di Fabio Meloni - 23 October 2015

Fasatura variabile: le… variazioni sul tema

Dopo l’approfondimento sul DVT di Ducati, ecco come funzionano gli altri sistemi presenti sul mercato che modificano la fasatura, come il Vtec di Honda e quello presente sulla GTR1400 di Kawasaki

Cambia “l’incrocio” o il numero delle valvole

Chiudiamo il discorso sui sistemi di distribuzione a fasatura variabile in campo motociclistico parlando delle soluzioni adottate dalle altre Case prima che arrivasse anche Ducati a proporre il proprio motore Testastretta DVT (lo abbiamo conosciuto grazie all’intervista con l’ingegnere di progetto, Marco Sairu: qui la prima parte, per la seconda cliccate qui).
Con l’introduzione da parte di Ducati del DVT (Desmodromic Variable Timing) si è infatti parlato molto della fasatura variabile, ma è opportuno ricordare che non è una novità in senso assoluto. Attualmente sul mercato ci sono altri sistemi, come quello che Kawasaki utilizza sulla granturismo GTR1400 e il conosciuto Vtec di Honda, attualmente impiegato sulla sport-tourer VFR800 e sulla crossover Crossrunner ma largamente diffuso fin dagli anni Novanta su auto, moto e motori fuoribordo della Casa. 
 

Kawasaki sceglie il variatore di fase

Honda passa da 2 a 4 valvole

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