di Alessandro Perelli - 12 June 2017

Ora sì che la Harley-Davidson Street è divertente!

Prova della Harley-Davidson Street Rod 2017: pregi e difetti della nuova roadster di Milwaukee (ma realizzata in India). Come va la versione sportiva della entry level motorizzata col V2 raffreddato a liquido? Diciamo che la "base" è un po' anonima, questa invece...

La piccola diventa sportiva

Kg in più che non si sentono affatto. Anzi...

La Street Rod è una moto facile da guidare e, per molti versi, più divertente rispetto alla sorella Street 750. La posizione di guida è caricata più in avanti perché adesso il manubrio è dritto, in stile drag bar, la sella è più alta e le pedane sono piuttosto rialzate. Ci si potrebbe aspettare una certa scomodità ma, alla fine, ci si accorge che la postura è abbastanza corretta, almeno per piloti di statura fino a 175 cm. Oltre a tale misura le ginocchia restano troppo piegate, le caviglie assumono una posizione innaturale (soprattutto se si è abituati a tenere la punta del piede sulle pedaline di freno e cambio) e alla fine ci si stanca un po’. Per il passeggero lo spazio sul sellino è tirato all’osso, anche qui le pedane sono molto alte e l’assenza di un appiglio genera qualche apprensione. Per sentirsi più tranquilli bisogna per forza abbracciare il pilota. Il peso dichiarato della Street Rod è di 9 kg superiore rispetto alla Street 750 ma rimane la sensazione di buona maneggevolezza e di dominio, perché il baricentro sembra posizionato in basso. In caso di necessità, poi, appoggiare i piedi a terra è un gioco da ragazzi. L’inclinazione del cannotto di sterzo è passata da 32° a 27° con un’avancorsa di 99 mm contro i 115 della Street 750. Ne consegue che la Street Rod gira più svelta nei tornanti, ben sostenuta dalla nuova forcella a steli rovesciati, ma rimane comunque stabile quando si va più veloce. Alle gradevoli doti dinamiche si associa il buon comfort derivante dalla corretta taratura delle sospensioni, rigide il giusto per soffocare le asperità dell’asfalto restituendo un buon feeling al manubrio.

Più muscoli al V60

Ma l’elemento centrale di questo “upgrade” dinamico deriva dall’aggiornato V-Twin, oggi distinto da una curva di erogazione più godibile rispetto a prima. La potenza e la coppia sono aumentate sensibilmente e adesso il bicilindrico è più fluido nel distribuire CV e Nm, oltre ad allungare fino a dove prima neppure si sognava. Il nostro centro prove certifica che delle dichiarazioni della Casa (+ 20% di potenza e 10% in più di coppia rispetto alla Street "base") quelle sui CV sono veritiere - anzi, il nostro banco ha visto un + 21%... -, mentre la coppia aumenta sì ma "solo" di circa il 7%. Comunque questo si traduce in una conduzione più spedita e gradevole perché la Street Rod risponde con maggiore efficacia al comando del gas, non si scompone se scendi sotto i 2.500 giri/min e non si sfianca se superi di slancio gli 8.000 giri/. Come prestazioni c'è un miglioramento nella velocità massima (+17 km/h) e nell'accelerazione sui 400 m da fermo (-0,854 secondi), mentre la ripresa peggiora un po'.
Per tutti i numeri e i confronti con la Street "base" e le rivali di categoria, non perdetevi Motociclismo di giugno.

Va più forte, ma si ferma meglio

Last but not least”, l’impianto frenante è stato modificato in maniera sostanziale perché adesso sull’avantreno troviamo un doppio disco di generose dimensioni abbinato a un singolo disco posteriore dello stesso diametro, il tutto assistito dall’ABS di serie. Oggi la resistenza alla fatica è migliorata, così come l’efficacia e la modulabilità, ferma restando un’eccessiva corsa della leva al manubrio e una sensibile spugnosità.
In conclusione, il giudizio complessivo sulla moto è buono e la valutazione generale è migliore rispetto alla Street 750 “base”. Tutto merito delle accresciute caratteristiche dinamiche della entry level di Milwaukee, capaci di regalare una bella scorta di gusto durante la guida.

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