a cura della redazione - 01 February 2016

Valentino Rossi: "Non mi aspettavo due Yamaha davanti a tutti"

Dopo la prima giornata di test ufficiali IRTA 2016 a Sepang, i piloti della MotoGP tirano le prime somme. Protagoniste le due Yamaha ufficiali, che hanno girato più veloci di tutti. Buona prestazione delle Ducati, sia ufficiali sia satellite. Scivolone (senza conseguenze) per Bradley Smith, mentre Eugene Laverty comunica che non si è rotto la mano. Tutte le dichiarazioni

Prima parla il cronometro, poi parlano i piloti

Nella giornata di oggi, day 1 dei test ufficiali IRTA MotoGP 2016, tutti i piloti della Classe Regina hanno girato insieme nel circuito di Sepang (potete vedere le foto dei piloti in azione cliccando qui). I protagonisti della MotoGP (tranne Jack Miller che è rimasto a casa per l'infortunio alla gamba che si è procurato con una caduta mentre si allenava con la moto da cross), hanno effettuato numerose tornate sia in sella ai modelli 2015 sia con le moto in potenziale configurazione 2016. Il più veloce della giornata, Jorge Lorenzo, è stato l’unico a scendere sotto il muro del 2’01” (2’00”684), staccando di 1 secondo il compagno di squadra Valentino Rossi, autore del secondo tempo. Bene Iannone con la Ducati (anche se è 5° dietro alla Ducati satellite di Danilo Petrucci) che ha messo in pratica il lavoro svolto da Michele Pirro durante i due giorni di test privati (sempre a Sepang) in compagnia di Casey Stoner: l’australiano, dopo la buona prestazione di sabato, scenderà in pista domani con gli ufficiali MotoGP. C'è un aggiornamento su Eugene Laverty, che rassicura sulle proprie condizioni di saluute dopo la caduta: la mano non è rotta, come si pensava invece inizialmente. 

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I piloti della squadra di Aspar Martinez sono tornati in pista dopo la lunga pausa invernale, nella quale Yonny Hernàndez si è allenato duramente nel suo paese natio, la Colombia, mentre Eugene Laverty è rimasto in convalescenza per recuperare la piena forma fisica, compromessa in seguito all’infortunio al polso occorsogli durante gli ultimi test a Jerez. A Sepang, il colombiano ha dedicato molto tempo alle gomme, all’elettronica e al confronto con la moto utilizzata la scorsa stagione. Hernàndez è soddisfatto del suo tempo (2’02”916), mentre Laverty non ha avuto modo di prendere confidenza con la moto: nella curva 4 del suo 27° giro, l’irlandese è incappato in una brutta caduta causato da problemi meccanici. Le prime visite davano per certa una frattura al 3° e 4° metacarpo, ma dopo una radiografia questa ipotesi è stata fortunatamente scartata.
 
Yonny Hernàndez: “Abbiamo fatto numerosi test sull’elettronica questa mattina e al sensazione era molto positiva. Mi piace questo nuovo pacchetto e anche se abbiamo molto lavoro da fare siamo già sulla buona strada. Sono molto contento di questo primo giorno – non vedevo l’ora del mio ritorno in sella. Abbiamo avuto un leggero contrattempo a fine giornata e non abbiamo avuto modo di provare le gomme morbide, che penso avrebbero migliorato leggermente il mio tempo sul giro. Siamo rilassati perché abbiamo ancora due giorni di test e molto margine di miglioramento. Sto iniziando ad apprezzare le gomme Michelin, maggiormente se confrontiamo a quando le avevo provate a Valencia. Danno una buona risposta e penso che ci sia molto da tirar fuori dalle gomme morbide. È stata portata a Sepang una nuova gomma anteriore e stiamo lavorando duramente per tirar fuori tutto il meglio”.

Eugene Laverty: “Abbiamo fatto la radiografia e fortunatamente non c’è nessuna frattura, giusto qualche danno ai legamenti, qualche botta e abrasioni, il che è un sollievo. È incredibile come dopo aver passato gli ultimi mesi in convalescenza a causa del mio polso rotto, sia successo questo proprio al primo giorno dei test! È sembrato che ci sia stato un problema meccanico tale da essere stato costretto a buttarmi giù dalla moto durante la staccata alla curva 4. È stato un momento spaventoso ma mi è anche andata bene in un certo senso, perché sarebbe stato molto peggio. La moto è andata dritta nel muro di gomme a oltre 100 km/h e non è proprio una bella cosa, non mi piace vedere una moto distrutta! Togliendo ciò, non era una bella giornata perché abbiamo avuto problemi all’elettronica, l’acceleratore è rimasto aperto e sono stato molto fortunato a non cadere in quel momento. Ora devo aspettare e vedere come va la mano domani. Ovviamente voglio tornare là fuori il prima possibile ma dobbiamo aspettare e vedere quando arriverà il momento”. 

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