di Federico Aliverti - 28 November 2015

Prova di durata: noi pieghiamo, ma lei... si "spezzerà"?

Parte con la Yamaha Tracer (seguirà la Honda Africa Twin) il nostro primo Long Test. Il protocollo prevede 8 rilevamenti strumentali e un uso stradale ben distribuito tra autostrada, città e montagna. Spieghiamo le modalità della prova e presentiamo il tester d'eccezione a cui abbiamo affidato la tre cilindri di Iwata per 50.000 intensi km
 

iniziamo con la crossover

A  fine settembre vi avevamo anticipato che su Motociclismo avrebbe debuttato una nuova modalità di prova, il “Long Test” (era stato anche l’oggetto di un nostro sondaggio: cliccate qui per i risultati). Ora il momento è arrivato: il primo Long Test è partito e la moto scelta è la Yamaha Tracer (la prossima sarà la Africa Twin). Stiamo seguendo la prova giorno per giorno e vi terremo informati. Cominciamo però spiegando le modalità e conoscendo il tester a cui abbiamo affidato la tre cilindri di Iwata per 50.000 intensi km.

Culo di pietra!

Se avesse usato la pala da minatore al posto della lama, avremmo potuto ribattezzarlo Stachanov. Invece per Alfredo Rota - nientemeno che oro Olimpico di spada a Sydney 2000 - abbiamo coniato “Culo di Pietra". Motivo: una resistenza alla guida più unica che rara. Senza contare una passione per la moto tutta umana e fino a ieri così distante dal suo status divino di Atleta. Oggi, da ex professionista, Rota può finalmente diventare il nostro inossidabile stacanovista del manubrio. L’uomo dalla doppia cifra, campione e motociclista di lungo corso, sarà la nostra colonna portante nel corso del primo di una lunga serie di prove di affidabilità sulla base dei 50.000 km. Una nuova avventura denominata Long Test che comincia in sella al fenomeno commerciale del 2015, la Yamaha MT-09 Tracer, e che proseguirà l’anno prossimo con la moto più attesa del 2016, la Honda Africa Twin. È il caso di dire che nel giro di un anno metteremo sotto esame le due Case di moto più grandi del mondo. Come sempre senza fare sconti.
Durante questa cavalcata che ci vedrà attraversare l’Italia in lungo e in largo decine di volte, saremo riconoscibili. Un grosso logo per essere facilmente individuati pure da lontano; tanti hashtag per condividere una foto o anche solo un commento, una battuta, un incoraggiamento. Al di là del suo carattere "social", il Long Test è anche un’operazione trasparenza - una delle tante -  che vi consentirà di monitorare la prova in diretta e senza alcun preavviso. Ci beccate con la moto ferma sul ciglio della strada in attesa del carro attrezzi? Nessun segreto, con uno smartphone qualsiasi… eccoci facilmente smascherati! Anche perché il nostro Rota, come se non bastasse il suo metro e novanta, indosserà abbigliamento ad alta visibilità. Ma non è certo questo il motivo per cui abbiamo scelto Dainese come nostro partner in questa nuova iniziativa. Ci siamo rivoti al Marchio di Molvena per assicurare al nostro tester la sicurezza che merita chi, come lui, sarà impegnato a macinare molte decine di migliaia di chilometri in ogni condizione meteo: l’air bag. Un compagno di avventura per noi imprescindibile in pista e oggi anche su strada, dove non bastano più solo protezioni e tessuti di primissima qualità.
La prima fase di Long Test vedrà impegnato il nostro collaudatore in pieno inverno. Per il massimo comfort e sicurezza abbiamo scelto i seguenti capi:

  • Stivali Latemar Gore-Tex Boots (329,95 euro)
  • Guanti Ergotour Gore-Tex X-Trafit (179,95 euro)
  • Pantaloni Lontan D1 Gore-Tex Pants (469,95 euro)
  • Giacca D-Air Street Thunderstorm Gore-Tex (1.499 euro)
  • Gilet D-Air Street 2015
Come si diceva, i capi di abbigliamento sono personalizzati in modo che il nostro tester sia "riconoscibile".

MODALItà del test

Gli hashtag

8 rilevamenti strumentalli

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