di Giuseppe Cucco - 30 March 2017

BMW R nineT Pure 2017: “semplice”, ma efficace

Prova BMW R nineT Pure 2017: pregi e difetti della nuova roadster di Monaco dalla stile minimalista. In Sicilia, sulla strade della mitica Targa Florio, l’abbiamo apprezzata per la sua guida facile e piacevole. Le prime impressioni in sella

La minimalista

Nel corso dello scorso autunno BMW ha completamente rinnovato la famiglia delle proprie naked retrò: è stata infatti svelata la nuova R nineT e le sue versioni Urban G/S, Racer e Pure. Quest’ultima è una roadster dallo stile minimalista, equipaggiata con il motore Boxer con raffreddamento aria/olio dalla cilindrata di 1.170 cc, da 110 CV, omologato Euro 4, abbinato al cambio a sei rapporti. Il design classico della moto viene ripreso anche nell’impianto di scarico, in acciaio inossidabile con terminale di scarico montato a sinistra. Della tecnica della nuova R nineT Pure vi abbiamo già parlato: cliccate qui per tutti i dettagli; qui per le foto.

La nuova BMR R nineT Pure è già in vendita ad un prezzo di 13.300 euro c.i.m.*

Se volete sapere come va, non dovete far altro che continuare la lettura. Per guidare la versione "entry level" della famiglia di roadster della Casa di Monaco siamo stati in Sicilia, dove abbiamo messo alla prova la "Pure" sulle strade della Targa Florio. Cliccate qui per le foto della prova.

*: il prezzo “chiavi in mano” si ottiene aggiungendo al prezzo “franco concessionario” le spese per la messa in strada, che Motociclismo quantifica forfettariamente in 250 euro.

Più semplice, ma il motore rimane una certezza

Dalla R nineT 2017 (qui il nostro test) saltiamo in sella alla nuova R nineT Pure, quella che potremmo definire il “modello di ingresso” nella famiglia NineT. A differenza della “top di gamma”, sulla Pure troviamo telaio in tre parti (anziché 4), forcella tradizionale da 43 mm (invece di quella a steli rovesciati da 46), pinza freno tradizionale (al posto di quella ad attacco radiale), cerchi in alluminio (quelli a raggi che vedete nelle foto sono optional), strumentazione a un solo quadrante, scarico singolo e quote ciclistiche leggermente differenti. Come vedete è più “semplice” rispetto alla R nineT, ma per questo non meno gustosa da guidare: il motore infatti è identico a quelllo della sorella, corposo e divertente (leggete qui le nostre impressioni). Grazie all’elasticità del propulsore poi, passa in secondo piano la mancanza del contagiri e dell’indicatore di marcia inserita: il Boxer accetta infatti la piena apertura del gas fin dai regimi più bassi.

Facile e piacevole, ma in curva non maltrattatela

Veniamo alle differenze rispetto alla roadster: la Pure trasmette la sensazione di essere più “leggera” tra le curve; la forcella è morbida (non è regolabile) e non gradisce molto la guida sportiva, affondando un po’ troppo quando si alza il ritmo. Anche la frenata è meno decisa rispetto alla R nineT. Certamente l'impianto è all'altezza, semplicemente bisogna tirare la leva con più forza per una decelerazione decisa.
Diciamo che la R nineT pretende una guida più fisica, ma allo stesso tempo ci risponde con un avantreno ben piantato a terra in curva e che trasmette maggior fiducia; è più “sportiva” in generale. La Pure ama una guida più fluida, con curve tonde e senza staccate al limite; è il modello ideale per chi vuole avvicinarsi all’esperienza di guida nineT, ma cerca qualcosa di meno impegnativo, anche dal punto di vista economico (tra le due ci sono quasi 3.000 euro di differenza).

Per il test completo, con interviste e approfondimenti tecnici, vi rimandiamo a Motociclismo di maggio.

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