di Tarcisio Olgiati - 06 September 2016

Morto il pluricampione di motocross Joël Robert? È una bufala

La notizia della morte di Joël Robert, grande pilota di motocross (6 titoli mondiali), si è diffusa in maniera virale nella serata di ieri. Ma è una bufala: il pluricampione belga sta bene. Misteri del web…

La notizia viaggia veloce. Anche troppo

Su internet le notizie corrono alla velocità della luce, si irradiano un pochi minuti in tutto il mondo, vengono condivise, ritwittate, commentate, diffuse a macchia d’olio. È il web 2.0, un frullino instancabile che diffonde informazione e a volte la crea. Solo che in certi casi una notizia guadagna credito solo per il fatto di essere molto condivisa, quando in realtà… semplicemente non è vera. Il prototipo di questa situazione è l’articolo che annuncia la morte di un personaggio famoso mentre costui è vivo e vegeto. Prima che arrivi la smentita, tutto il mondo ha già pianto la sua scomparsa, mandato messaggi di cordoglio, pubblicato ricordi, spesso aneddoti personali, omaggi foto e video e quant'altro. Harrison Ford, Robert De Niro, Michael Douglas, Di Caprio, Renato Pozzetto, Massimo Boldi, Berlusconi… Potremmo continuare per parecchie righe, ma vi lasciamo il divertimento di scoprire le bufale più clamorose (Chuck Norris, ad esempio: sappiamo benissimo che… lui non può morire!).

La strana news sulla morte di Joël Robert

Una grandissima carriera

Joël Robert, nato a Châtelet (Belgio) il 26 novembre 1943, ha esordito nelle gare a 16 anni, vincendo le prime a 18 anni e partecipando alle prime competizioni mondiali nel primo anno della serie iridata, il 1962 (lo stesso in cui diventa campione belga di motocross). Dopo aver guidato Zundapp e Greeves, nel 1963 passa alla cecoslovacca CZ, con cui vince i titoli mondiali 250 nel 1964 (a 21 anni è il più giovane iridato di cross in quel momento), ‘68 e ’69 (nelle annate in cui non vince arriva 2° e nel 1969 mettte a referto anche la medaglia d’oro al Nazioni). Dal 1970 al ’72 vince ancora, ma in sella alla Suzuki. Il ritiro a fine 1976, dopo quattro stagioni a fasi alterne guidando Suzuki e Puch. In carriera, Robert vince 50 GP, un record che resiste fino al 2001, quando viene battuto da Stefan Everts.

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