a cura della redazione - 02 December 2016

“Nelle comparative dovete dare un valore al prezzo”

Comparativa crossover medie 2016: in Romania si sfidano BMW F 700 GS, Honda NC750X DCT, Kawasaki Versys 650 XT, Suzuki V-Strom 650, Yamaha Tracer 700. Prova interessante, che anima il dibattito anche perché queste moto si pongono in una fascia di prezzo più abbordabile rispetto alle sorelle maggiori maxi enduro stradali. Già, il prezzo... Per qualcuno non gli diamo abbastanza peso nella nostra valutazione

il peso degli euro

Le nostre prove comparative scatenano sempre molte discussioni. Certamente riguardo alle vincitrici, ma anche sulla modalità dei confronti e sulla scelta delle moto. Nella lettera che vi proponiamo oggi si affronta appunto quest'ultimo argomento: un lettore ci invita a dare più peso al prezzo nella selezione iniziale e nella valutazione finale, il tutto a partire dall'esito della comparativa crossover medie in Romania.

"confrontatele ad armi pari, anche nel prezzo"

Caro direttore, mi piacciono molto le vostre comparative, le ritengo sufficientemente obiettive, ben fatte e molto ben scritte. In poche parole, si leggono che è un piacere. Non voglio obbiettare sul metodo con il quale viene scelta la vincitrice, visto che tenete in considerazione sia la razionalità che "la pancia", che fa molto motociclista vissuto. In quella sulle crossover medie di settembre le prime tre classificate erano F 700 GS, Versys 650 e Tracer 700. La BMW costa 13.050 euro, la Kawasaki 8.610 e la Yamaha 10.510. La cosa che salta all’occhio è la madornale (per la categoria) differenza di prezzo tra la prima e la seconda. Voi, e lo ritengo corretto, lasciate all’utente finale le conclusioni, ma chiederei ai vostri tester: "Se voi doveste comprare una moto tra quelle provate, quale vi comprereste?". Con la stessa somma sborsata per la BMW potrei acquistare una Suzuki V-Strom 1000 accessoriata (12.740 euro) o se fossi un turista “veloce” la GSX-S 1000F (13.140) o molte altre con contenuti tecnologici e meccanici, oggettivamente, superiori alla BMW che, a mio giudizio, non è neanche bellissima. Stessa cosa nella prova (stesso fascicolo) di Kawasaki ZX-10R (18.340 euro) e  Yamaha R1M (23.740). Nella prova scrivete che della R1 "Esiste anche una versione base meno raffinata a 18.740 euro". Perché non avete messo ad armi pari le due moto confrontandole con le versione tra loro più simili, visto che poi comparate tra di loro i dati dei risultati ottenuti?
Flavio Brugnolo – email

Non è per nulla detto che vinca la più costosa

Caro Flavio, ci sono vari modi per identificare un gruppo di moto. Si può stabilire un limite nelle prestazioni, dividerle in base al frazionamento del motore, fissare un tetto nel prezzo, individuare caratteristiche nella ciclistica, e vari altri. Quello che preferiamo, nella maggior parte dei casi, è la destinazione d’uso: le maxienduro con le maxienduro, le crossover medie con le crossover medie, eccetera. Lasciamo poi a ogni Casa una certa autonomia sull’allestimento, perché troviamo giusto dar loro la possibilità di schierare (quella che ritengono essere) la miglior moto possibile. C’è chi scommette sul prezzo, chi sulla tecnologia, chi su una dotazione completa. Nulla di strano, anzi, è così che funziona il mercato: si cerca di “sedurre” i motociclisti puntando ognuno su un certo aspetto. Ecco perché stabilire una soglia di prezzo non ci piace, o meglio, troviamo sia limitante. Se nella comparativa in Romania avessimo imposto il tetto di 10.000 euro Honda non avrebbe potuto proporre il DCT, e BMW far valere il proprio allestimento. Perché? Lo sforzo di Kawasaki per contenere il prezzo vale non meno di quello di Honda per offrire una tecnologia unica o quello BMW di offrire dotazioni non presenti su moto rivali. Sul fatto che il risultato, poi, vada di pari passo col prezzo, permettici di dissentire. In Romania ha vinto la moto più costosa, è vero, ma al secondo posto è arrivata la più economica, davanti a rivali ben più onerose. Qualche mese prima, comparativa nelle Marche, non hanno vinto né la moto più costosa né la seconda, e la più economica del gruppo (la Triumph Tiger Sport) ha fatto meglio di concorrenti che costavano anche 5.800 euro in più.

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