Prossimi alla fabbrica i tre progetti per la sicurezza stradale nati dalla collaborazione tra Politecnico di Milano, BMW e 3M
SICURI SULLA TECNOLOGIA
Milano 7 luglio 2009 – SICURI SULLA TECNOLOGIA
Qualche mese
fa vi avevamo dato notizia del progetto avviato da BMW in collaborazione
con la Facoltà del design del Politecnico e il Centro Studi Sicurezza Stradale
di 3M finalizzato a rendere più sicura la circolazione delle moto in ambiente
urbano. Si è cominciato con alcuni incontri a cui hanno partecipato gruppi
di lavoro formati da 40 studenti, che hanno valutato i dati statistici
sull’incidentalità e valutato empiricamente le strade di alcune città.
Ne sono scaturiti 13 progetti, che hanno preso in considerazione aspetti
diversi: manto stradale; segnaletica, arredo urbano. Tra essi sono stati
selezionati i tre che per “coerenza con gli obiettivi del progetto,
analisi
del contesto e visione prospettica, livello innovativo della proposta e
fattibilità tecnica” si sono rivelati più convincenti degli altri e che
ora passeranno alla fase di ingegnerizzazione: si chiamano Sixth Sensor,
i-Ciuffo e “La strada che vive”.
SIXTH SENSOR
SIXTH SENSOR è un sistema di segnalazione di veicoli in arrivo in
prossimità
di un incrocio cieco e propone di offrire al motociclista una specie di
sesto senso che gli permetta di essere avvisato attraverso un pannello
luminoso.
I-CIUFFO
i-CIUFFO prevede di sostituire i dissuasori rigidi alla sosta con
cilindri
in polimero disposti in serie, che hanno l’aspetto, come dice il nome,
di ciuffi d’erba. Inoltre producono sicurezza attiva perché prevengono
gli incidenti grazie ad un sistema d’illuminazione a led che
s’innesca
in caso di velocità eccessiva o avvicinamento di altro veicolo. Ma producono
anche sicurezza passiva perché, in caso di caduta, il motociclista non
rischierà di sbattere contro una barriera rigida e tagliente, ma urterà
gambi flessibili in grado di assorbirne l’energia cinetica.
LA STRADA CHE VIVE
LA STRADA CHE VIVE intende ovviare il problema della scarsa visibilità
delle buche sull’asfalto inserendo nel manto uno strato intermedio di
colore ben visibile al motociclista. L’inserto segnaletico è ottenuto
attraverso una pigmentazione dell’asfalto (tipo quella delle piste
ciclabili)
per cui sembrerà che la strada sanguini e quindi sia “viva”. Nel
caso
limite, poi, della buca ricolma d’acqua si vedrà comunque la sezione dello
strato colorato. Lo studio di queste tre soluzioni non sarebbe stato possibile
senza l’aiuto del Comune di Rho che ha individuato delle strade ad alta
incidentalità e le ha trasformate in campo di lavoro degli studenti. Queste
stesse strade consentiranno di testare i nuovi dispositivi.