività di R&D che comportano comunque investimenti importanti. Questi, e non per ultimo la produzione rigorosamente Made in Italy, sono solo alcuni degli aspetti che comportano un prezzo più elevato rispetto ad altri apparentemente equivalenti. La sicurezza del casco Airoh è testimoniata del resto dai principali top rider mondiali che da anni indossano il nostro casco e che, spesso testimoni di incidenti durante le corse, non mancano di portarci i loro apprezzamenti e preziosi spunti che ci permettono di migliorarci costantemente.
Luca Ghirardi C.F.O. Airoh