di Alex Dibisceglia - 03 November 2014

Sylvain Guintoli e il mondiale SBK 2014

Rivediamo insieme come è andato il 2014 nel campionato del Mondo Superbike e come Sylvain Guintoli è riuscito, per il rotto della cuffia e per sei soli punti, a privare Tom Sykes del secondo titolo consecutivo della categoria

Sylvain guintoli e il mondiale sbk 2014

6 punti separano il campione del Mondo SBK 2014, Sylvain Guintoli, dal secondo classificato Tom sykes. Sembrano un margine risicato ma nel 2012 Max Biaggi battè Tom Sykes per un punteggio ancora più piccolo (ve lo ricordate?), quindi il pilota Kawasaki dovrebbe aver fatto il callo a questo tipo di colpi di scena. Ma un campione, quando lascia il suo posto in favore di qualcun'altro, è sempre amareggiato, è inevitabile. L'importante però è il risultato, e la classifica finale parla chiaro: il campione del mondo Superbike 2014 con 416 punti è Sylvain Guintoli. Vediamo cosa è successo durante l'anno (c'è anche un sondaggio attivo sull'argomento).

 

LA SBK NEL 2014: CINQUE VITTORIE BASTANO?

La risposta alla domanda qui sopra è sì, cinque vittorie su 24 gare (che sarebbero dovute essere trenta, ad onor del vero) sono sufficienti a vincere il Mondiale, anche contro un pilota che ne ha vinte 8. Sufficienti è il termine esatto, perché i punti che dividono nella classifica finale Guintoli da Sykes sono sei, e la cifra si ridurrebbe ad un solo punto se Baz avesse rispettato l'ordine di squadra che gli era stato imposto in Gara1 in Qatar (qui potete leggere il resoconto e qui trovate quello di Gara2). Ritornando alle vittorie, Guintoli è giunto sul gradino più alto del podio in Gara2 a Phillip Island, in Gara1 ad Assen, in Gara1 a Magny Cours (dove è stato aiutato da Melandri, che dal canto suo ha vinto 6 volte) e nelle ultime due gare qatariane. E allora come ha fatto a vincere il titolo?

 

MISTER COSTANZA

Il segreto di Sylvain Guintoli sta nel prendere sempre il maggior numero possibile di punti senza rischiare troppo. Il francese è andato a podio in 16 gare su 24, esattamente come il suo contendente al titolo, Sykes, ma non è mai uscito dalla Top10 e non ha mai terminato una gara con uno zero. Sylvain ha come risultato peggiore il 9° posto ad Assen in Gara2, seguito da due settimi posti (Gara2 a Portimão e Gara1 a Donington), un sesto posto (Gara1 ad Aragòn), due quinti posti (Gara1 a Misano e Gara1 ad Imola) e due quarti posti (Gara2 ad Aragòn e Gara2 a Misano). Su questo piano Tom Sykes paga con il titolo perso il ritiro in Gara1 a Sepang e la minor quantità di seconde posizioni rispetto a quelle di Guintoli. Hanno influito molto sul risultato finale anche i ruoli dei compagni di squadra, con il rifiuto di cedere la posizione di Melandri in Gara2 a Magny Cours compensato da quello di Baz in Gara1 a Losail, anche se quello del pilota Kawasaki pesa di più vista la situazione sul filo del rasoio. In definitiva Melandri è stato il compagno di squadra più scomodo, arrivando 11 volte davanti a Guintoli contro le 5 volte di Baz su Sykes. Nonostante le possibilità fossero contro di lui, Guintoli ci ha creduto fino alla fine ed è riuscito a conquistare il tanto ambito titolo mondiale che fino ad ora gli era sempre sfuggito.

 

LA STORIA DI SYLVAIN GUINTOLI

La sua prima apparizione nelle gare internazionali risale al 2000, quando prese parte al Gran Premio francese del Motomondiale, classe 250. Purtroppo per lui non riesce a portare a termine la gara, ma nel 2001 ha modo di rifarsi e, nella sua prima stagione completa nella quarto di litro, ottiene come miglior piazzamento il quarto posto nella gara di casa in sella ad una Aprilia, concludendo il Mondiale in quattordicesima posizione. Nel 2002 passa in MotoGP con una Yamaha 500 ma solo come wild card, riapprodando in 250 nel 2003 con la Aprilia del team Campetella Racing, concludendo 10° in campionato con all'attivo un podio nella gara francese. Per i tre anni successivi continua con Aprilia in 250 mantenendosi ai margini della Top10, mentre nel 2007 passa in MotoGP su Yamaha. Termina sedicesimo in classifica con il quarto posto giapponese come miglior prestazione per poi passare in Ducati, concludendo il 2008 in tredicesima posizione. Da qui inizia il suo cammino nelle derivate di serie, per la precisione in Suzuki. Nel 2009 prende parte al Mondiale solo come wild card in Portogallo mentre nel 2010 corre tutte le gare, terminando 7° con 197 punti, senza mai finire a podio. 2011 e 2012 li trascorre su Ducati sulla moto del team Effenbert - Liberty Racing, concludendo 6° e 7°, fino al passaggio finale in Aprilia, dove iniziano ad arrivare i veri successi. Il 2013 lo conclude in terza posizione dietro a Sykes e al compagno di squadra Laverty, mentre come sia andato il 2014 lo sapete già.

 

GLI ALTRI VINCITORI 2014: AD APRILIA IL MONDIALE COSTRUTTORI, A SALOM QUELLO DELLE EVO

Il 2014 non è certo un anno da buttare per la Kawasaki. Sfuggeono il titolo piloti e costruttori, ma la marca di Akashi è seconda in entrambe le classifiche con buon vantagio sulle altre Marche, ma soprattutto la Kawa incorona il campione 2014 categoria EVO, David Salom. Per quanto lo spagnolo non sia mai finito sopra l'ottava posizione assoluta (cosa impossibile vista la differenza di mezzi), Salom è riuscito a battere colui che era dato per favorito per il titolo interno alla SBK nel 2014, Niccolò Canepa, che con la sua Ducati chiude in seconda posizione (di categoria) staccato di ben 30 punti dal campione. Il titolo costruttori va invece all'Aprilia che, grazie alle prestazioni cumulative più costanti dei sui piloti, riesce a totalizzare due pole, 27 podi ed 11 vittorie, concludendo con 37 lunghezze di distacco dalla Kawasaki, a quota 468 punti. Italiani in cima al mondo, in un modo o nell'altro. Da menzionare anche l'ennesima vittoria di Van Der Mark qui in Qatar, che lascia la Supersport da campione incontrastato. Adesso non resta che prepararsi per il 2015, che sarà ancora più entusiasmante e combattuto. Si sente già profumo di test...

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