di Fabio Meloni - 09 April 2016

Comparativa Globetrotter 2016: partiti!

Il racconto del primo giorno del nostro confronto tra maxienduro, con il trasferimento autostradale fino a Bari e l’inizio dell’esperienza albanese a Durazzo. Prime impressioni di guida

Giorno 1

Un occhio al comfort

Avremo modo di scoprirlo. Abbiamo preparato un terreno di scontro degno di un gruppo così agguerrito, che avrà la doppia missione di far scoprire al Test Team - e tramite noi a tutti voi naturalmente - un Paese che si preannuncia bellissimo, e di portare alla luce la verità sulle moto. Abbiamo davanti oltre 1.500 km divisi tra asfalto e fuoristrada, sui percorsi del noto Rally di Albania. Senza contare i 900 km di trasferimento odierno, che raddoppieranno al ritorno. Intanto, qui sulla nave, mentre varie cene nei tavoli vicino al nostro proseguono a oltranza tra fumo di sigaretta, risate e brindisi (c'è clima di festa!), discutiamo delle impressioni di guida odierne. L'Africa non ci ha stupiti per quanto riguarda il comfort di marcia, ma nessuno di noi se lo aspettava. Però ha una stabilità ottima, che un paio di avversarie "titolate" le invidiano. Con Triumph si viaggia in prima classe per esempio, ma basta superare di poco la velocità "codice" per sentire innescarsi delle oscillazioni. Anche KTM lo fa, se si insiste col gas. C'è da dire però che la cosa non ha inciso più di tanto sul Test Team, sempre sorridente quando ha avuto a che fare con la piccola Kappa. Da Ducati ci aspettavamo qualcosa di più in termini di protezione e qualcosa di meno riguardo le vibrazioni. In verità con 900 km di autostrada all'attivo abbiamo trovato difetti o difettucci a (quasi) tutte - Aprilia e soprattutto Suzuki: protezione migliorabile. Ma abbiamo anche individuato quattro moto che per comfort mettono tutti d'accordo: BMW, Honda (Crosstourer), Triumph e Yamaha.

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