di Matteo Solinghi - 14 April 2016

MXGP 2016: si corre in Messico. Cairoli carico

Tutto pronto per il 5° round di un Mondiale Motocross dominato sempre più dai giovani (Febvre e Gajser). In Messico, però, Tony arriva con una motivazione in più: la consapevolezza di essere tornato sul podio (in Argentina) e di poter lottare per la vittoria. Ecco gli orari TV in diretta su Premium ed Eurosport (in differita su Italia 2)

Terzo anno consecutivo a Leon

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MXGP: Cairoli, ma anche Febvre e Gajser. Più Nagl e Van Horebeek

È un Tony Cairoli sereno quello che arriva in Messico, consapevole del fatto che (anche) questo titolo va rincorso con i denti, tanta sofferenza e manciate di gas. La forma fisica non è ancora quella ideale, ma poco conta se hai il morale alto per essere tornato sul podio la settimana scorsa e hai più coppe che followers su Twitter. Tuttavia, sarà interessante vedere come reagirà il fisico di Tony nel finale della seconda manche: due gare consecutive possono mettere in difficoltà chiunque, tanto più se non si è ancora totalmente guariti da un infortunio e si è “costretti” a correre. Forza Tony, sappiamo che hai un asso nella manica, è ora di tornare sul gradino più alto del podio!
Naturalmente tifiamo Cairoli perché è italiano e lotta per il titolo, ma supportiamo anche tutti gli altri azzurri! Volgendo lo sguardo agli stranieri che competeranno con TC222 per la vittoria del GP del Messico non possiamo non citare i due piloti che, più degli altri, stanno infiammando questo Campionato: ci riferiamo a Romain Febvre (Yamaha Factory) e Tim Gajser (Honda Gariboldi). Il rookie of the year è staccato di soli 3 punti dal Campione del Mondo in carica, nonché leader della generale. Il francese potrebbe essere il primo pilota a bissare il successo sul tracciato di Leon, mentre lo sloveno è convinto – più che mai – d’avere tutte le carte in regola per poter lottare per il Campionato. Insomma, ancora una volta assisteremo ad una sfida emozionante; e speriamo non solamente a tre facce. Si potrebbero, infatti, inserire nella lotta per la vittoria del Gran Premio anche Max Nagl (Husqvarna Factory) e Jeremy Van Horebeek (Yamaha Factory). Il tedesco, molto veloce negli ultimi due GP, gode di un pacchetto Husqvarna molto evoluto ed estremamente potente. Arma a doppio taglio, però, dato che Nagl ha vinto Gara1 in Argentina e nel finale di Gara2 è crollato fisicamente cedendo il passo al duo Yamaha Febvre-Van Horebeek. Proprio quest’ultimo è tornato ad essere quello di due stagioni fa: “Mister costanza” è tornato e lo dimostrano le sue prestazioni (migliore risultato di manche: 3°; peggiore risultato di manche: 5°). E poi c’è Evgeny Bobryshev (Honda): il russo gode di totale tranquillità sotto il tendone HRC dal momento che Gautier Paulin è ancora out per infortunio. Nonostante ciò (e per questo speriamo di non meritare l’attapiramento da parte di Staffelli) difficilmente Evgeny lotterà per la vittoria del GP. Decisamente più probabile un podio, viste anche le ultime uscite, non brillanti come il GP del Qatar e l’inverno degli Internazionali d’Italia Motocross 2016.

MX2: Jonass, ferma questo Herlings!

Non ci sono molte parole da spendere per quanto concerne la MX2. Come sempre, le aspettative dicono che si tratterà di un dominio di Jeffrey Herlings (KTM Factory) dalla linea dell’holeshot alla bandiera a scacchi. Come detto più volte, l’unico avversario di The Bullet è se stesso: qualora riuscisse ad evitare stupidi ed inutili infortuni, l’olandese avrà la strada spianata verso il titolo. Magari dovrà rinunciare al sogno della Perfect Season con 36 vittorie di manche su 36, ma sicuramente riuscirà a raggiungere l’obiettivo di tornare a vincere la MX2 dopo due anni di flop. L’unico in grado di fermare JH84 è Pauls Jonass, il suo compagno di squadra e vice-Campione del Mondo lo scorso anno. Il classe 1997 è però anche tallonato da un Jeremy Seewer (Suzuki Factory) estremamente competitivo (per il podio) e costante nei risultati (tanto da valergli l’attuale secondo posto in Campionato). Stiamo ancora aspettando la promessa esplosione di Aleksandr Tonkov (Yamaha) e la definitiva consacrazione di Max Anstie (Husqvarna Factory) dopo le convincenti performance dell’anno scorso nel periodo in cui Jeffrey era infortunato. Ma a questo punto vien da pensare che “quando il gatto non c’è, i topi ballano” (vale a dire che senza Herlings in pista tutti sono un po’ più tranquilli e riescono ad esprimere il meglio delle loro possibilità).

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