a cura della redazione - 22 February 2017

Gilera RX: dopo di loro il mondo delle 125 non fu più lo stesso

Storia delle Gilera RX 125 e RX 125 Arizona: presentate a fine 1983 insieme alla stradale RV, sono belle, raffinate e potenti: un successone. La prova di Motociclismo su strada e fuoristrada, foto tecniche, le prestazioni rilevate, il confronto con le rivali, l'inizio della "guerra" con Cagiva

Gilera deve rincorrere

Progetto nato bene e in fretta

Raffinata, bella e potente: un successo!

Non solo ha un livello di potenza notevolissimo (19 CV la RX, 21 la RV), ma il nuovo motore vanta soluzioni molto raffinate: raffreddamento ad acqua, contralbero, ammissione lamellare, accensione elettronica, lubrificazione separata e avviamento elettrico (optional, ma subito richiestissimo). L’arrivo della RX fa preoccupare gli uomini Cagiva: l’Aletta Rossa si vende infatti come il pane, ma la nuova Gilera ha un’immagine più adulta, con tecnica e prestazioni superiori. E un prezzo molto competitivo. La RX arriva ai concessionari a marzo 1984 e le richieste sono così elevate che la produzione fatica a soddisfarle: a fine anno se ne immatricolarono quasi 6.500, cifra che vale il secondo posto nelle vendite, dietro alla Aletta Rossa, e questo pur tenendo conto dei tre mesi in meno di vendite rispetto alla concorrenza (cliccate qui per uno specchietto delle vendite 1984-1986, qui invece un confronto con le principali rivali dell’epoca).

Inizia l’epopea delle mitiche 125 anni ‘80/’90

Ad accendere ulteriormente i riflettori sulla enduro di Arcore è la versione Arizona, allestimento “dakariano” che entra in scena poco dopo la RX: serbatoio maggiorato (inizialmente doveva essere in plastica, ma poi fatto in acciaio), soffietti alla forcella, freno a disco con protezione. Costa 250.000 lire in più e rafforza la presenza della Gilera sul mercato: nel 1985 l’Aletta Rossa cede la vetta della classifica! Da quel momento si accende una lotta furibonda tra i due Costruttori, che lottanno per il 2° posto assoluto dietro a Piaggio, con un vantaggio per Varese di pochi esemplari. Tutto il settore delle 125 reagisce, dando vita ad una frenetica stagione di rinnovamenti. Oltre a Gilera e Cagiva si inseriscono Honda e Aprilia e si assiste ad uno sviluppo tecnico mai visto, con motori sempre più potenti e ciclistiche sempre più evolute. D’altra parte aumentano i prezzi e vengono tagliate fuori quelle Case che non hanno la forza di tenere un simile passo (e nel 1986 arriva il casco obbligatorio, le vendite calano). La rivalità tra le Case porta ad accorciare la vita dei modelli, per restare ai vertici è impensabile non lanciarne uno nuovo ogni due anni (o meno), chi si ferma è perduto. Così la RX è la RV hanno una carriera breve malgrado le loro eccellenti qualità: nel 1986 Gilera alza ulteriormente l’asticella della tecnica e delle prestazioni con le super sportive KK e KZ e le Enduro RXT e Arizona Hawk, seguite un anno dopo da ER,  RRT Nebraska, RC Rally e Fast Bike (quest’ultima vicina al concetto di supermotard). Si apre un’altra stagione epocale che senza la RX e la RV forse avrebbe avuto uno sviluppo meno acceso.

La prova di Motociclismo: “Nuova Star delle 125 tuttoterreno”

Da 5.000 a 8.000 giri in un baleno

Emerge subito l’indole sportiva e brillante del motore che per erogare il meglio di sé pretende una guida decisa e veloce. È sì sfruttabile sin dai bassi regimi, senza impuntamenti o rifiuti, ma in queste situazioni non è ‘corposo’. Oltrepassati i 5.000 giri, il propulsore si scatena mostrando la sua notevole potenza... I 3.000 giri che mancano ai arrivare agli 8.000 della linea rossa vengono ‘bevuti’ in un baleno, marcia dopo marcia, fino ad arrivare senza sforzo a quasi 120 km/h effettivi... Oltre gli 8.000 giri è inutile insistere poiché la potenza cala sensibilmente... Il tutto senza vibrazioni grazie all’albero controrotante... 

Tenuta da moto stradale

Divertente in fuoristrada

Prestazioni dichiarate e rilevate

Dati forniti dalla Casa

  • Potenza max 19 CV a 7.500 giri
  • Coppia max 1,83 kgm a 6.750 giri
  • Velocità max 120 km/h
  • Accelerazione 0-400 m: 17,5 sec con velocità di uscita a 101 km/h
  • Consumo a 100 km/h 23,1 km/litro
 
Prestazioni effettive (rilevate dal Centro Prove di Motociclismo e pubblicate sul numero di 5/1984)
  • Potenza max alla ruota: 17,31 CV a 7.500 giri (19,45 all’albero)
  • Coppia max alla ruota: 1,79 kgm a 6.750 giri (2,01 all’albero)
  • Velocità max: 119,205 km/h
  • Accelerazione 0-400 m: 17,658 sec con uscita a 112,500 km/h
  • Peso a vuoto: 123,5 kg (55 ant + 68,5 post)
  • Consumo carburante: in città 21 km/l, medio 21,3 km/h
  • Consumo olio 800 cc per 1.000 km

Caratteristiche tecniche

Motore

  • Tipo: monocilindrico due tempi
  • Raffreddamento: a liquido
  • Alesaggio per corsa: 56x50,5 mm
  • Cilindrata 124,38 cc
  • Rapporto di compressione: 13,5:1
  • Cilindro: in lega leggera trattato al Nikasil
  • Distribuzione: regolata da lamelle, contralbero di bilanciamento
  • Accensione: elettronica Motoplat a scarica capacitiva. Anticipo fisso 17°, candela Bosch 275 T2 o Champion N2L, distanza tra gli elettrodi 0,6 mm. Fusibile principale da 8A
  • Alimentazione: carburatore Dell’Orto PHBH 26 BS, diametro diffusore 26 mm, getto max 128, getto min 55, getto avviamento 65, polverizzatore 262M, valvola gas 40, spillo conico X31 alla seconda tacca, vite aria aperta di 1 ½. Filtro aria rigenerabile da sostituire ogni 10.000 km
  • Capacità serbatoio carburante: 13 litri, di cui 2,5 litri di riserva
  • Lubrificazione: forzata con pompa meccanica Mikuni, percentuale media olio 1,8%, capacità serbatoio 1,3 litri. Per frizione, primaria e cambio 1,2 litri di olio 15W50 con sostituzione ogni 8.000 km
 
Trasmissione
  • Frizione: a dischi multipli in bagno d’olio, 6 dischi conduttori e 5 condotti. Comando a cavo
  • Cambio: a sei marce a innesti frontali ed ingranaggi sempre in presa
  • Rapporti cambio: 3,083 in prima, 2,062 in seconda, 1,500 in terza, 1,181 in quarta, 0,960 in quinta, 0,814 in sesta
  • Trasmissione primaria: a ingranaggi a denti dritti, rapporto 3,05:1 (61/20)
  • Trasmissione secondaria: a catena, rapporto 3,250 (corona 52 denti, pignone 16).
  • Valore rapporti totali: 30,53 in prima, 20,42 in seconda, 14,87 in terza, 11,69 in quarta, 9,51 in quinta, 8,08 in sesta
 
Ciclistica
  • Telaio: a struttura mista in tubi e lamiera scatolata
  • Inclinazione canotto di sterzo: 27,30°
  • Avancorsa: 120 mm
  • Sospensione anteriore: forcella teleidraulica Marzocchi con steli da 35 mm ed escursione di 210 mm, 340 cc di olio per gamba
  • Sospensione posteriore: forcellone oscillante in tubo quadro di acciaio, sistema progressivo Monodrive con singolo ammortizzatore Marzocchi a funzionamento idropneumatico, regolabile nel precarico molla e nella quantità d’aria (13 atm); escursione ammortizzatore 85 mm, escursione ruota 190 mm
  • Freno anteriore: a disco singolo Brembo in acciaio da 230 mm con pinza a singolo pistoncino premente
  • Freno  posteriore: a tamburo Leleu da 140 mm, a camma singola flottante e mozzo conico
  • Ruote: cerchi in acciaio a raggi, pneumatici Pirelli MT30, anteriore 2.75-21, posteriore 4.10-18; pressione di gonfiaggio a solo 1,5 ant e 1,7 post (in coppia 1,9 post)
  • Impianto elettrico: alternatore da 12V-90W, batteria da 12V5,5Ah (con avviamento elettrico da 9Ah)
 
Dimensioni e peso
  • Lunghezza: 2.080 mm
  • Interasse: 1.390 mm
  • Larghezza manubrio: 870 mm
  • Larghezza pedane: 480 mm
  • Altezza: 1.100 mm
  • Altezza sella: 850 mm
  • Altezza pedane: 350 mm
  • Luce a terra: 220 mm
  • Peso a vuoto: 124 kg

© RIPRODUZIONE RISERVATA