di Nicolas Patrini - 12 March 2016

ANIA Campus: 16 tappe per la sicurezza stradale su due ruote

Oggi, 11 marzo 2016, prende il via, da Roma, il progetto che coinvolgerà oltre 1.500 studenti italiani in attività formative con l’obiettivo di formare e informare i più giovani sulle regole della strada e sulle tecniche di guida sicura. Le 16 tappe nelle città italiane vedranno anche la campagna di rottamazione dei vecchi caschi non a norma. Info e date
 

14 regioni, 16 città italiane, 1.500 studenti

Un "Campus" per ognuna delle 16 città coinvolte

La sicurezza stradale prima di tutto

La tecnologia avrà un ruolo fondamentale in ANIA Campus. Ogni mezzo utilizzato per le esercitazioni sarà equipaggiato con una telecamera che riprenderà le manovre eseguite dal conducente. I video saranno utilizzati a scopo didattico, mettendo in evidenza eventuali errori o manovre non corrette. Al termine della mattinata, il Campus resterà operativo e sarà possibile per chiunque passerà nell’area predisposta svolgere attività formativa e prove di guida sicura sul circuito con l’assistenza di piloti e tecnici.

Aldo Minucci, Presidente della Fondazione ANIA per la Sicurezza Stradale: “La scelta di un progetto come ANIA Campus nasce da una duplice considerazione: chi viaggia sulle due ruote a motore fa parte degli utenti vulnerabili della strada e il fatto che, tra i motociclisti, sono particolarmente colpiti i giovani. La formazione nelle scuole è una parte essenziale della nostra attività, così come il rapporto e il dialogo con i giovani che, in passato, ha portato ottimi risultati in termini di riduzione del numero di morti e feriti sulle strade. Con ANIA Campus vogliamo offrire una preparazione completa e articolata a chi utilizza moto e motocicli, attraverso un percorso che li diverta, li coinvolga e al tempo stesso li formi sulle corrette tecniche di guida e sull’importanza del fatto che abbigliamento e protezioni devono essere sempre a norma”.

Sul tema il Direttore del Servizio Polizia Stradale Giuseppe Bisogno osserva: “È evidente che per i conducenti di moto e ciclomotori la strada continui a rappresentare un pericolo ben superiore di quanto sia per gli automobilisti. Se fino al 2014 il trend della incidentalità per i motociclisti è stato in graduale e costante diminuzione, nel 2015 abbiamo assistito purtroppo a una preoccupante inversione di tendenza. Iniziative come quella di oggi rappresentano quindi un fondamentale momento di riflessione, soprattutto per i giovani dato che sono i destinatari principali di questo progetto, in relazione ai rischi che si corrono sulle due ruote e sulla necessità di rispettare le regole e non da ultimo sull’importanza di utilizzare i sistemi di protezione, che spesso possono salvare la vita”.

Alberto Rinaldelli, Segretario Generale della FMI: “Siamo lieti di far parte di questa squadra che con ANIA Campus si propone di “educare” attraverso un percorso formativo che passa dai nostri formatori, dagli agenti della Polizia Stradale e da istruttori di guida. La Federazione Motociclistica Italiana opera attraverso lezioni di educazione stradale indirizzate a bambini e ragazzi di ogni età. Sono circa 10.000 i ragazzi che ogni anno i nostri formatori incontrano, con l’obiettivo di una sensibilizzazione all’uso corretto della strada, soprattutto quando si è alla guida di un mezzo a due ruote a motore”.

Questo il commento dell’On. Prof. Antimo Cesaro, Sottosegretario di Stato del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo: “L’attenzione del Governo al tema della sicurezza stradale trova immediato riscontro nel progetto ANIA Campus, risultato vincitore e primo classificato di un bando di concorso lanciato nel 2009 dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, attraverso il Dipartimento della Gioventù. I dati relativi all’incidentalità stradale ed il tasso di mortalità che si registra sulle strade italiane, infatti, oltre ad imporre il coinvolgimento attivo delle Istituzioni del nostro Paese, rendono quanto mai urgente l’attuazione di progetti formativi come questo, in grado di veicolare la cultura della sicurezza sulle strade soprattutto tra le nuove generazioni e i neo patentati. Educare i giovani al rispetto delle regole del Codice della Strada e ad assumere un corretto stile di guida sono i fattori indispensabili per creare una più diffusa e più coerente cultura della prevenzione e del controllo”.

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