02 December 2015

È morto Arturo Magni: se ne va una leggenda

Il mondo del motociclismo piange la scomparsa di Arturo Magni, un uomo straordinario che, con una vita interamente dedicata ai motori, ha lasciato un segno indelebile nella storia delle due ruote. In MV Agusta dal 1949 al 1976, è stato direttore del reparto corse vincendo ben 75 titoli iridati, compresi quelli di Agostini e Hailwood. Il ricordo nelle foto dell’archivio di Motociclismo

Addio ad un grande

UNA VITA PER I MOTORI

Il dopo MV: dal reparto corse alla ditta Magni

Le ultime Magni/Guzzi e il ritorno delle Magni/MV Agusta

Dalla fine degli anni ‘90 Magni, che nel frattempo ha dato al figlio Giovanni le redini dell’Azienda di famiglia, sperimenta nuovi motori: inizia a usare propulsori giapponesi e nel 2000 nasce la Sport 1200 S, replica della MV Agusta 750 America con il motore della maxinaked Suzuki GSX 1200 Inazuma. Avvicinandoci ai giorni nostri, nel 2011 Magni prepara una Guzzi per partecipare alla Bol d’Or Classic di 24 ore (chiuso poi al settimo posto). Nel 2012 la prima special con propulsore inglese: nasce la special Magni R3 con motore BSA Rocket3. Le ultime creazioni rivedono protagoniste i motori MV Agusta: dall’allestimento "Storia" per la Brutale 1090 all’ultima creazione datata 2014, la Filo Rosso: una sportiva dall’aspetto retrò con il motore tre cilindri della Brutale 800: l'abbiamo provata (qui le foto della versione carenata, mentre qui potete ammirare la versione nuda). 

Arturo diceva di sé: "“Mi ritengo un uomo molto fortunato. Dopo aver passato oltre un quarto di secolo a lavorare sulle motociclette più esclusive e titolate al mondo, ho avuto la possibilità di realizzare delle motociclette con il mio nome. Il restauro delle vecchie MV mi tiene legato al passato, la realizzazione dei nuovi modelli è il legame del passato con il futuro. Molti clienti diventano buoni amici e questo mi fa sentire attorniato da una grande famiglia che cresce ogni volta che viene realizzato un nuovo modello”.

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