di Giuseppe Cucco - 05 March 2016

BMW GS Trophy 2016: il Sudafrica vola verso la vittoria finale

Nel sesto, e penultimo, giorno di avventura il Team Sudafrica allunga le distanze sugli inseguitori e mette una seria ipoteca sulla quinta edizione dell’avventura firmata BMW. Recuperano gli azzurri e si portano in 12esima posizione della generale. Il racconto (e le foto, anche divertenti) di Francesco Catanese, nostro inviato sul posto

POCHI CHILOMETRI, TANTE DIFFICOLTà

Si dice che la Thailandia sia la terra dei sorrisi, e ciò vale anche per i concorrenti di questo BMW GS Trophy 2016, che affrontano le fatiche di ogni giorno sempre col giusto spirito allegro e solare. Ma all'inizio della sesta giornata di avventura la tensione tra i team è tanta fin dalla partenza perché, nonostante i chilometri in programma siano pochi (i piloti devono percorrere “solamente” 157 chilometri, in parte seguendo il famoso sentiero che porta a Ho Chi Minh,Vietnam), la difficoltà saranno molte! I piloti vanno incontro ad una giornata in cui il lavoro di squadra, il supporto e la guida intelligente faranno la differenza.  

GANGNAM STYLE NELLA FORESTA

IL CATANO CI RACCONTA IL DAY 6 DEL BMW GS TROPHY 2016

Ecco il racconto di Francesco Catanese della sesta giornata di avventura in Thailandia: “Giorno 6 - 155 km: quando le tappe sono brevi nascondono sempre delle insidie. E infatti la mattina la passiamo in una giungla calda e umida dove per fare 10 km impieghiamo 3 ore e mezza! Enduro vero, single track con pietre e canali. Poi una salita ripidissima dove moltissimi devono essere aiutati a salire. Più tardi sapremo che quella salita sarà uno special stage segreto dove chi riesce a salire senza aiuti avrà un punteggio più alto. Io salgo per primo per aiutare eventualmente gli altri, il giovane Ferrari sale a fuoco, giocandosi un bel jolly, ma arrivando in cima in un lampo; Sala ha qualche problema, cade un paio di volte ma riesce comunque a salire; mentre Doretto gioca di tecnica e conquista bene la cima. Caldo e umidità ci stravolgono, mentre percorriamo in fila indiana i single track polverosi della foresta. Il Dorro (Dortto, ndr) piega contro un pietrone la leva del freno, ma per fortuna è un carrozziere e in pochi istanti raddrizza tutto. Il percorso oggi è vero enduro e spesso ci aiutiamo con il team Corea del Sud per portare su le moto. La seconda prova era il traino della moto rotta con un cinghia. Un pilota davanti con la moto accesa che traina un pilota dietro con la moto spenta. Il terzo pilota che li segue con la moto accesa. Se ci si ferma la prova fallisce. Ottima prova per i 3 ragazzi che terminano con un tempo basso, anche perché il traino è effettuato da Mattia Ferrari che tira Doretto, il quale viene letteralmente trascinato a manetta mentre grida a squarciagola "Vai pianooooooo  #@€&%!!!!!!!!". La terza prova si farà tra pochi minuti al bivacco, un intervento sulla moto, credo il cambio di una gomma. Vi dirò tutto più tardi.” Dopo alcune ore il Katano aggiunge: “Terza prova fatta: c'erano 3 moto alle quali bisognava cambiare la ruota davanti (la ruota 1 nella moto 3, ecc.). Grande prestazione, anche perché Doretto con gli attrezzi ci sa fare ed è "bmwista" da sempre”.

LA CLASSIFICA DEL BMW GS TROPHY 2016 DOPO LA SESTA GIORNATA DI GARA

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