GoldWing d’epoca reinterpretata: bobber o muscle naked?
A volte ritornano
Nel grande freddo
Questa volta è la GL1100, seconda di una serie che ancora oggi, a quaranta anni dal suo inizio, rappresenta il non plus ultra in tema di luxury touring. Realizzata da AMC -Art Motorcycle Custom- un’officina di Mosca, è stata presentata al grande pubblico lo scorso febbraio, in occasione del Custom & Tuning Show della capitale russa (una tappa dell’AMD World Championship, il campionato mondiale per costruttori custom), ospitato all’interno del salone Moto Park Expo, l’evento più importante del mondo due ruote dell’ex repubblica sovietica (in Italia l’AMD World Championship sarà all’interno della Bike Fest di Lignano Sabbiadoro il 19-22 maggio). Altre volte abbiamo presentato special provenienti dalla Russia, tutte abbastanza estreme ed eccessive. Questa volta invece il rigido inverno del nord ha partorito una elegante maxi, muscolosa e sofisticata (guardate le foto).
Elegante e fedele all’origine
Ciclistica rinnovata
Il motore della GoldWing è favoloso, oggi come quaranta anni fa. La potenza è cresciuta, il cambio si è ammorbidito, le prestazioni generali migliorate. Ma il carattere è lo stesso. Un’erogazione fluidissima e ricca di coppia. Per questo Alexander non lo ha modificato e si è concentrato invece sulla ciclistica. Le ruote originali in lega spariscono e sono soppiantate da una raffinata coppia di cerchi a raggi da 16” con gomme a spalla bianca, molto vintage. Gli ammortizzatori mollaccioni di serie sostituiti da una coppia di elementi in ergal regolabili nel precarico e nell’idraulica in estensione. Anche la forcella è nuova: arriva da una Suzuki e porta in dote delle pinze a quattro pistoncini, più potenti di quelle flottanti a pistoncino singolo della GL1100. Proprio bella: mi piace molto questa GoldWing. Certo, l’originale del 1976 era già un gioiello di per sé, ma devo ammettere che, tra le proposte custom viste finora, è quella che mi colpisce di più. Voi che cosa ne pensate?