A Maggiora con le... Orange 2.1

Prova KTM cross 2017: pregi e difetti delle nuove offroad “Arancioni” 125 SX, 150 SX, 250 SX, 250 SX-F, 350 SX-F, 450 SX-F. Evolute nella ciclistica e col nuovo Traction Control, le abbiamo guidate in pista a Maggiora

Arriva il TC

Piccoli aggiornamenti

L'anno della 250

Nel 2016 la 250 SX era rimasta la sola Kappa da cross a non aver ricevuto attenzioni. Questa volta le modifiche si sono concentrate tutte su di lei, che si presenta allineata al resto della gamma quanto a evoluzione costruttiva. La 250 2T è una cilindrata particolare che oggi non trova troppi sbocchi sul mercato italiano (a differenza della 125), ma che continua saldamente a esistere e a essere evoluta. In realtà non ci saremmo stupiti se KTM l'avesse accantonata per una inedita 300 2T, dal momento che questa categoria esiste a livello nazionale ed europeo e la sola Casa a produrre una "vera" 300 è la TM. In Austria avrebbero tutta la possibilità di realizzarla perché possono partire dalla base del motore enduro. Tecnicamente ha pochissimo a che vedere con la sua antenata. Il propulsore è stato rivisto profondamente nel basamento che presenta l'albero motore più alto di 19,5 mm e quello della frizione di 4 mm, con un riposizionamento volto a limitare l'influsso delle masse inerziali sulla guida. Ma la cosa ancora più importante e inedita è certamente l'introduzione del contralbero di bilanciamento che arriva a limitare le vibrazioni (viene dichiarato il 50% in meno) ed è decisamente insolito che sia montato su un 2T. Tutta la gamma "a miscela" (quindi anche la 125 e la 150) ha un nuovo carburatore Mikuni da 38 mm a valvola piatta, che va a sostituire il precedente Keihin. Tutti differenti anche i condotti di scarico e l'espansione, così come il circuito di raffreddamento (allineato al resto della gamma) e gli innesti del cambio, che resta a 5 marce. Sinceramente non ci sarebbe dispiaciuto trovare anche l'avviamento elettrico. La possibilità c'è, lo monta la sorella - quasi gemella - da enduro; tra l'altro è completamente rinnovato e finalmente innestato direttamente nel basamento e non più all'esterno come sui modelli precedenti.

I PREZZI

Migliorate in tutto

Abbiamo trovato le nuove KTM ancora più competitive rispetto a solo quelle di un anno fa. Sui model year precedenti avevamo evidenziato uno strano "tartagliamento" del posteriore in uscita di curva ed ecco che arriva oggi una molla più morbida che lo rende più sensibile alle minime asperità, eliminando il problema. Le modifiche alla forcella la rendono più efficiente, anche se è risultata troppo morbida nella prima parte, portando tutte le Kappa in prova a lavorare basse sull'anteriore dopo la minima asperità. Una sensazione che cresce con l'aumentare della cilindrata. Nel complesso abbiamo trovato questa Kappa da cross globalmente eccellenti: sono cresciute molto e diventate super competitive, grazie a motori dalla potenza esuberante e una guidabilità ancora migliore, anche grazie a un diverso bilanciamento dei pesi meno caricato sul posteriore. La 125 si conferma il buon prodotto conosciuto l'anno scorso: ha un motore "bomba" con un grandissimo tiro e, con il carburatore Mikuni, sembra aver acquistato un po’ di giri in più in alto, pur perdendo qualcosina in basso. È divertentissima, leggera, un riferimento. 

La 250 2T si fa apprezzare per il grande lavoro fatto su telaio e motore. L’idea di aggiungere il contralbero è ottima e oggi è molto più "smooth", pur restando una moto molto potente. Nel complesso è più guidabile, ti permette di osare di più, a tutto vantaggio del divertimento. Non è più il mostro difficile da guidare degli anni precedenti ed ha allargato la sua forbice di utenti. Il motore allunga, è molto disteso; ci è piaciuto molto. La ciclistica è simile al 125, morbida davanti e bella sostenuta dietro. 

da strapparsi i capelli

La 250 SX-F quattro tempi fa paura da quanto va forte. Ha un allungo infinito in terza marcia, un tiro sotto e un’erogazione fluidissima, ma sempre robusta. Cosa vuoi di più da un 250? Nelle salite riuscivamo a tirare la quarta marcia. In assoluto è la moto più bella di tutto questo lotto. Si guida facile, curva benissimo, nonostante il terreno della prova non fosse dei più semplici. Anche il freno motore è diminuito, pur restando più presente rispetto alle moto giapponesi. Voto 10.
La 350 è una cilindrata strana. Sotto non è una 450 e in alto non è una 250. È diventata un po’ più lenta sotto e di potenza in alto non ne ha tantissima, sebbene sia un mezzo che va molto forte. Non la vedo adatta all’amatore, che si divertirà di più su una 250. Ciclisticamente si somigliano, anche se qua si avverte una maggiore inerzia del motore e su entrambe si apprezza la nuova modulabilità dei freni.
Il 450, invece, è pazzesco. Un siluro esagerato. Metti la terza e fai quello che vuoi. Curve strette, allunghi, salti. Ha potenza e forza a non finire. In alto spinge da matti. Si sente un po’ di più il freno motore rispetto alle altre cilindrate. A Maggiora te lo godi proprio. Magari anche in altre piste molto ampie, ma ha bisogno dei suoi spazi e non è adatta a tutti, e a tutti i tracciati. La ciclistica è adeguata, ma si avverte la morbidezza della forcella e ha un maggiore trasferimento di carico legato anche al freno motore più presente. 

© RIPRODUZIONE RISERVATA