a cura della redazione - 11 January 2017

Long Test, 50.000 km con la Tracer 900: l’abbiamo fatta a pezzi!

Prova di durata e affidabilità con la Yamaha Tracer 900, la protagonista del nostro primo Long Test. Termina la marcia della tre cilindri di Iwata: da ottobre 2015 a settembre 2016 abbiamo percorso 50.000 km, verificando ogni 5.000 km l'usura, le prestazioni, i consumi e registrando ogni inconveniente. L'abbiamo poi completamente smontata. Anteprima del servizio di Motociclismo di gennaio 2017

Traguardo raggiunto

MOTORE ok, nessuna sorpresa

Il tre cilindri è sicuramente il principale protagonista del Long Test, e lo abbiamo smontato fino all'ultima vite nella sede Yamaha Italia di Gerno di Lesmo (MB). Nessuna sorpresa in negativo, anzi ci ha stupito il suo grado di conservazione. Unica nota la presenza di incrostazioni sulle valvole del corpo farfallato dell'iniezione elettronica, un problema già riscontrato a 25.000-30.000 km e che abbiamo ritrovato alla fine del test. 

BANCO PROVA: ALLA FINE DEL TEST il tricilindrico È IL 5% PIÙ POTENTE

ANALISI OLIO MOTORE

CONSUMO GOMME

LE SOSPENSIONI: NESSUN DECADIMENTO SIGNIFICATIVO IN 50.000 KM

LA TRASMISSIONE

30.000 km è il limite di vita della trasmissione finale, in particolar modo della catena che ha mostrato segni di usura anche prima di questa percorrenza, con una diminuita scorrevolezza che ha anche influito sui rilevamenti delle prestazioni tra i 25.000 e 30.000 km. Anche il secondo kit di trasmissione installato mostra, a 50.000 km, un accenno di deterioramento delle maglie. Più robusti pignone e corona.

I FRENI: CONSUMO MINIMO PER I DISCHI, le pastiglie durano

I SEGNI DELL’Età

IL LONG TEST SOCIAL

Per tutti i dettagli, i numeri, i confronti, gli inconvenienti, non perdetevi Motociclismo di gennaio 2017. Ricordate inoltre che il nostro tester è sempre rintracciabile comodamente seduti da casa attraverso i Social. Ecco gli hashtag

  • #longtest
  • #cimettolatesta
  • #taketheroad
  • #daineseAirbag
  • #shoeiitalia
  • #metzeler
  • #yamahamotor
  • #yamahatracer
 
Oltre che sui canali web di Motociclismo, le foto del test sono pubblicate da Alfredo Rota anche sui propri profili:

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