di Federico Aliverti - 25 July 2016

La Repubblica del CAI

L’enduro amatoriale è un tema controverso: c’è chi vuole vietarlo e chi renderlo legale al 100%. Tra le associazioni a confronto, il CER (Coordinamento degli Escursionisti su Ruote) e il Club Alpino Italiano. L’editoriale di FUORIstrada di agosto/settembre sottolinea il discutibile comportamento del CAI

non tiriamoci la zappa sui piedi...

Per il CAI la suola di una scarpa è l’acqua santa e il tassello di una gomma il diavolo

Noi tendiamo la mano

Magari ricevere uno stanziamento di 1.300.000 euro (più altri 200.000 dai Parchi) per l’ammodernamento della segnaletica potrebbe scatenare anche in noi fuoristradisti una qualche mania di grandezza. Chi lo sa. Fatto sta che il Presidente del CAI Emilia Romagna, Vinicio Ruggeri, a margine di un acceso dibattito pubblico, è arrivato a dire che noi enduristi "dobbiamo farci la nostra rete di strade". La nostra rete?! È come dire che una striscia di spiaggia è di chi ci pianta l’ombrellone da tanti anni. Prendere a prestito il diritto di usucapione per arraffare il bene pubblico rivela una delle tante piaghe dell’Italia infettata da intramontabili interessi di bottega. In un Paese meraviglioso come il nostro, che conta solo in Emilia Romagna 7.500 km di sentieri tracciati, è un vero peccato che la rete escursionistica non sia condivisa da tutti coloro che hanno il diritto di fruirne e il dovere di prendersene cura: pedoni, ciclisti, motociclisti e tanti altri ancora. Questa testata, anche attraverso la storia ultracentenaria di Motociclismo, ha la credibilità oltre che la volontà per farsi promotrice di una seria campagna a favore dell’uso “legale” (targa, frecce, fari, specchietti, ecc) della moto da enduro anche su strade a fondo naturale. È questo il nostro senso civico. Ed è questo il modo con cui tendiamo la mano al CAI e al suo Presidente Generale, Vincenzo Torti: se anche per lei, Presidente, non è più tempo di statu quo e c’è apertura sulla condivisione delle centinaia di migliaia chilometri di sentieri italiani, questa è la mia e-mail: federico.aliverti@edisport.it.
 
P.S.:  e intanto in Emilia Romagna la Federazione Motociclistica Italiana, il Comitato Escursionisti su Ruote, la sezione di Reggio Emilia del Club Alpino Italiano, la Federazione Italiana Sport Equestri e il Coordinamento Valle del Tassobbio hanno firmato il Codice Etico di Comportamento degli Escursionisti. Sicuramente è un'ottima cosa, anche perché permette di creare le condizioni per evitare uscite a nostro avviso infelici, come quella di Striscia la Notizia contro gli enduristi...

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