a cura della redazione - 05 December 2016

Corpo e mente sotto analisi per andare più forte

I segreti dell’allenamento dei piloti di MotoGP. Come le moto, anche i rider sono monitorati con la “telemetria”, che valuta i parametri fisici e mentali. Insieme a una struttura medica che segue i piloti di F1, il Team Pramac ha analizzato le "prestazioni" di Petrucci e Redding. In esclusiva, i risultati dei test

Il talento non basta

in motogp è più complicato che in Formula 1

Il primo problema è stato come riuscire a prelevare i segnali del corpo di un motociclista, perché la guida di una moto è dinamica e servono strumenti piccoli e leggeri. Danilo che Scott hanno indossato una fascia toracica con speciali elettrodi in tessuto: quella di Redding incorporava il data logger (lo strumento dove vengono registrate le informazioni), che invece Danilo aveva inserito nella gobba aerodinamica. Per entrambi, i dati acquisiti venivano inviati in tempo reale al box  per essere monitorati (frequenza cardiaca, elettocardiogramma, attività respiratoria, temperatura corporea e variabiltà R-R, un indice del livello di stress del pilota. In futuro verrà aggiunta la quantità di ossigeno nel sangue). Il secondo step è l’analisi, ad opera dell'Assistive Robotics Lab dell'Istituto di BioRobotica della Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa: Motociclismo è in grado di mostrarvi in esclusiva i primi dati risultati da questa ricerca mai tentata prima nel motociclismo. 

Battiti su...

... stress giù

Il respiro del pilota

E adesso cosa succede?

Con questo test si è riusciti a slegare e confrontare i parametri fisici da quelli mentali. Il prossimo passo è quello di registrare i dati in gara, investigando in modo più critico ed analitico lo svolgimento del tracciato. Una vera e propria telemetria applicata al corpo del pilota, indirizzata al miglioramento delle prestazioni dell’atleta. Le sue debolezze saranno studiate per poi procedere con allenamenti specifici, sia dal punto di vista fisico che da quello mentale.
Ma come nasce questo tipo di allenamento e perché una squadra di MotoGP sceglie di proporlo ai propri piloti? Ce lo spiegano l’inventore del metodo, Riccardo Ceccarelli, e il team manager di Pramac Racing, Francesco Guidotti.

"I piloti non sono supereroi, devono allenare anche il cervello"

"IN MOTOGP SI DEVE PORTARE AL LIMITE ANCHE LA MENTE"

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