di Tarcisio Olgiati - 08 July 2016

Autorità Trasporti: la questione dei pedaggi per le moto va approfondita

La petizione di Motociclismo per la riduzione dei pedaggi autostradali per le moto continua (SI FIRMA QUI). FMI e Ancma, che la sostengono, hanno incontrato il presidente dell'Autorità di Regolazione dei Trasporti (ART)

metà ruote metà pedaggio

Dopo aver tagliato e superato l’importante traguardo delle prime 20.000 firme, la nostra petizione per la riduzione dei pedaggi autostradali per le moto procede raccoglie sempre più adesioni (se non l’avete ancora fatto FIRMATE QUI). La petizione è solo uno degli aspetti della nostra campagna #metapedaggio, iniziativa che da fine maggio vede impegnati noi di Motociclismo insieme a FMI e Ancma in un’opera di sensibilizzazione che marcia spedita a colpi di… adesivi e firme. A proposito degli stickers del nostro guerrilla marketing (in cui campeggiano anche i loghi di FMI e Ancma), a breve vi daremo informazioni su come entrarne in possesso nel caso vi siate persi Motociclismo di giugno. State connessi.
 
Intanto registriamo che qualcosa comincia a muoversi. C’è stato infatti un incontro tra FMI, Ancma e il presidente dell’Autorità di Regolazione dei Trasporti (ART) l’ente che, tra l’altro, ha il compito di definire i criteri con cui si stabiliscono tariffe e pedaggi in tutti i settori dei trasporti, quindi anche in quello autostradale (cliccate qui per tutti i dettagli). Ecco il comunicato ufficiale della Federazione e dei rappresentanti delle Case.

incontro al vertice

La Federazione Motociclistica Italiana e Confindustria ANCMA hanno incontrato ieri il presidente dell'Autorità di Regolazione dei Trasporti (ART), Andrea Camanzi, nella sede di Torino, per esporre il problema dei pedaggi autostradali per le moto.

L'Italia è infatti uno dei pochissimi paesi in Europa dove il pedaggio motociclistico (peraltro con tariffazione molto alta) è equiparato a quello delle auto, con il risultato che qualunque moto paga la stessa cifra di un SUV ben più grande in dimensioni e potenza. Nei paesi europei dove le autostrade sono a pagamento, le tariffe praticate ai motociclisti sono – con poche eccezioni - più basse, in molti casi dimezzate rispetto ai pedaggi nostrani.

La richiesta che FMI e Confindustria ANCMA hanno formulato all'Autorità dei Trasporti è stata quella di verificare, attraverso un’interlocuzione con i concessionari autostradali e il Ministero dei Trasporti - che in Italia è il soggetto concedente - se vi siano le condizioni per creare una tariffazione a parte per i veicoli a due ruote a motore, che sono di gran lunga meno invasivi dal punto di vista degli spazi occupati e dell'inquinamento e che svolgono in generale un ruolo importante nella riduzione del traffico. 

Il presidente dell'Autorità dei Trasporti, ascoltate le argomentazioni esposte da ANCMA ed FMI, si è reso disponibile ad un approfondimento della questione, attraverso i procedimenti previsti da ART.

Le autostrade sono di gran lunga le strade più sicure per noi motociclisti. Una tariffa differenziata ne favorirebbe l’utilizzo, dando così un contributo alla sicurezza per le due ruote a motore. In fondo, quello che chiediamo è di essere equiparati al resto dell’Europa", ha dichiarato il presidente della FMI Paolo Sesti. "Siamo convinti che la creazione di una tariffa dedicata alle due ruote, favorirebbe la circolazione delle moto sulle autostrade, con vantaggi che si rifletterebbero tanto sull’industria motociclistica nazionale, che rimane la più importante d’Europa, quanto sugli stessi concessionari autostradali, che vedrebbero compensata automaticamente la rimodulazione dei pedaggi", dichiara Corrado Capelli, presidente di Confindustria ANCMA.

I presidenti di FMI ed ANCMA ringraziano il presidente Camanzi per aver preso in considerazione la problematica e si augurano di poter discutere quanto prima gli sviluppi dell’approfondimento che verrà promosso dall’Autorità di Regolazione dei Trasporti.

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