Motomondiale 2010: dopo la Moto2, spunta l’ipotesi Moto1 e assemblatori
Motomondiale 2010: dopo la moto2, spunta l’ipotesi moto1 e assemblatori
Milano 23 luglio 2009 –
La griglia di partenza della MotoGP rischia di svuotarsi. L’uscita di
scena del team di Francisco Hernando, per cui correva Sete Gibernau, è
un’ulteriore conferma di questo pericolo. Tra le ipotesi che circolano
nell’ambiente della MotoGp per affrontare la crisi, una in particolare
ha destato scalpore: la possibilità di far correre insieme con i prototipi
di 800 cc, anche moto assemblate da privati, con un motore di 1000 cc derivato
dalla serie e un telaio realizzato da specialisti del settore. Questa nuova
formula prenderebbe il nome di Moto1.
Come ha rivelato Claudio Domenicali
a Motociclismo a febbraio di quest’anno, la MSMA sta valutando anche la
possibilità che siano i costruttori attualmente impegnati in MotoGP a fornire
i motori ai team privati, che provvederebbero poi all’allestimento della
moto.
L’obiettivo è quello di abbattere
i costi che sono ormai diventati insostenibili per i team satellite, causandone
l’affondamento. Il fattore che incide maggiormente sui bilanci è il
noleggio
della moto per cui i Costruttori, come Honda, arrivano a chiedere sino
a due milioni di euro a stagione: una cifra esorbitante, soprattutto per
le piccole scuderie che non possono godere del sostegno finanziario di
grandi sponsor.
L’idea della Moto1 non ha una
paternità ben chiara: c’è chi la attribuisce al Presidente della
Federazione
Motociclistica Internazionale, Vito Ippolito, sostenuto da Carmelo Ezpeleta,
il boss della Dorna, che organizza il Motomondiale.
Dal punto di vista tecnico le due
cilindrate potrebbero competere, perché un “mille” derivato dalla
serie
e opportunamente elaborato è in grado di garantire una potenza pari a quella
di un prototipo da 800 cc. Ma le incognite sono ancora troppe. E il futuro
resta incerto.