a cura della redazione - 04 January 2017

Paura della pioggia?

Completi antipioggia, tute antiacqua da moto: Alpinestars, BMW, Dainese, Ducati-REV'IT!, GIVI, Hevik, Ixon, IXS, Macna e Spidi. Prova comparativa 2016, pregi e difetti dei migliori 10 "spezzati". Test abbigliamento protettivo con i capi analizzati e sottoposti a una "prova strumentale" di tenuta all'acqua. Schede tecniche complete con caratteristiche e prezzi

Cosa è meglio fare se la pioggia ci sorprende durante un viaggio in moto?

Maxi comparativa abbigliamento antipioggia

Ma funziona l’antipioggia esterno? Per capirlo abbiamo dato vita ad una maxi prova comparativa tra 15 completi top di gamma, testati strumentalmente, alla maniera di Motociclismo. In questo articolo presentiamo la prova, spieghiamo la filosofia molto “pratica” che l’ha ispirata e diamo qualche consiglio generale sulla scelta di un capo così importante. Seguiranno articoli singoli riguardanti i risultati fatti registrare dai migliori 10 prodotti (Alpinestars, BMW, Dainese, Ducati-REV’IT!, GIVI, Hevik, Ixon, IXS, Macna e Spidi). Per sapere tutto dei restanti protagonisti della prova, non vi resta che richiedere (scrivendo a assistenza.clienti@edisport.it) l’arretrato di Motociclismo di novembre 2016. 

Spezzate e ben visibili

La coperta corta

punti critici da controllare prima degli altri (e diverse scuole di pensiero)

Materiali e traspirabilità

Una volta arrivati a destinazione, ci si può ritrovare con la tuta antipioggia bagnata anche all’interno. Ha forse ceduto? Ci sono punti danneggiati? In realtà, molto spesso è solo la condensa prodotta dal corpo. Difficilmente l’antipioggia è traspirante, caratteristica che può fare molta differenza (ma nella nostra prova non ne abbiamo tenuto conto) e un “lusso” che alcune delle aziende coinvolte nella comparativa si sono concesse. In questo senso, a prova avvenuta, ci sentiamo di poter classificare i completi antiacqua in tre categorie:

  • "Vecchia scuola": materiali pesanti e per niente traspiranti, molto plasticosi
  • "Light": nuova genìa di capi leggeri ed estremamente compattabili, che danno la sensazione di respirare un minimo
  • "Tecnologici": materiali innovativi, soffici al tatto e traspiranti, che potremmo usare in tante occasioni, non per forza legate alle moto

Far asciugare prima di usare

LA NOSTRA PROVA

Di seguito illustriamo i criteri di valutazione per i capi provati, elencando e argomentando le voci e la metodologia. Infine spieghiamo come leggere la scheda finale riferita all’antipioggia valutato e come si è arrivati al voto.
 
Sei voci per impermeabilità, comfort ed ergonomia

  • Tenuta all'acqua - Per verificare l'impermeabilità dei completi abbiamo sottoposto le tute a mezz'ora di esposizione ai getti d'acqua di una cabina PH – 7 BIKE (vedi presentazione più in basso). In totale sono stati spruzzati su pilota e moto 2.600 litri di acqua
  • Regolazioni - Requisito fondamentale per giudicare un antipioggia è il sistema di regolazioni presenti, che solitamente avviene tramite velcro, coulisse, bottoni e permette di registrare l'ampiezza dei volumi di collo, polsi, avambracci, vita, caviglia.
  • Trasportabilità - Abbiamo valutato anche ingombri e peso degli antipioggia, parametri che consentono di dare un giudizio sulla facilità di trasporto del prodotto.
  • Visibilità - Esiste una certificazione che la regola: è la  EN471 (standard europeo per capacità di riflessione della luce). Dei completi provati solo due ne seguono la normativa. Nel giudizio siamo stati abbastanza elastici e abbiamo valutato la somma di presenza di tessuto fluo e inserti reflex.
  • Vestibilità - È la proprietà di un capo di abbigliamento di vestire adeguatamente una persona, l'agio che proviamo nell'averlo addosso (non deve ostacolare i nostri movimenti, quasi non si deve sentire).
  • Indossabilità - Abbiamo voluto distinguere la vestibilità dalla "indossabilità", ovvero la capacità di un capo di scorrere sull'abbigliamento sottostante, proprietà che negli antipioggia può fare la differenza.
 
Una piccola precisazione su due sigle che troverete spesso
  • TPU: indica la presenza di poliuretano nel capo, materiale plastico alternativo al Nylon, messo in commercio per la prima volta da Du Pont (1956). Può essere utilizzato con costruzione a 2 strati, ovvero con nylon esterno, migliore d'aspetto e al tatto rispetto al PVC. Costa di più rispetto a quest'ultimo ma, alle basse temperature, è più morbido, inoltre è più facile ottenerne colori particolari.
  • EN 343: regolamenta la protezione dal maltempo (pioggia, nebbia, neve e umidità) e tiene conto di due parametri: la resistenza alla penetrazione dell'acqua e la resistenza alla evaporazione (traspirazione).

SOTTO IL VESTITO...

Scheda tecnica, pagella e voti

PILOTA E MOTO IN "LAVAGGIO"

la prova link per link

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