18 May 2009

MotoGP 2009: Jorge Lorenzo vince a Le Mans. Strepitoso Melandri. Male Honda e Ducati. Gli errori di Rossi

Jorge Lorenzo (Yamaha) conferma il proprio predominio, dopo la pole di sabato, vincendo il Gran Premio di Francia. Ottima la tattica del team privatissimo di Marco Melandri, la Hayate Racing, nei cui box i tecnici hanno lavorato sulle mappature per ottimizzare il freno motore sul bagnato, permettendo all’italiano di portare la Kawasaki sul secondo gradino del podio. Deludente terzo di Pedrosa (Honda): “la moto non va”. Rossi cade, rientra quattro volte ai box, è ultimo al traguardo.

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Le Mans (FRANCIA) 17 maggio 2009
– Sul circuito francese Jorge Lorenzo (Yamaha ufficiale) conferma il proprio predominio, già ipotecato con la pole position nelle qualifiche di sabato, vincendo il Gran Premio di Francia. La sua strategia è stata: “spingere più degli altri nel worm up, per verificare le condizioni delle gomme. Per capire quanto effettivamente potevo aprire il gas e quali erano le condizioni della pista”. Sembra proprio che abbia funzionato a dovere, come del resto la tattica adottata dal team privatissimo di Marco Melandri, la Hayate Racing, nei cui box i tecnici hanno lavorato sulle mappature per ottimizzare il freno motore sul bagnato, permettendo all’italiano di portare la Kawasaki sul secondo gradino del podio. Ha detto Marco: “So che sarà difficile mantenersi in questa posizione nelle prossime gare, ma, nel frattempo, sono molto contento. Mi trovo bene con la squadra. Hanno fatto tutti un ottimo lavoro, soprattutto con quello che abbiamo a disposizione – che è pochino n.d.r.”. Arriva terzo Daniel Pedrosa, in sella alla Honda HRC, di cui non è per nulla soddisfatto perché, lo spagnolo è concorde con il compagno di squadra Andrea Dovizioso nel dire che gli manca quel pizzico di pepe in più, nell’ allungo in particolare, con cui si potrebbe essere competitivi. Valentino Rossi ha una giornata nera. È costretto a rientrare quattro volte ai box: la prima è per il cambio gomme. Rossi passa alle slick intagliate, poi si lancia in gara, ma cade in percorrenza di curva perché le coperture sono fredde. Danneggia la moto e deve tornare ai box, dove lo attende una nuova moto con pneumatici diversi. Quando è nuovamente in pista, la direzione di gara lo avvisa che deve scontare una penalità: un ride through (passaggio dalla corsia box) per aver ecceduto la velocità di 60 km orari consentiti nella corsia box. Il Dottore non demorde e termina simbolicamente la corsa con zero punti dietro a tutti. Andrea Dovizioso (Honda HRC) ottiene il quarto posto finale, dopo essere stato sverniciato dal folletto spagnolo, con un’entrata prepotente. Dietro l’italiano arriva Chris Vermeulen con la Suzuki, autore di una bella gara. Casey Stoner deve invece accontentarsi di un deludente sesto posto, in preda alle carenze tecniche della Ducati, che non convince. Pare che alla base di tutti i problemi ci sia l’elettronica che ha determinato il cambio di ruoli fra i tecnici del team, che però non sono ancora giunti ad una soluzione efficace: la rossa di Borgo Panigale non cammina. Se da un lato il nuovo telaio in carbonio consente un’ estremizzazione delle modifiche ai valori di rigidezza, dall’altro il “chip” stanno mettendo in crisi la Desmosedici GP9. Tanto che la squadra ha tentato di ridurre i controlli elettronici direttamente sul campo: una soluzione alquanto improbabile in un week end di gara. Colin Edwards (Yamaha “clienti” team Tech 3) è settimo.
Jorge Lorenzo guida la classifica iridata con 66 punti, precedendo Valentino Rossi a quota 65 a pari merito con Stoner, terzo, anche lui a 65 punti.


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