di Fabio Meloni - 06 December 2016

KTM 1290 Super Duke R 2017: video del nostro test in pista

Prova della KTM 1290 Super Duke R 2017: con la mostruosa maxi naked austriaca siamo a Losail, dove la "Bestia" si dimostra ancora più veloce tra i cordoli grazie a un motore più cattivo agli alti, al quickshift e a una posizione di guida più caricata sull’avantreno. Lo dimostra anche il video on board

in sella con noi

disponibile da febbraio

Tra le novità presentate da KTM ai saloni di Colonia e Milano, la versione 2017 della 1290 Super Duke R probabilmente non è stata la più attesa o la più importante commercialmente, specie al confronto con le nuove Duke (125, 390 e prototipo 790 bicilindrico) o con la gamma Adventure.
Ma volete mettere con la “Bestia”? Il suo fascino, la cattiveria, l’adrenalina che trasuda da ogni centimetro quadro (o cubico…) non si possono battere con argomenti quali l’accessibilità, l’economia di acquisto o di esercizio, l’essenzialità… Qui contano solo la tecnologia, i numeri, l’acquolina in bocca che ti viene fin dal primo sguardo, il sogno, quella voglia di esagerare che in fin dei conti un po’ tutti i motociclisti hanno. E KTM lo sa bene: la Super Duke R 2017 è un concentrato di aggressività, muscoli e novità tecniche, disponibile da febbraio a 16.850 euro, chiavi in mano.
Ripassate l’argomento cliccando qui e ammirate la nuova Bestia nella gallery e nel video che la vede in (cattivissima) azione. A proposito del video: è girato in pista, ed è proprio tra i cordoli di Doha, in Qatar, che abbiamo appena guidato la nuova Bestia. Il nostro Fabio Meloni ci racconta come va.

toro meccanico!

Forse avete avuto la fortuna di provare l’accelerazione della “vecchia” 1290 Super Duke R; un uragano di spinta che divorando marcia dopo marcia ti portava a 250 all’ora in un attimo, cercando di strapparti dal manubrio. Beh, ora va ancora più forte. E – fa impressione dirlo di una naked – lo si nota chiaramente da 200 all’ora in su, quando, con una fame di giri ancora più feroce, il V2 va dritto dritto a 270 indicati, fermandosi solo perché siamo ormai alla staccata.
Anche qui un passo avanti rispetto alla "Bestia" prima edizione lo si nota. Da un lato c’è il quickshift che permette di scalare senza frizione (funziona bene); dall’altro c’è la posizione di guida che invita il busto a protendersi un po’ di più, dando una miglior confidenza con l’avantreno in inserimento. Difficile poi dire se a livello di percorrenza, stabilità e capacità di stringere le traiettorie ci sia tanta differenza: bisognerebbe provarle entrambe sullo stesso circuito. La 2017 ci sembra molto efficace a patto di usare alcune accortezze – ne parliamo meglio sulla rivista. Di certo un bel passo avanti lo ha fatto nella possibilità di personalizzare i sistemi di aiuto alla guida e il loro intervento. Altro argomento sensibile a livello di cronometro ma che merita più spazio per essere discusso. Appuntamento quindi a Motociclismo di gennaio.
Dal caldo Qatar, passo e (non) chiudo!


Per capire meglio il concetto, guardate il video on board del nostro test in Qatar...

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